LA FED NON ECCITA I MERCATI. WALL STREET PIATTA. CONTINUA LA CORRIDA. OGGI NUOVE ASTE IN SPAGNA
Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? I mercati hanno reagito con una buona dose di incertezza alle misure annunciate dalla Fed. La Borsa di Tokyo sale dello 0,80%, ma gioca un ruolo determinante l’attesa per la riunione odierna della Bank of Japan che potrebbe dare il via ad uno stimolo fiscale robusto. Scende, però, Hong Kong – 0,93%.
Wall Street, invece, ha chiuso piatta dopo aver oscillato nelle due direzioni: Dow Jones -0,10%, S&P- 0,17%, Nasdaq +0.02%. Ancor più significativo il calo delle materie prime, a conferma che l’appuntamento con la ripresa è rinviato di (non pochi) mesi.
La banca centrale conferma la strategia dei tassi eccezionalmente bassi, prolunga l’operazione Twist, impegnandosi a comprare bond a lungo termine sul mercato per 267 miliardi di dollari contro la vendita di titoli a breve per pari importo ma non dà indicazioni confortanti sulla ripresa. La disoccupazione non scenderà sotto l’8 per cento, la crescita continuerà a “ritmi moderati” anche perché, sottolinea Bernanke, l’Europa fa paura: “Dobbiamo essere pronti a far fronte a nuove turbolenze e a proteggere l’economia americana”.
E l’euro? In leggero calo a 1,2672. Ma il destino della moneta unica, si sa, si gioca su altri terreni di gioco rispetto a Washington. Intanto stamane si terrà un’asta di titoli ad alta tensione: torna in campo la Spagna con emissioni a due, tre e cinque anni.
Nel frattempo continua il confronto a distanza tra Francia e Germania sulla proposta Monti: utilizzare il fondo salva Stat Efsf o l’Esm (dotato di licenza bancaria) per raffreddare lo spread tra i Btp, i Bonos spagnoli e il Bund tedesco.
Non è in discussione “alcun progetto concreto” ha detto ieri il cancelliere tedesco, Angela Merkel, in occasione di una conferenza stampa congiunta con il premier olandese, Mark Rutte. “L’acquisto di titoli sovrani direttamente da parte dei fondi salva-Stati – ha aggiunto – è solo una delle opzioni a disposizione” purché si salvaguardi il ruolo di “controllore indipendente della Bce”.
In contemporanea sul Financial Times online appariva l’intervista al francese Benoit Coeuré, membro del direttorio della Bce: “L’uso in tempi rapidi dei fondi europei sul mercato aperto è la soluzione migliore” ha dichiarato il banchiere francese che ha anche annunciato che “è probabile” che la prossima riunione di Francoforte si occupi del calo dei tassi.
La situazione, insomma, resta confusa ma Piazza Affari crede che stavolta qualcosa si farà. Ieri si è assistito ad un rimbalzo collettivo delle banche e delle società industriali dalle infime quotazioni del listino. Tra i più caldi, Mediobanca +6,27%e Finmeccanica +6,87%. Mediolanum +6,7% è stata sospesa per eccesso di rialzo. In ascesa anche Mediaset +4%. E’ un’altra giornata di grande vivacità per Telecom Italia +4,2%. Galoppano Banco Popolare +5,84%, Monte Paschi +5,89%, B. Pop. Emilia Romagna +6,35%. Unicredit +2,55%, Ubi +3,75%. Fiat segna +5,14%.
Sul fronte assicurativo, da rilevare il via libera condizionato dell’Antitrust all’operazione Unipol-Premafin. L’integrazione tra i due gruppi puo’ essere autorizzata se verranno sciolti i legami con Mediobanca (che controlla Generali) e sarà ridotta con la cessione di attivi, la posizione dominante nei mercati danni (in particolare per le polizze RC Auto) a livello nazionale e, per quanto riguarda la distribuzione delle polizze, in 93 province.
La riunione del patto di sindacato di Rcs Mediagroup si terrà giovedi’ 28 giugno. All’esame dei pattisti l’ingresso del nuovo amministratore delegato, Pietro Scott Jovane, previsto per il 2 luglio. Ma anche l’occasione per esaminare l’andamento della gestione del gruppo, alla luce degli ultimi dati sulla raccolta pubblicitaria, in ripresa a giugno sia in Italia che in Spagna grazie ai campionati europei di calcio e lo stato delle trattative per la cessione di Flammarion.
Nessun dividendo per Silvio Berlusconi e i figli. Per il secondo anno consecutivo la Fininvest, la holding della famiglia cui fanno capo Mediaset, Mediolanum e Mondadori non pagherà cedole ai soci. La società ha chiuso il 2011 con un utile netto in caduta a 7,5 milioni di euro dai 160,1 milioni dello scorso anno.
La Cassazione ha annullato le assoluzioni accordate a Gianluigi Gabetti e a Franzo Grande Stevens nell’ambito del processo Ifil-Exor per aggiotaggio informativo. In particolare, la quinta sezione penale, accogliendo il ricorso della Procura di Torino, della Procura generale e della Consob nei confronti di Gabetti, di Grande Stevens, della Ifil Investments e della Giovanni Agnelli Sapaz, ha disposto un rinvio alla Corte d’Appello di Torino per il giudizio di secondo grado.