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La Fed alza i tassi dello 0,25%

La decisione era attesa e poco dopo le 20 italiane è arrivata l’ufficialità: la Federal Reserve, dopo mesi di attesa, ha alzato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale. L’aumento dello 0,25%, deciso sotto la presidenza di Janet Yellen, è solo il secondo negli ultimi 10 anni, da parte della banca centrale statunitense: la mossa segue l’ultimo aumento di un anno fa ed era stata ampiamente prevista, visto che si parlava di un rialzo poco dopo le elezioni presidenziali di novembre, quando è stato eletto Donald Trump. Il costo del denaro sale così allo 0,5-0,75%. 

L’istituto di Washington ha motivato la scelta sostenendo che le aspettative di inflazione sono “molto aumentate” e che anche il mercato del lavoro sta dando segnali positivi. “Le attese condizioni di inflazione e mercato del lavoro si sono realizzate”, ha detto la Fed dopo la riunione durata due giorni, aggiungendo anche che le previsioni per il 2017 dei banchieri centrali parlano di ulteriori tre rialzi per complessivi tre quarti di punto percentuale (0,75%), in aumento rispetto alle ultime previsioni di settembre (quando furono messi in preventivo solo altri due rialzi), basate su altre stime macroeconomiche.

La banca centrale ha anche detto che la politica monetaria auspica “un piccolo ulteriore rafforzamento delle condizioni del mercato del lavoro e un target del 2% dell’inflazione. La politica monetaria resta accomodante, le strette saranno solo graduali”, ha spiegato la Fed, che ha anche alzato stime di crescita del Pil Usa nel 2016 a 1,9% e di quello del 2017 a 2,1%. Dopo la notizia del rialzo del tassi, Wall Street ha proseguito la tendenza al ribasso: in territorio negativo sia S&P500 che Nasdaq.

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