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La Fed riporta il Toro in Borsa: giornata di festa a Milano (+3,3%)

È rally per Piazza Affari che sale del 3,35%, migliore tra le principali piazze europee che chiudono tutte in deciso rialzo: Francoforte sale del 1,84%, Parigi +1,69%, Londra +1,73% . In Europa dopo la bufera di ieri e i nuovi ribassi di questa mattina, i listini hanno imboccato la via dei rialzi dopo l’asta spagnola, che pur con rendimenti in salita, ha rassicurato sul fronte della domanda (3,04 miliardi di euro di bond a fronte di un massimo previsto di 3 miliardi). Si sono così allentate le tensioni sul fronte del differenziale Bono-bund che è sceso a 550punti base dall’apertura di 572 e sullo spread Btp a 438 punti dai 465 della mattina. Anche la Grecia, dove il leader politici assicurano che il nuovo governo vedrà la luce il più presto possibile, è riuscita a collocare 1,3 miliardi di bond a tre mesi, con tassi in lieve calo al 4,31%.Da Los Cabos, Messico. È poi arrivata la notizia positiva che 456 miliardi di dollari andranno ad aggiungersi ai 380 già in dotazione per gli interventi del Fmi grazie alle nuove dotazioni di Russia, India e Sud Africa e soprattutto Cina.

Ma a galvanizzare i listini, anche a Wall Street, è l’attesa per nuove misure di stimolo che potrebbero essere decise nella riunione di due giorni del Fomc (Fed) che inizia oggi. Oltreoceano cosi alla chiusura dei listini europei il Dow Jones sale dello 0,93% e il Nasdaq dell’1,19%. Balza Oracle che ha annunciato risultati migliori delle attese e Micrisoft dopo il lancio del tablet Surface. I listini hanno dato poco peso al deludente dato sul fronte dei cantieri per le case nuove avviati a maggio (-4,8% su aprile contro attese di un rialzo dello 0,4%). Il dato sui permessi (+7,9%) permette però di guardare ai prossimi mesi con ottimismo. Il sentiment di fiducia dei mercati oggi ignora anche il pessimo dato dello Zew tedesco che ha segnalato un drastico calo della fiducia delle imprese. L’euro risale a quota 1,27 sul dollaro.

Intanto l’Unione europea entra nella fase calda per la propria credibilità sui mercati in vista del summit del 28 -29 giugno. “Sulla crisi dell’Eurozona i prossimi dieci giorni saranno decisivi per approvare misure a difesa della moneta unica”, ha detto Mario Monti. Per l’esponente della Bce Nowotny è possibile che al vertice si parli dell’accordo sull’Unione bancaria e che un’intesa sia raggiunta entro la seconda metà del 2012, seppur senza Gran Bretagna e sulla base di acocrdi intergovernativi e non di una modifica dei trattati. Ma le incognite sulla strada che prenderà l’Europa sono ancora molte. Oggi dalla Germania la Corte Costituzionale ha stabilito che il governo non ha dato sufficiente informativa al Parlamento in merito al fondo di salvataggio permanente Esm, la sentenza non avrà effetti sull’efficacia delle risoluzioni prese per il salvataggio dell’eurozona ma il governo sarà tenuto in futuro a informare meglio l’assemblea parlamentare.

Il mercato non crede alle smentite e Telecom Italia chiude in rialzo boom a +7,88% sulla scia delle indiscrezioni su una trattativa in corso con la Cassa Depositi e Prestiti per investire insieme nella nuova rete di tlc. Sul Ftse Mib è rally anche per A2A +5,84%, Enel Green Power +5,63% e Tenaris +5,61% dopo che Exane ha alzato la raccomandazione a outperform con target price portato a 16 euro dal precedente 15,50. Generali balza del 5,60%, il gruppo assicurativo è azionista ramite Telco, e insieme a Mediobanca e Intesa, di Telecom Italia.

L’allentamento delle tensioni sullo spread Btp-bund e l’attesa per nuove misure di stimolo, aiuta le banche che chiudono in positivo, sul Ftse Mib solo due titoli finiscono la seduta in rosso: Diasorin -0,67% e Prysmian -0,43%.

Per Unicredit +4,62% è in arrivo un piano di riorganizzazione e di riduzione dei costi. In un report Mediobanca R&S rileva come, nonostante la pulizia già effettuata con il bilancio 2011, a fine anno sia Unicredit che Intesa (+4,78%) avevano a bilancio ancora oltre 15 miliardi di avviamenti legati per lo più ad acquisizioni del passato: rispettivamente 15,04 per Intesa e 15,68 per Unicredit. Tali somme sono somme già tolte dal patrimonio di vigilanza.

Mediobanca inoltre segnala che nel 2011 circa un quarto dell’attivo bancario in Europa (cresciuto del 4,8%), è costituito da derivati che hanno registrato un incremento del 33% salendo a quota 1.453 miliardi. Al top la Svizzera con un’incidenza dei derivati sul Pil del Paese pari al 254% mentre in Italia è solo del 10,7%. L’ammontare dei derivati attivi di Intesa San Paolo per esempio e’ di circa 52 miliardi contro gli oltre 760 miliardi di Credit Suisse.

Il mercato è in attesa del piano industriale di Mps (+0,59%) che sarà presentato martedì prossimo. Ma niente rivoluzioni strategiche: sarà ispirato al rigore e al taglio dei costi. Oggi Standard & Poor’s ha messo in Credit watch negativo il rating a lungo termine BBB e quello di breve termine A-2 della banca senese.

Riflettori sempre accesi sulla galassia Fonsai (+1,69%): oggi è in programma il cda della compagnia chiamato a valutare le contestazioni dell’Isvap sulle operazioni con parti correlate e sui compensi ai componenti della famiglia Ligresti. Detto in altre parole, i Ligresti finiscono a giudizio per la prima volta sul tavolo del board Fonsai per le operazioni in conflitto di interesse e i compensi che hanno depauperato la compagnia. È necessario infatti entro due settimane rispondere all’Isvap che venerdì ha inviato le sue contestazioni al gruppo minacciando di nominare un commissario in caso di risposte non soddisfacenti. I Ligresti rischiano un’azione di responsabilità. Da quanto si apprende prima dell’inizio dei lavori, il management sarebbe propenso a proporre al Cda di dar seguito alla richiesta dell’Isvap e procedere a eventuali azioni ulteriori sulle operazioni con parti correlate.

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