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La crisi politica della Grecia fa di nuovo paura e mette ko le Borse: Piazza Affari – 2,37%

FIRSTonline

Crolla il rendimento del bund decennale e trentennale al minimo storico, Wall Street peggiora il calo dell’apertura e le Piazze europee chiudono in deciso rosso: Milano a -2,37%, Francoforte a -1,90%, Parigi a -2,78% Londra a -1,78%. Il Dow Jones cede alla chiusura dell’Europa l’1% circa e il Nasdaq l’1,29%. L’euro è in calo sul dollaro a 1,3013.

I dati positivi sul fronte economico possono poco di fronte al flusso di vendite innescato dalla polveriera della Grecia post elezioni, che hanno premiato i partiti radicali e contrari all’austerity dettata da Berlino contro la crisi. Dalla Germania arriva un ottimo dato sulla produzione industriale di marzo, con l’indice che segna un rialzo mensile del 2,8% contro lo 0,8% previsto. Su anno l’incremento è dell’1,6%, contro un calo atteso dell’1,2%. Dagli Usa nel primo pomeriggio viene diffuso il dato sulla fiducia delle Pmi in aprile, salita a 94,5 punti, a fronte di una stima degli analisti di 93 punti. La pressione sulle Borse sembra allentarsi e verso le 14 il Ftse Mib rivede brevemente territorio positivo. Ma è solo una breve parentesi e i mercati tornano ad accusare le pesanti incertezza sulla formazione del nuovo governo greco.

Il leader della Coalizione delle Sinistre greche (Syriza), Alexis Tsipras, dopo aver ricevuto dal presidente Karolos Papoulias l’incarico di cercare di formare un nuovo governo ha dichiarato che Syriza vuole formare un governo di coalizione delle forze di sinistra del Paese per ottenere prima di tutto l’annullamento del Memorandum firmato dai precedenti governi greci con i creditori internazionali e l’abolizione di tutte le leggi contro i lavoratori varate dagli stessi esecutivi.

Il partito, se riuscirà a formare il nuovo governo, chiederà inoltre il controllo dello Stato sulle banche che, a suo parere, hanno ottenuto di recente oltre 200 miliardi di euro ma sono ancora guidate dalle stesse persone che hanno trascinato la Grecia nella situazione attuale. Non solo. Il nuovo esecutivo dovrà istituire una commissione internazionale di controllo sul debito della Grecia nei confronti dei creditori. “La crisi economica non è un problema che riguarda esclusivamente la Grecia, ma è un problema europeo che deve essere risolto in ambito europeo”, ha detto Tsipras.

Intanto in mattinata la Grecia è riuscita a collocare titoli di Stato a 6 mesi per 1,3 miliardi di euro, ma ha dovuto pagare rendimenti più alti a fronte di una domanda in rallentamento: il tasso medio è salito al 4,69% dal 4,55% dell’asta del 10 aprile scorso e il bid to cover è sceso a 2,60 da 2,62 precedente.

La fuga degli investitori verso porti considerati più sicuri si riflette sul record dei rendimenti del Bund decennale, che scende al nuovo minimo storico di 1,551%, e del trentennale, calato al 2,269%. Da Berlino il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha invitato la Grecia a costruire “un governo della ragione” aggiungendo che la Germania è pronta alla solidarietà nei confronti di Atene ma che sarà “decisivo” il rispetto delle riforme concordate.

La tensione torna a contagiare i Paesi periferici con lo spread Btp-Bund che ritorna sopra 390, con rendimenti al 5,45%. In salita anche lo spread Bonos-Bund, a quota 430.

A Milano chiudono in rosso le banche: Unicredit cede il 2,11%, Intesa il 3,57%, Mps il 4,27%. In controtendenza Bpm a + 0,53%. Ma in fondo al Fste Mib ci sono A2A (-6,87%), Finmeccanica (-5,97% ), Saipem (-5,44%), Stm (-5,33%) e Lottomatica (-4,59%). In controtendenza Telecom Italia (+1,05%), con il settore tlc europeo, anche grazie alla notizia che la messicana America Movil lancerà un’offerta per acquistare il 28% dell’olandese Kpn.

Bene Buzzi Unicem a +0,99%, dopo che Ing ha alzato a “hold” da “sell” il giudizio. In rialzo Fondiara Sai (+1,84%), oggi l’ad Erbetta ha rassicurato sul raggiungimento di un accordo sui concambi prima dell’assemblea di Premafin (-3,73%), mentre la controllata Milano Assicurazioni è tornata nel trimestre all’utile dopo la perdita nei primi tre mesi del 2011. Eni contiene il calo dello 0,60% nel giorno in cui l’assemblea approva una cedola a 1,04 euro, in crescita del 4% rispetto al 2010.

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Categories: Finanza e Mercati