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La Fed non spaventa la Borsa: occhio a banche e Tim

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La bufera che ha in pratica paralizzato il traffico ferroviario tra Londra e Glasgow fa da prologo al summit sul clima che per dieci giorni occuperà le prime pagine dei media del pianeta. Si parte con l’impegno concordato a Roma di contenere l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi grazie al proposito un po’ farisaico di consentire gli investimenti sul carbone solo in casa, ma di proibire quelli esteri. Il tutto nel giorno in cui le statistiche avvertono che il carbone è diventata la seconda fonte d’energia davanti al nucleare negli Usa mentre in Cina, la grande assente al G-20 romano, i prezzi della materia prima, per ora insostituibile, scendono sotto le pressioni della banca centrale.

AL G-20 PATTO D’ACCIAIO TRA UE E USA

I mercati finanziari, alla vigilia delle riunioni delle banche centrali di Usa e Regno Unito, non sembrano prestare troppa attenzione ai grandi vertici globali, anche se a Roma si è parlato, per la prima volta, dei problemi della logistica e si è raggiunto un importante accordo tra Ue e Usa su acciaio e alluminio: l’Ue sarà autorizzata a importare alcune quantità di metalli senza dazi dagli Stati Uniti.

IL GIAPPONE SCOMMETTE SU NUOVI STIMOLI

Il primo squillo di tromba della settimana arriva da Tokyo. Corre il Nikkei (+2,2%) dopo che il partito del premier Fumio Kishida ha vinto un’altra volta le elezioni e ha mantenuto a sorpresa la maggioranza dei seggi al Parlamento: il risultato dovrebbe rendere più agevole per il nuovo governo il varo di nuove misure di stimolo all’economia.

BOOM DELL’AUTO ELETTRICA IN CINA, SOFFRE IL TECH

Salgono anche i mercati azionari della Corea del Sud, dell’India e dell’Australia, ma segnano il passo le Borse cinesi. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è sulla parità. I dati di stanotte sull’attività economica in Cina hanno solo parzialmente attenuato i timori di rallentamento innescati ieri sera dall’indice Pmi ufficiale, da cui era emerso il calo dell’attività manifatturiera a 49,2, sotto il confine tra crescita e stagnazione. L’indice Caixin sulle aspettative delle aziende cinesi più votate all’export è però salito stamane sui massimi da giugno, a 50,6 punti, meglio delle aspettative.

Intanto, vola XPeng, produttore di auto elettriche di lusso dopo che in ottobre, nonostante la carenza di chip, le immatricolazioni si sono triplicate rispetto a un anno prima.

Scende Hong Kong, penalizzata dal ribasso dei suoi nomi di spicco dell’high tech. Alibaba è in calo del 2,5%.

FUTURE USA E UE IN RIALZO

I future di Wall Street sono in lieve rialzo. Per l’indice S&P500 e per il Nasdaq, ottobre è stato il miglior mese da quasi due anni. Il Nasdaq ha chiuso ottobre a +7,2%, l’S&P 500 a +6,5%. Bene anche il Dow Jones: +5,8%.

La stagione delle trimestrali è arrivata alla fine del primo tempo: per il momento solo una società su cinque ha mancato le aspettative del consensus.

Il Treasury Note a dieci anni tratta a 1,56%. Le materie prime sono tranquille: petrolio WTI in calo dello 0,3%, a 83,3 dollari.

LA FED DECIDE IL TAPERING, TASSI SU A LONDRA E A SIDNEY

Tutti i riflettori sono puntati su Washington, dove domani inizia il board più atteso della Federal Reserve. È quasi scontato che mercoledì sera, al termine dei lavori, il presidente Jerome Powell annuncerà il tapering. Si tratta però di capire le modalità dell’intervento: i più prevedono un taglio di 15 miliardi di dollari di acquisto al mese (10 in Treasury, 5 in Mbs) sui 120 miliardi attuali. il ridimensionamento sarà completato a giugno/luglio 2022 e non si esclude un rialzo dei tassi nel periodo immediatamente successivo.

Altro appuntamento chiave saranno i numeri del mercato del lavoro, che stenta a riprendersi dai cali registrati durante la pandemia. La previsione è di 400 mila nuovi posti creati (contro i 194 mila di fine settembre). La disoccupazione dovrebbe confermarsi stabile al 4,8%, mentre la crescita dei salari potrebbe rallentare. In arrivo oggi anche l’indice Ism manifacturing sull’attività delle imprese.

I CONTI DI BUFFET, L’HAMBURGER VEGANO DI MC DONALD’S

Tra le trimestrali più attese in settimana a Wall Street spiccano Alibaba, Moderna e Air Bnb (giovedì) e quella di Berkshire Hathaway (venerdì). Viva attesa in Usa per il lancio di McPlant, l’hamburger vegano di McDonald’s lanciato in collaborazione con Beyond Meat, il produttore di carne vegetale.

Giovedì, invece toccherà alla Bank of England. Anche in questo caso si sono accumulate nelle ultime settimane le indicazioni in merito a un aumento dei tassi. Altre due banche centrali si riuniranno in settimana: la Royal Bank of Norway, che i tassi li ha già aumentati, e la Bank of Australia, che dovrà decidere se adeguarsi ai prezzi in ascesa dei tassi di mercato oppure se intervenire sulla curva dei rendimenti che si sta appiattendo.

DOMANI GLI INDICI PMI E LA MANOVRA IN SENATO

Quanto ai dati dell’Eurozona, domani sarà la volta del Pmi manifatturiero, mercoledì del tasso di disoccupazione, giovedì dei prezzi di produzione e infine venerdì delle vendite al dettaglio.

Dopo il via libera del Consiglio dei ministri, la Manovra approda domani in Senato per l’esame parlamentare, con alcuni nodi che restano ancora molto caldi, dalla proroga selettiva del Superbonus, contro cui si batte il Movimento 5 Stelle, alle misure sulle pensioni, giudicate troppo timide dai sindacati, che si preparano per questo a scendere in piazza.

Sempre martedì, le Commissioni Finanze di Camera e Senato svolgono l’audizione del direttore generale del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia, Alessandro Rivera, sui recenti sviluppi della vicenda Monte dei Paschi di Siena.

OGGI I CONTI RYANAIR, DOMANI INTESA

Settimana intensa sul fronte societario anche in Europa: si parte oggi con Ryanair, poi mercoledì toccherà a Bmw, Intesa e Lufthansa, giovedì a Enel, Leonardo, Mps, Toyota, Moderna, Airbnb, Uber, Cnh, Snam, Wizz Air ed Euronext. Infine, venerdì sarà la volta di Banco Bpm, Iag, Juventus, Buzzi e Bper.

BTP AI MASSII DA LUGLIO, FERMENTO SUL FRONTE TELECOM

Piazza Affari ha chiuso il mese di ottobre con un rialzo del 4,6%. Il tasso decennale BTP è salito a 1,16%, livello di rendimento che non si vedeva da luglio 2020. Lo spread con il Bund si allarga a 126 punti base, massimo da gennaio. Le tensioni colpiscono allo stesso modo i Bonos spagnoli: non è un problema solo italiano. A Piazza Affari, nonostante il carattere semifestivo della giornata, i riflettori potrebbero accendersi su Telecom Italia, dopo che il principale azionista della società, la francese Vivendi, con il 23,7% del capitale, ha definito “deludenti” i risultati del terzo trimestre presentati dal management guidato da Luigi Gubitosi. Cinque consiglieri hanno chiesto al presidente Salvatore Rossi la convocazione di un board straordinario per rivedere le strategie del gruppo, fare il punto sulla riorganizzazione e discutere anche di governance. Secondo Bloomberg, Rossi avrebbe provveduto a convocare il consiglio per il prossimo giovedì 11 novembre. Il titolo Telecom si è attestato venerdì a 0,3 euro, il livello più basso mai toccato, che corrisponde a una capitalizzazione inferiore ai 7 miliardi di euro.

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