Il consiglio d’amministrazione della Gedi, la holding della famiglia De Benedetti che comprende il gruppo editoriale l’Espresso e che edita La Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, molti giornali locali, riviste e radio, ha accolto l’offerta di Exor (finanziaria della famiglia Agnelli-Elkann) per rilevarne il 43,78%. E’ una rivoluzione per il mondo dell’editoria italiana ed Exor, presieduta da John Elkann, assume così il controllo di Gedi.
Il prezzo per la vendita del pacchetto di controllo di Gedi è di 0,46 euro ad azione – con un premio del 64% sul valore di Borsa del titolo di venerdì scorso – per un importo complessivo di 102,4 milioni di euro. Ma il costo per Exor non si fermerà qui, perché la finanziaria degli Agnelli-Elkann lancerà l’Opa obbligatoria per acquistare, allo stesso prezzo, tutte le azioni che non ha.
Naturalmente prima che l’operazione divenga effettiva occorre il via libera anche dell’Antitrust e della Commissione europea. I De Benedetti manterranno una quota nella nuova società editoriale.
“Ci impegnamo – ha dichiarato Elkann – in un progetto rigoroso per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro. Oltre a portare l’esperienza nel settore, anche a livello internazionale (Ndr. Exor è azionista di riferimento dell’Economist), Exor assicurerà la stabilità per accelerare le trasformazioni sul piano tecnologico e organizzativo. Il giornalismo di qualità – ha proseguito Elkann – ha un grande futuro se saprà coniugare autorevolezza, professionalità e indipendenza con le esigenze dei lettori, di oggi e di domani”, anche attraverso una rilevante trasformazione digitale.
Ieri in Borsa il titolo Gedi è rimasto sospeso per tutta la seduta di lunedì 2 dicembre, mentre quello Cir, che la controlla, ha segnato un rialzo del 12,21 per cento. Oggi, 4 dicembre, le azioni Gedi segnano un rialzo del 59,8% a 0,458 euro avvicinandosi al prezzo di Opa pari a 0,46 euro. -5,95% per Cir e +1,18% per Exor.
(Ultimo aggiornamento: ore 9.56 del 4 dicembre).