La febbre spagnola e la crisi greca precipitano la moneta unica ai minimi degli ultimi due anni: la divisa continentale trova supporto su quota 1,2387 per riassestarsi, nel tardo pomeriggio, sui livelli degli ultimi giorni, in zona 1,24. Si deve risalire al luglio 2010 per trovare l’euro sotto la soglia psicologica sfondata oggi.
L’euro si indebolisce anche nei confronti dello yen, toccando i minimi da gennaio a quota 97,75.
Il deprezzamento della divisa continentale riflette interamente i timori sulla crisi del debito europeo, dal momento che la giornata odierna non è stata nemmeno particolarmente positiva sul versante americano, con indici immobiliari in flessione e borse in negativo.
L’andamento del cambio eurodollaro è quindi interamente manovrato dai timori sulla ricapitalizzazione delle banche spagnole e dai possibili scenari che si configureranno dopo le elezioni greche del 17 giugno.