Un lungo percorso cominciato nel 2005 è giunto al termine. Zagabria ha oggi concluso i negoziati di adesione all’Unione Europea: è quanto annuncia in un comunicato stampa José Manuel Barroso. Il presidente della Commissione Ue chiederà ai capi di Stato Ue, che si riuniranno inConsiglio del 24 giugno, di chiudere formalmente i negoziati, preparare il trattato di adesione e iniziare il lungo processo di ratifica parlamentare nei 28 Paesi coinvolti. Un iter senza prevedibili ostacoli ma che non permette di fissare una data anteriore al primo luglio 2013 per l’effettiva entrata del Paese balcanico.
La Croazia porta in dote una popolazione di 4 milioni e mezzo di persone, ma meno dell’1% del Pil complessivo dell’Unione. I cittadini croati godono di un reddito pro capite pari al 64% della media europea, ma un livello di benessere superiore a quello sperimentato da polacchi, bulgari, rumeni e baltici. L’Italia è il principale partner commerciale di Zagabria, seguita dalla Germania.
Mentre la vicina Slovenia è già membro a pieno titolo dal 2004 e dell’euro dal 2007, la Croazia ha faticato a superare la fine traumatica della Yugoslavia. Impegnata nel conflitto militare contro i serbi fino al 1995, solo nel 1999 la Croazia si è liberata della dittatura di Franjo Tudjman e ha intrapreso una transizione democratica. Il fantasma della guerra e le tensioni con i Paesi vicini hanno rallentato i negoziati di adesione: non solo hanno pesato le polemiche legate all’arresto dell’eroe/criminale di guerra Ante Gotovina, ma hanno anche influito le dispute sui confini con la Slovenia e le contese con l’Italia sui diritti di compravendita immobiliare e lo sfruttamento delle acque dell’Adriatico.