X

La Fed non ascolta Trump e lascia invariati i tassi: l’inflazione è ancora alta e la Casa Bianca genera incertezza

Youtube

La Federal Reserve ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse, ignorando le pressioni di Donald Trump che chiedeva una politica monetaria più espansiva per stimolare l’economia. La scelta, ampiamente prevista dai mercati, è stata giustificata da un’inflazione che resta “un po’ elevata” nonostante un mercato del lavoro robusto, con disoccupazione ai minimi storici. Il target per i Fed Funds resta tra il 4,25% e il 4,5%. “Non abbiamo fretta di modificare il nostro orientamento”, ha spiegato il presidente Jerome Powell in conferenza stampa, precisando che ogni intervento dipenderà da ulteriori progressi sull’inflazione.

Oggi toccherà alla Bce che probabilmente taglierà i tassi nel suo primo annuncio del 2025. Intanto le borse europee dovrebbero aprire in rialzo: future dell’indice EuroStoxx50 +0,3%.

Powell ignora Trump: “Indipendenti dalle pressioni politiche”

Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha mantenuto un atteggiamento fermo e distaccato rispetto alle critiche di Trump. “Non commenterò quanto detto dal Presidente”, ha affermato, ribadendo che la Fed continuerà a lavorare in modo indipendente, basandosi sui dati e sui rischi economici. Sul fronte delle politiche annunciate da Trump, Powell ha scelto cautela: “Dazi, immigrazione e altre misure avranno effetti sull’economia che valuteremo solo quando saranno più chiari”. Tuttavia, le dichiarazioni presidenziali sulle tariffe hanno già alimentato aspettative inflazionistiche, sebbene considerate “transitorie”.

Alcune difficoltà iniziano però a emergere: settori come le costruzioni, iniziano a segnalare carenze di manodopera, dovute alla riduzione della forza lavoro immigrata. Powell, però, ha minimizzato: “Per ora, il problema resta circoscritto”. Il numero uno della Fed ha escluso contatti con Trump e ha riaffermato l’indipendenza della banca centrale, spiegando che “un cambiamento troppo rapido potrebbe ostacolare i progressi sull’inflazione, mentre uno troppo lento potrebbe danneggiare occupazione ed economia”.

Powell ha anche indicato che il recente rialzo dei rendimenti a lungo termine potrebbe riflettere un irrigidimento delle condizioni finanziarie.

Trump attacca: la Fed “ha fallito” nella lotta contro l’inflazione

La reazione di Trump non si è fatta attendere. L’ex presidente ha accusato la Fed di “aver fallito nel fermare l’inflazione”. “Lo farò io”, ha dichiarato, elencando le sue soluzioni: meno regole, più energia americana, riequilibrio degli scambi commerciali e rilancio della manifattura. Trump ha anche criticato la Fed per essersi concentrata su “falsi problemi” come diversità e cambiamento climatico, sostenendo che queste scelte hanno aggravato l’inflazione, “la peggiore nella storia del nostro Paese”.

Wall Street e trimestrali: luci e ombre

La decisione della Fed ha influenzato l’umore di Wall Street, che ha chiuso in ribasso. L’S&P 500 ha perso lo 0,5%, con l’indice Nasdaq in calo dello 0,8% e il Dow Jones dello 0,31%. Pesante la nuova flessione di Nvidia (-4%). Tuttavia, i future sull’azionario degli Stati Uniti hanno girato al rialzo dopo la pubblicazione delle trimestrali delle big tech:

  • Microsoft ha chiuso il trimestre con ricavi in crescita del 12% a 69,6 miliardi di dollari, superando le attese (68,92 miliardi), e un utile netto in aumento del 10% a 24,1 miliardi. Tuttavia, il segmento cloud ha deluso: i ricavi (+21%) si sono fermati a 40,9 miliardi, sotto le previsioni di 41,1 miliardi, causando un calo del titolo del 4,63% nelle contrattazioni after-hours.
  • Meta (Facebook) ha chiuso il quarto trimestre del 2024 con un balzo del 21% nei ricavi, raggiungendo 48,39 miliardi, con l’utile netto a +49% (20,83 miliardi). Il boom pubblicitario – +10% nel prezzo degli annunci e +11% nelle impressioni – ha rassicurato Zuckerberg, ma il previsto aumento del 50% nelle spese per il 2025 (fino a 65 miliardi) per rafforzare l’intelligenza artificiale lascia qualche incertezza. Il titolo ha guadagnato oltre il 2% nelle contrattazioni after-hours.
  • Tesla, invece, ha deluso le aspettative. Il margine di profitto è sceso al 13,59% (dal 17,05%) e i ricavi si sono fermati a 25,71 miliardi, sotto le stime di 27,27 miliardi. Anche l’utile per azione (73 centesimi) è stato inferiore ai 76 previsti. Nonostante ciò, il titolo segna un +4% nelle contrattazioni after-hours. Musk ha promesso un rilancio con nuovi modelli economici, il Cybertruck e miglioramenti nella guida autonoma, ma la concorrenza cinese e europea si fa sentire.

Borse asiatiche: guadagni e cali a macchia di leopardo

Nel frattempo, le borse asiatiche mostrano segnali contrastanti. Tokyo, Mumbai e Sydney registrano guadagni modesti (Nikkei +0,25%, BSE Sensex +0,3%, S&ASX200 +0,6%), mentre Thailandia e Indonesia segnano cali.

Nel resto dell’Asia, però, i mercati sono praticamente fermi. Le borse di Shanghai, Shenzhen, Hong Kong, Taipei e Seul sono chiuse per festività, lasciando il panorama un po’ più tranquillo. Mentre in Occidente si osservano le mosse della Fed, in Asia la pausa festiva lascia spazio ad una riflessione più calma sul futuro.

Sul fronte delle valute, lo yen si rafforza sul dollaro, passando da 155,3 a 154,6, grazie alle aspettative di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Bank of Japan.

Criptovalute in crescita

Nel mondo delle criptovalute, il Bitcoin ha registrato un rialzo del 2%, portandosi a 105.350 dollari, grazie anche alle dichiarazioni di Powell, che ha aperto alla possibilità di una regolamentazione più amichevole per le criptovalute. Il presidente della Fed ha dichiarato che le banche possono servire i clienti crypto, purché siano pronte a gestirne i rischi, lasciando sperare in un futuro più stabile per gli asset digitali. Ma l’aspetto interessante è che, sotto l’amministrazione Trump, il settore delle criptovalute ha trovato un alleato inaspettato, che spinge per un approccio normativo più favorevole.

Softbank e OpenAI: il Giappone punta sull’intelligenza artificiale

Non solo tassi e inflazione: a Tokyo, l’attenzione è rivolta anche al mondo dell’intelligenza artificiale, con Softbank che valuta un investimento da 25 miliardi di dollari in OpenAI. Una mossa che potrebbe rafforzare la posizione di Softbank come uno degli attori principali nel panorama delle tecnologie avanzate, ma anche segnare un capitolo importante nell’innovazione del settore AI.

Titoli sotto la lente a Piazza Affari

A Piazza Affari, tra i titoli da tenere d’occhio:

  • Generali punta in alto con il piano al 2027: utile per azione in crescita dell’8-10% annuo, dividendi per oltre 7 miliardi (+30%) e un buyback da almeno 1,5 miliardi.
  • Mps, intanto, vede l’Aa Lovaglio a Londra per convincere i fondi, forse anche Blackrock, sulla bontà dell’Ops su Mediobanca.
  • Moncler brilla grazie a Hsbc, che alza il target price a 73 euro.
  • Stellantis beneficia di maggiore flessibilità Ue sui target 2025 e si parla di nuovi investimenti nel settore auto.
  • STMicroelectronics, invece, soffre: atteso un crollo del 27,6% nei ricavi del primo trimestre, con una guidance peggiore delle aspettative.
Related Post
Categories: Finanza e Mercati