Si muove verso l’alto l’asticella del costo del denaro. La Fed ha aumentato i tassi ufficiale di un quarto di punto, al 2%. Meno scontato l’annuncio che nel corso dell’anno ci saranno altri due aumenti. Ma, ha spiegato il presidente Jerome Powell, l’economia si è ormai lasciata alle spalle la crisi finanziaria per cui non è più giustificato un costo del denaro sotto il livello “normale”.
Assai più difficile la decisione che oggi dovrà prendere il direttorio della Bce in trasferta a Riga. La frenata dell’economia dell’Eurozona è più profonda del previsto, come dimostra il calo delle attese tedesche (da 2,4 a 1,8 % la stima di crescita per fine anno). Cresce così il partito di chi chiede il rinvio di un mese, a fine luglio, delle scelte sul QE. Ma una scelta del genere potrebbe provocare nuovo stress in un clima dell’Eurozona già assai teso.
Il mercato dei cambi riflette stamane l’incertezza generale: l’euro scivolato a 1,1725 dopo il comunicato della Fed, è risalito sopra 1,18.
I mercati si sono subito adeguati alle indicazioni in arrivo dalla banca centrale Usa. Wall Street, in rialzo nella prima parte della seduta, ha invertito la rotta: il Dow Jones ha chiuso a- 0,47%, S&P -0,40%, Nasdaq -0,11%.
Anche il rendimento del bond decennale statunitense è salito stanotte sopra quota 3% dopo le decisioni dei vertici della Federal Reserve: nel corso della notte le vendite sul Treasury Bond si sono placate ed il rendimento è sceso. La distanza tra bond biennale e bond decennale si fa sempre più ridotta, è a 40 punti base, minimo dal 2007.
Immediate le reazioni alla sentenza federale che ha dato il via libera all’offerta di 85 miliardi di dollari da parte di AT&T-6,2% su Time Warner +1,8%. Sono schizzate al rialzo le azioni di Fox+7,7%, oggetto dell’offerta di Comcast (65 miliardi contro i 52 pattuiti con Walt Disney).
Ad agitare il quadro ci pensa, al solito, Donald Trump. Stasera il presidente dovrebbe firmare le nuove sanzioni contro Pechino.
Scendono le Borse della Cina, Hong Kong perde lo 0,6%. L’indice Csi300 dei listini di Shanghai e Shenzhen perde 0,5%. i dati macroeconomici diffusi stanotte segnalano un rallentamento della crescita: produzione industriale e vendite al dettaglio sono sotto le aspettative.
L’indice Nikkei di Tokyo è in calo dello 0,5%. Lo yen si apprezza leggermente su dollaro a 110,2.
Ha riaperto in flessione il mercato finanziario della Corea del Sud, ieri chiuso. Il Kospi di Seoul perde l’1,5%. In questo listino arretrano soprattutto le società delle costruzioni, salite molto in vista del summit Trump – Kim Jong un.
La stretta sul dollaro ha messo nuovo pressione sulle valute emergenti: soffrono il rand sudafricano e il peso messicano.
Poco mosso il petrolio nonostante il brusco calo delle scorte Usa. I mercati aspettano l’esito dell’incontro tra Vladimir Putin e d il principe saudita Mohammed Bin Salman, ai margini del match Russia-Arabia Saudita che aprirà i Mondiali.
Male a Piazza Affari Eni (-1%) e Saipem (-1,92%).
MILANO IN RIALZO PER IL TERZO GIORNO
Borse europee poco mosse in attesa delle indicazioni in arrivo dalla Fed e, soprattutto, delle indicazioni sul Quantitative Easing in arrivo oggi dalla Bce, riunita a Riga. Il grande freddo tra Francia ed Italia ha portato alla cancellazione dell’incontro a Parigi tra il ministro dell’Economia Giovanni Tria ed il collega Bruno Le Maire. Oggi Tria incontrerà a Berlino il collega tedesco Olav Scholz, dopo la cancellazione del previsto incontro di oggi a Parigi col ministro francese Le Maire.
La Borsa di Milano, al terzo giorno consecutivo di rialzo, prosegue il recupero. L’indice ha chiuso con un guadagno dello 0,44% a 22.216 punti. La performance da inizio 2018 del FtseMib è tornata poco sopra lo zero (+1,7%), contro il -0,7% accumulato dall’indice Eurostoxx.
In terreno positivo anche Francoforte (+0,38%). Più arretrate Parigi (-0,01%), Londra (+0,03%) e Zurigo (-0,11%).
CREDIT SUISSE: BORSE EUROPEE TROPPO CARE
I global equity strategist di Credit Suisse hanno declassato le borse dell’Europa continentale a “underweight”, affermando che le valutazioni in Europa “non sono basse” ed è improbabile che il rischio politico italiano si risolva a breve.
“Le borse europee prezzano solo al 15% la probabilità di una crisi dell’eurozona, mentre lo spread Btp/Bund prezza una probabilità del 32%”, scrivono gli strategist in una nota. E se la situazione politica italiana dovesse migliorare, l’euro sarebbe il primo ad approfittarne, rispetto all’azionario. “L’euro è effettivamente più a buon mercato rispetto alle borse dell’eurozona”, concludono gli strategist.
ASTA BTP, SALGONO I RENDIMENTI. BUONA LA DOMANDA
Chiusura positiva per i Btp, anche se lontano dai massimi, con lo spread che riduce l’ampia discesa della mattinata, supportata dal buon andamento delle aste a medio lungo. il Tesoro ha così potuto archiviare senza grossi problemi la tornata di collocamenti di metà mese.
Il Mef ha collocato 5,63 miliardi di Btp sulle scadenze 3, 7, 30 anni e off-the-run settembre 2046, poco meno dell’importo massimo previsto di 5,75 miliardi. Al di là dello scontato rialzo dei rendimenti, ai massimi dal 2014, sono state aste, per gli esperti, complessivamente positive anche per l’ammontare delle richieste del mercato.
Lo spread Btp/Bund ha chiuso la seduta a 233 punti, poco sotto la chiusura di ieri ma 6 punti sopra il minimo di fine mattinata.
IL TESORO HA RAGGIUNTO IL 55% DEL FABBISOGNO 2018
Il tasso sul decennale si è fermato in serata a 2,84% (da 2,86% di ieri) dopo un minimo giornaliero a 2,76%; il biennale tiene sotto quota 1%, con un minimo stamane a 0,85%, il livello più basso dal 5 giugno.
Nel pomeriggio il Tesoro ha collocato in riapertura 600 milioni di Bot a 12 mesi, l’intera offerta supplementare, mentre i quattro Btp in asta oggi verranno riaperti domani per 937,5 milioni complessivi. Al netto delle riaperture dei Btp, le esigenze di rifinanziamento del 2018 (tra 390 e 400 miliardi) risultano coperte per circa il 55%.
STM AL TOP, LUNEDÌ LA CEDOLA TRIMESTRALE
Galoppa in Piazza Affari Stm, che sale del 4,37% a 22,22 euro dopo aver toccato il nuovo massimo storico a 22,24, beneficiando della forza del comparto tech a livello europeo (+1,74%), sull’onda del debutto in borsa dell’olandese ADYEN, il cui valore del titolo nel primo giorno di contrattazioni è quasi raddoppiato a 455 euro rispetto al prezzo dell’Ipo e delle indicazioni in arrivo dall’Investor Day della tedesca Infineon. Lunedì la società stacca il dividendo trimestrale di 0,06 dollari per azione (0,24 dollari su base annua).
UNICREDIT FA ANCORA PULIZIA DI SOFFERENZE
A sostenere il rialzo sono stati ancora una volta i bancari. L’indice del settore italiano sale dello 0,96%, mentre quello europeo perde lo 0,46%.
Guida la corsa Unicredit +1,84%, che ha messo sul mercato altri 2 miliardi di crediti deteriorati con closing atteso dopo l’estate.
Il Credito Valtellinese sale del 2,9% dopo l’annuncio della cessione del portafoglio di sofferenze a un prezzo pari al 32% del nominale. La notizia spinge anche le banche che stanno lavorando su operazioni simili come Banco Bpm+1,5%. In evidenza le altre ex Popolari: Ubi banca +2%, Bper +1,65%.
Strappa salendo del 20% Banca Intermobiliare. L’indice del settore italiano sale dello 0,96%, mentre quello europeo perde lo 0,46%.
AVANZA POSTE ITALIANE MODELLO AMAZON
Corre Poste Italiane (+1,89%) dopo l’annuncio dell’accordo con Amazon per la consegna di prodotti di e-commerce anche in orario serale e nel fine settimana. Al 2020 i dipendenti impegnati nella logistica dei pacchi saranno 10mila.
FERRARI E CAMPARI, NUOVO RECORD STORICO
Due cavalli di razza del listino milanese hanno segnato il massimo storico:
Sale del 3,6% Ferrari, che chiude a 122,70 euro. Da inizio anno +38%, una delle migliori performance di Piazza Affari.
Ben comprata Campari che aggiorna il suo record a 6,93 euro, per chiudere a 6,85 con un rialzo del 2,16%.
IN ROSSO ITALGAS DOPO IL PIANO. FRENA TELECOM
Italgas cede 1,38% dopo l’annuncio del piano industriale al 2024 che prevede 1,6 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi nel periodo 2018-2024, lo si legge nel comunicato stampa sul nuovo piano industriale diffuso stamattina. Il dividendo è destinato a crescere del 4% rispetto al 2017. Utile operativo del 2018 stimato a 435 milioni di euro, poco sotto le stime del consensus.
Telecom Italia -1,4%. Bernstein ha tagliato il target price a 0,90 euro da 0,95. Bernstein definisce comunque un’occasione di acquisto.
FIERA MILANO SUPERSTAR: +89% DA GENNAIO
Fiera Milano ha chiuso la seduta in guadagno del 5,5%, portandosi sui massimi dal 2015 a 3,56 euro. Da inizio anno la performance è +89%. Sono due i broker che coprono la ricerca sul titolo ed entrambi hanno un giudizio di acquisto: Banca Akros e Banca Imi.
Dopo un avvio in forte calo, legato alla notizia degli arresti domiciliari del presidente Luca Lanzalone per lo stadio della Roma, Acea ha recuperato assestandosi a +0,44%.