(Teleborsa) – Il FOMC, comitato di politica monetaria della federa Reserve, come ampiamente atteso ha deciso di alzare i tassi di interesse di un quarto di punto, portandoli in una banda compresa fra lo 0,75% e l’1%.
L’ultimo aumento dei tassi risaliva alla fine del 2015, quando la banca centrale statunitense aveva avviato l’exit strategy, in seguito interrotta per il sopravvenire di rischi ed incertezze per l’economia globale.
La Fed conferma anche una politica di rialzo graduale dei tassi d’interesse, anticipando che vi saranno altri 2 aumenti nel 2017 e 3 rialzi nel 2018. Una indicazione che fotografa una Fed meno “falco” e più “colomba”, come sottolineato da Bill Gross di Janus Capital.
La decisione è stata largamente anticipata dalla Presidente Janet Yellen e dagli altri membri del FOMC nell’ultimo periodo ed era pressoché scontata dai mercati.
Per questo motivo il cambio euro/dollaro è schizzato stasera a 1,067 USD (+0,6%), accelerando dopo la conferma di una strategia di aumenti molto graduale, mentre Wall Street corre sui massimi di giornata (S&P 500 +0,67%, Nasdaq +0,58%, Dow Jones +0,46%).
La Banca centrale americana ha anche mantenuto la sua previsione di crescita per gli Stati Uniti per quest’anno ma l’ha leggermente alzata per il 2018, restando però lontano dagli obiettivi dell’amministrazione Trump. Il prodotto interno lordo (Pil) americano dovrebbe progredire del 2,1% sull’anno e mantenersi a questo livello l’anno successivo, pari a 0,1 punti in più di quanto programmato, secondo le nuove proiezioni del Comitato di politica monetaria della Fed.