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La Fed si veste da falco e manda ko le Borse anche in Europa

Particolarmente colpita Piazza Affari che lascia sul terreno l’1,8%: Iveco, Moncler, Exor e Amplifon i titoli più venduti – Solo Saipem e Intesa Sanpaolo tra i titoli in rialzo nel Ftse Mib, che smarrisce quota 28 mila

La Fed si veste da falco e manda ko le Borse anche in Europa

Mercati in ritirata oggi in Europa, in scia alle vendite viste ieri a New York, a causa di una Fed che si è rivelata più falco del previsto. A suggerire uno stop alla serie di rialzi sulle Borse continentali, nel giorno dell’Epifania (che tutte le feste porta via) è anche l’inflazione record vista in Germania nel 2021, per non dire di Omicron, che sta mettendo sotto pressione i sistemi sanitari e costringendo i governi a prendere provvedimenti, anche se induce una forma di malattia meno grave, ma non “lieve”, come precisa l’Oms.

Il finale è in profondo rosso, anche se superiore ai minimi di seduta, per Milano -1,8%, che torna a 27.655 punti; Francoforte -1,4%; Parigi -1,72%; Amsterdam -1,85%. Meglio Londra -0,92% e Madrid -0,1%.

L’avvio è debole anche a Wall Street, dopo il crollo di ieri a seguito della pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della banca centrale Usa. La Borsa di New York però attualmente mostra un tentativo di recupero sul Nasdaq. Non sembrano influire sugli scambi le pesanti accuse del presidente Usa Joe Biden all’ex presidente Donald Trump, alla commemorazione dell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. “Fu un’insurrezione armata – dice Biden – e Donald Trump cercò di rovesciare elezioni libere, di sovvertire la costituzione e di fermare un trasferimento pacifico dei poteri attraverso un gruppo di balordi, tutto il mondo ha visto con i suoi occhi”.

Mentre l’azionario si allontana dai recenti massimi, conquistati in uno scoppiettante avvio del 2022, proseguono le vendite sui titoli di Stato e salgono i tassi.

Il rendimento del Treasury 10 anni è intorno a 1,735% e nell’area euro il Bund decennale sale a -0,11%, mentre il Btp di pari durata segna +1,27%, con uno spread che cresce a 138 punti base (+1,24%).

LA FED SI PREOCCUPA DI ARGINARE L’INFLAZIONE, I PREZZI CORRONO IN GERMANIA

Dai verbali dell’ultima riunione del Fomc, resi noti ieri sera, emerge che i governatori sono preoccupati per il ritmo degli aumenti dei prezzi che potrebbero durare più a lungo del previsto, insieme ai colli di bottiglia dell’offerta globale. I banchieri hanno quindi discusso di accelerare il ritmo di un rialzo dei tassi e di tagliare più rapidamente il bilancio, dopo un’espansione senza precedenti – avvenuta durante la pandemia – che ha portato il valore degli asset detenuti a 8.800 miliardi di dollari. È quindi emersa la previsione di tre interventi sul costo del denaro nel corso del 2022, ma gli analisti oggi non escludano che saranno quattro e a partire da marzo, invece che da maggio.

A surriscaldare il clima, almeno in Europa, dove la Bce sul tema tassi si è mostrata fino ad oggi molto prudente, contribuisce poi il dato sull’inflazione in Germania che nel 2021 ha toccato il 3,1%, il massimo da quasi trent’anni, secondo quanto reso noto dall’ufficio federale di statistica tedesco. Nel mese di dicembre l’incremento è stato +0,5% su base mensile, +5,3% su base annua (da +5,2% d novembre). Si tratta di aumenti superiori alle stime, fissate a +0,3% mese e +5,1% tendenziale.

IN PIAZZA AFFARI I RIFLETTORI SONO SU CARIGE +4,58%

In Piazza Affari, dove il listino principale è quasi tutto in rosso, con l’eccezione di Intesa +0,62%, Saipem +0,52% e Tenaris +0,02%, ci si interroga sul risiko bancario. In particolare, torna sotto i riflettori Carige, +4,58%, dopo indiscrezioni stampa secondo cui Crédit Agricole e il Fondo Interbancario, principale azionista della banca genovese, starebbero dialogando intorno a una possibile offerta. Con due pretendenti in campo, Bper da un lato e Crédit Agricole dall’altro, sale quindi l’appeal speculativo del titolo.

Secondo il Messaggero, i francesi vorrebbero acquisire il controllo della banca per un euro, subordinatamente a una due diligence e al versamento in conto capitale da parte del Fondo in Carige per circa 700 mln (cifra coerente con le norme statutarie previste dal fondo interbancario). “Ricordiamo – scrivono gli analisti di Equita – che nel frattempo Bper, dopo aver sottolineato la disponibilità a discutere la propria offerta congiuntamente con il Fondo, purché all’interno di un regime di esclusiva, è ancora in attesa di una risposta formale”.

Sul Ftse Mib le perdite sono più alte per Iveco, -6,82%, decisamente in altalena nella sua prima settimana di quotazione. Le vendite penalizzano anche Moncler -4,12%; Exor -3,74%; Amplifon -3,32%; Ferrari -3,25%.

Limitano i danni le banche, che potrebbero trarre benefici da un rialzo dei tassi e il finale è contrastato anche per i titoli petroliferi, con il greggio in salita.

GREGGIO IN RALLY, IL KAZAKISTAN FA PAURA

Sale il prezzo del petrolio, che guarda anche alle crescenti tensioni in Kazakistan, membro dell’Opec+ e che attualmente produce 1,6 milioni di barili al giorno. Per ora la produzione nei tre maggiori campi petroliferi del paese sta continuando, scrive Reuters, ma alcuni contractor si sono riuniti fuori dal più importante campo di Tengiz a sostegno delle proteste in corso.

Inoltre, la produzione di greggio è rallentata in Libia di oltre 500.000 barili al giorno, a causa di lavori di manutenzione su oleodotti. In questo contesto i future di Brent e Wti mostrano progressi vicini al 2%.

Crolla invece l’oro, appesantito dalla forza del dollaro e dal rialzo dei tassi dei governativi. Il future del prezioso metallo, febbraio 2022, prede oltre l’1,9% e tratta intorno a 1790 dollari l’oncia.

EURO/DOLLARO POCO MOSSO, CROLLA IL BITCOIN

Sul mercato valutario l’euro è poco mosso contro il dollaro, dopo aver recuperato quota 1,13.

Arretra ancora il bitcoin, dopo lo scivolone di ieri, dopo che i verbali della Fed hanno innescato una fuga dai beni più rischiosi e dai titoli tech.

La criptovaluta più famosa perde al momento oltre il 7% e vale 42.785 dollari.

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