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La diseguaglianza cresce nel mondo ma non in Cina

Lo comunica l’Istituto di statistica nazionale cinese che ha calcolato il coefficiente di Gini, dal nome di un professore di statistica italiano – Il coefficiente è sceso per il sesto anno consecutivo ma la Cina resta sempre sopra il livello di allerta

La diseguaglianza cresce nel mondo ma non in Cina

Non c’è discorso dei politici in giro per il mondo in cui non si parli della diseguaglianza, o per deprecarla (da sinistra) o per minimizzarla (da destra). Ma in Cina questa mattina l’Istat cinese ha comunicato che la diseguaglianza nel 2014 si è ridotta. Il coefficiente di Gini (che prende il nome da Corrado Gini, un professore di statistica che insegnava alla Bocconi degli anni Venti) è passato da 0,473 nel 2013 a 0,469 nel 2014 (1 denota la perfetta diseguaglianza, quando una sola persona ha il 100% dei redditi, e 0 la perfetta eguaglianza, quando tutti i redditi sono eguali). E non si tratta di un una tantum: è il sesto anno consecutivo che la diseguaglianza si riduce, dal massimo di 0,491 segnato nel 2008.

Anche se il coefficiente Gini cinese rimane sopra il livello ‘di allerta’ di 0,40 la costante crescita del reddito disponibile favorisce l’ingrossamento della classe media e dei settori dei beni di consumo e dei servizi. In questi settori si trovano – è l’auspicio – i nuovi motori dell’economia, col testimone della crescita che passa dall’export alla domanda interna.


Allegati: China Daily

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