L’aumento dei tassi Usa è più vicino. La Federal Reserve, come previsto, ha lasciato invariato il costo del denaro, ma la Banca centrale ritiene che siano venuti meno i rischi di una crisi del sistema finanziario internazionale che avevano consigliato un rinvio della stretta a settembre. Rallenta negli Usa la crescita dell’occupazione, ma altri segnali, dai consumi delle famiglie agli investimenti, sono largamente positivi. Di qui la sensazione che, salvo stop improvvisi sempre possibili, la Fed possa muoversi già prima della fine dell’anno. Anzi, come recita il comunicato, un rialzo sarebbe “appropriato”.
APPLE +4%. TOKYO INCERTA IN ATTESA DELLA BOJ
Dopo un breve sbandamento in territorio negativo, gli indici hanno ricominciato a correre mentre il dollaro è balzato al rialzo. Il Dow Jones ha aggiunto 198 punti, l’1,13%, a quota 17.779,52. L’S&P 500 è salito di 24,45 punti, l’1,18%, a quota 2.090,34. Il Nasdaq ha guadagnato 65,54, l’1,3%, a quota 5.095,69. Grande performance di Apple (+4%), dopo i conti del primo trimestre: la Mela ha in cassa 205 miliardi liquidi.
Venduti invece i Treasury a partire dalle scadenze più brevi. Il decennale sale di 7 punti al 2,010%. Oggi sarà resa nota la prima lettura del Pil Usa del terzo trimestre: è previsto un incremento del 2%. Il rapporto euro/ dollaro scende a 1,0914. La valuta Usa guadagna anche in Asia, con l’eccezione dello yen, fermo poco sopra quota 120.
Composta anche la reazione delle borse asiatiche: In lieve calo a metà seduta Tokyo (-0,1%). L’attenzione è concentrata sulle decisioni che prenderà domani la Boj sul rafforzamento del Qe. Piatta Hong Kong, Shanghai sale dello 0,4%.
BOT SOTTO ZERO, AL DEBUTTO IL NUOVO BTP 5
L’onda del messaggio della Fed condizionerà oggi i listini europei: l’andamento di Wall Street combinato con l’euro debole dovrebbe favorire una partenza positiva. Ieri, in attesa della Fed, la Borsa di Milano ha chiuso la seduta in netto rialzo insieme alle altre Borse europee sotto la spinta del rialzo del petrolio. L’indice FtseMib ha guadagnato l’1,3%, Parigi +0,9%, Francoforte +1,3%, Madrid +1%.
Il mercato italiano dei titoli del debito conferma il momento eccezionale, senza precedenti. Il Tesoro ha collocato tutti i 6 miliardi di euro offerti nell’asta del Bot a sei mesi, con il tasso medio ponderato negativo per la prima volta nella storia. Oggi, nell’asta dei titoli a medio-lungo termine, debutta il nuovo 5 anni. In parallelo anche il secondario è in territorio positivo.
Attiva sul fronte del primario anche la Germania che ha collocato 2,455 miliardi di euro nella riapertura del Bund decennale con un tasso in calo a 0,44% da 0,62%.
PETROLIFERI ALLE STELLE. SAIPEM GUIDA LA CORSA
La corsa dei petroliferi è stata innescata dall’impennata del greggio: il Wti americano è schizzato su del 6,3% a 45,83 dollari al barile (Brent a 49 dollari ,+4,7%), dopo che l’Agenzia americana dell’energia ha segnalato il calo delle scorte di greggio a Cushing, la località dell’Oklahoma snodo strategico dell’approvvigionamento petrolifero negli Usa.
Immediata la reazione delle Borse: l’indice europeo Stoxx del settore è salito del 2,6%. Total +2,3% Bp e Royal Dutch Shell +2,1%.
Ma a Piazza Affari il settore energia ha avuto a disposizione un propellente d’eccezione. Saipem +10,8% dopo la presentazione del nuovo piano industriale e del progetto di riassetto dell’azionariato e della struttura patrimoniale. Eni ha annunciato che venderà il 12,5% di Saipem a Cassa depositi e prestiti (Cdp), formando con quest’ultima un patto di sindacato per il controllo congiunto di Saipem. Eni e Cdp sottoscriveranno entrambi, pro quota, un aumento di capitale da 3,5 miliardi di Saipem, che si sgancerà finanziariamente da “mamma Eni”, accendendo autonomi prestiti presso il sistema bancario.
In rialzo anche Eni (+2,1%). Con il riassetto di Saipem, il Cane a sei zampe vedrà la società di impiantistica e dei servizi uscire dal perimetro di consolidamento, e di conseguenza il debito della società scenderà di 5,1 miliardi.
Effetti positivi dal rialzo del petrolio per Tenaris (+3,2%). Tra le utilities Enel guadagna l’1,9% e la controllata Enel Green Power segna un lieve progresso dello 0,3%. Gli analisti si interrogano su quali potranno essere le modalità dell’annunciata integrazione fra e due società, un’integrazione che non comporterà né Opa, né scambio di azioni.
FCA SCIVOLA SUL ROSSO. FERRARI SOTTO IL PREZZO DELL’IPO
Chiude in ribasso Fiat Chrysler (-2,1%) nonostante che dalla trimestrale emerga una crescita del fatturato (+17%) e dell’ Ebit (+35%) superiori alle attese. La società ha confermato i recenti target dell’intero 2015, alzati tre mesi fa. Il trimestre ha chiuso a sorpresa in rosso per maggiori accantonamenti a fronte di probabili oneri per la revisione di auto vendute in passato negli Usa.
L’aumento della redditività “è legato alla forte performance registrata dal gruppo in Nord America e dalla controllata Ferrari, mentre continua a migliorare la situazione in Europa”, si legge in un comunicato. Il debito industriale netto è sceso a 7,8 miliardi di euro, con un calo di 200 milioni di euro rispetto al trimestre precedente. Il consensus indicava 9,27 miliardi di euro.
“Il consolidamento del settore – ha detto Sergio Marchionne parlando con gli analisti – si farà. Diamogli tempo”. E a proposito di Volkswagen: “Tornerà più forte di prima”.
Ferrari è scivolata del 6% sotto i prezzi dell’Ipo a 50,6 dollari. Il terzo trimestre dell’anno si è chiuso con ricavi in aumento del 9% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, a 723 milioni di dollari. Buona crescita anche dell’Ebit rettificato salito del 35% a 140 milioni di euro. Ferrari prevede di chiudere il 2015 con un fatturato a 2,8 miliardi e un Ebitda rettificato tra i 725 e i 745 milioni di euro a fronte di un debito tra 1,975 e 2,025 miliardi.
Corre invece Cnh Industrial (+3,1%) dopo i risultati della concorrente americana Agco.
MEDIOBANCA, MIGLIOR TRIMESTRE DAL 2010
La discesa dei rendimenti dei titoli di Stato dà una spinta ai titoli bancari a partire da Monte Paschi (+4,2%). Più modesto il rialzo di Intesa (+1,6%) ed Unicredit (+1,1%). BancaPop.Milano guadagna il 2,5%.
Mediobanca +1,4% dopo la pubblicazione di conti: Piazzetta Cuccia ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2015/2016 con un utile netto di 244 mln euro, in crescita rispetto ai 160 mln registrati nello stesso periodo del 2014 (+52,7% a/a). Si tratta del miglior risultato trimestrale degli ultimi 5 anni.
Fra le assicurazioni, Generali sale dell’1,2%, scende UnipolSai (-1,3%). Nel risparmio gestito brillano Mediolanum (+1,9%), Azimut (+2,1%) e Anima (+3,6%).
VIVACE TELECOM, PIATTE LE POSTE
Positive Telecom Italia (+2,2%) e Mediaset (+2%). Nel lusso prosegue il trend positivo di Yoox Net-à Porter (+3,5%). Seconda seduta con il freno a mano tirato per Poste Italiane, invariata.