Lo spread in calo e le banche in rialzo consentono a Piazza Affari di limitare le perdite allo 0,14% (20.816 punti base) al termine di una seduta negativa per la maggior parte dei listini europei: Francoforte -0,4%, Parigi -0,87%, Londra -1,1%, Zurigo -0,4%; in controtendenza Madrid +0,24%.
Wall Street contribuisce al malessere pomeridiano, con gli indici che cambiano segno a un’ora circa dall’avvio degli scambi, passando in rosso, dopo che la curva dei T-Bond a 10 e due anni si è invertita di nuovo, per la terza volta in otto giorni. Hanno contribuito la mutamento d’umore i commenti di due membri della Federal Reserve, ostili a ulteriori tagli dei tassi. Il tutto alla vigilia dell’intervento di Jerome Powell al simposio di Jackson Hole e alla fioca luce delle minute dell’ultima riunione della Fed, con i vari componenti del board in disaccordo fra loro. Da registrare la quotidiana battuta al vetriolo di Donald Trump, che paragona la banca centrale Usa alle sabbie mobili, perché non offre agli Stati Uniti l’opportunità di combattere ad armi pari con la Germania che vende obbligazioni a tassi negativi. Il presidente americano si riferisce al trentennale, che in realtà non ha avuto il successo sperato dall’amministrazione tedesca.
Di altro tenore, rispetto a quelle della Fed, sono le minute della Bce della seduta del 25 luglio, da cui emerge un largo consenso fra i governatori sul bisogno di una politica monetaria ampiamente accomodante, con un pacchetto di misure che vada dalla riduzioni dei tassi agli acquisti di asset.
Una prospettiva che anche oggi sostiene l’obbligazionario italiano: il rendimento del decennale è in calo all’1,32% e lo spread si restringe a 197 punti base (-1,97%). L’attenzione degli investitori è stata sicuramente rivolta inoltre al Quirinale, nel secondo giorno di consultazioni dopo la crisi di governo aperta martedì dalle dimissioni del premier Giuseppe Conte. Non è ancora chiaro se i nuovi promessi sposi, pd-5stelle, riusciranno a trovare un accordo, ma almeno la celerità imposta dal Capo dello Stato limita i tempi dell’incertezza. Per Moody’s lo scenario più probabile sono le elezioni e in questa altalena politica le stime economiche 2019-2020 si abbassano: rispettivamente +0,2% rispetto al +0,4% atteso a giugno; +0,5% nel 2020, tre decimi in meno delle stime di due mesi fa.
Sul fronte valutario l’euro resta debole contro il dollaro, ma poco mosso in area 1,109. La sterlina invece compie un balzo dell’1% circa sia nei confronti della moneta unica sia sul biglietto verde. A dare tono alla divisa britannica è la speranza di un nuovo accordo sulla Brexit, dopo che Angela Merkel ha detto di non aver fissato per il Regno Unito una scadenza di 30 giorni per trovare una soluzione al cosiddetto ‘backstop’ irlandese, affermando che c’è tempo fino al 31 ottobre, data prevista per l’uscita dalla Ue.
Le materie prime sono in rosso. L’oro si muove intorno a 1510,85 dollari l’oncia. Il petrolio tipo Brent arretra dello 0,85% a 59,78 dollari al barile; Wti -0,9%, 55,20 dollari al barile.
Regina di Piazza Affari si conferma Pirelli +2,67%. Le banche hanno un posto in prima fila con Banco Bpm +2,18%; Ubi +1,28%; Unicredit +1,27%; Intesa +1%; Mediobanca +0,76%. Nel risparmio gestito bene anche oggi Finecobank +1,45%. Fra i titoli petroliferi si affermano Tenaris +1,31% e Saipem +0,55%.
La moda retrocede dopo i recenti progressi con Moncler -2,14%. Vendite su Leonardo -1,7%; Italgas -1,62%; Ferrari -1,41%; Atlantia -1,36%; Prysmian -1,19%; Exor -1,18%.