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La crisi gas manda in rosso le Borse europee. Twitter in picchiata trascina il Nasdaq. Tonfo Autogrill

FIRSTonline

I timori sulle forniture di gas russo all’Europa e i blocchi creati dalla pandemia in Cina, insieme all’andamento tentennante di Wall Street, portano i listini continentali a inaugurare la settimana in ribasso. L’euro intanto è prossimo alla parità con il dollaro.

Le ragioni d’incertezza in questo periodo non mancano. In primo piano oggi c’è la chiusura per una decina di giorni, per manutenzione, del Nord Stream 1, il più importante canale che porta gas russo in Germania e quindi in Europa. Il timore è che in realtà i rubinetti resteranno sigillati per un bel po’ di tempo, tanto che il commissario all’economia del blocco, Paolo Gentiloni, dice che la Ue è molto preoccupata e che lo stop aumenta i rischi di “scenario economico avverso”, in sostanza di recessione.

Per quanto riguarda la Cina invece si parla addirittura di una nuova variante molto contagiosa (l’ennesima versione di Omicron) che fa sentire i suoi nefasti effetti sulle materie prime.

Europa in rosso

In questo contesto Piazza Affari, che aveva tentato un recupero a metà seduta, chiude la seduta con una perdita dello 0,95% a 21.567 punti base, appesantita principalmente dalle vendite sui titoli finanziari.

Francoforte è la peggiore e arretra dell’1,4%, con il focus su Daimler, -2,53%, dopo il crollo delle vendite di Mercedes Benz nel secondo trimestre, a causa dei problemi delle catene di fornitura e dalle restrizioni legate al coronavirus in Cina. Inoltre, sprofonda Uniper (-15,66%), tra i primi a segnalare l’impatto del calo delle forniture russe, sulla scia di una disputa tra Germania e Finlandia sui costi di salvataggio dell’importatore di gas.

Nel resto d’Europa Parigi cede lo 0,61%, Amsterdam -0,75%, Madrid -0,4%. È praticamente incolore Londra.

Tecnologici a picco a Wall Street

Si muovono in territorio negativo anche i principali indici di Wall Street, dove Twitter va giù dell’8,45% circa, a seguito del voltafaccia di Elon Musk che non vuole più comprare la famosa piattaforma social. Le cose vanno male per i tecnologici e per gli amanti dell’azzardo. Sono in rosso i titoli di Wynn Resorts (-5%) e Las Vegas Sands (-4,6%), dopo che Macao, il più grande centro di gioco del mondo, in termini di fatturato, ha chiuso i casinò per la prima volta in due anni per cercare di contenere la diffusione del Covid-19.

Gli investitori, in settimana, potranno anche prendere le misure con l’inflazione a stelle e strisce, poiché mercoledì si vedrà l’andamento dei prezzi al consumo e giovedì quello dei prezzi alla produzione. Lo stesso giorno prenderà il via la stagione delle trimestrali, a partire dalle banche, che potranno raccontare qualcosa sulla temuta, possibile, futura recessione.

Euro prossimo alla parità con il dollaro

Nell’attesa di questi appuntamenti di rilievo e sulle crescenti scommesse di una Fed falco nella riunione di fine mese, il dollaro diventa sempre più forte, mentre l’euro marcia verso la parità e tratta al momento in area 1,007, dopo essere sceso fino a 1,005.

Tra le materie prime arretra il petrolio: Il Brent perde il 2,1% e tratta intorno a 104,77 dollari al barile.

Piazza Affari soffre con le banche; crolla Autogrill

Piazza Affari chiude in rosso con le banche e più in generale con i titoli finanziari: Bper -4,54%, Banco Bpm -3,51%, Banca Generali -2,94%, Banca Mediolanum -2,77%, Unipol -2,63%, Finecobank -2,51%. Tra i pesi medi va al tappeto Montepaschi, -5,87%.

Sono in rossi titoli industriali come Iveco -4,42%, Cnh -3,49%, Prysmian -2,9%, Interpump -2,31%.

Sul podio del listino principale c’è Saipem, +5,25%, al termine dell’ultimo giorno dell’aumento di capitale da due miliardi di euro. Il gruppo ha annunciato oggi la firma di un memorandum di understanding con il gruppo cinese Cimc Raffles al fine di esplorare nuove collaborazioni nei settori off-shore drilling, off-shore construction e New Energies.

Rimbalza Terna +1,55%. Bene Campari +0,97% e Recordati +0,67%.

Fuori dal paniere principale è protagonista in negativo Autogrill, -7,42% (6,34 euro per azione), dopo l’annuncio di integrazione con Dufry. L’operazione, che giunge al termine di una trattativa ufficializzata a fine giungo, prevede il trasferimento in Dufry del 50,3% di Autogrill detenuto da Edizione (Benetton) in cambio di azioni Dufry di nuova emissione con un concambio di 0,158 azioni Dufry per ogni azione Autogrill.

L’offerta rappresenta uno sconto del 25-30% rispetto ai prezzi di venerdì di Autogrill, ha detto stamani il Ceo di Dufry Xavier Rossinyol nel corso di una conference call con i giornalisti. Con lo scambio azionario, Edizione deterrà circa il 25,2% del capitale di Dufry.

Brilla invece Fincantieri, +8,56%, che festeggia l’ordine, per la costruzione di una nuova nave da crociera extra-lusso, del valore di circa 1,2 miliardi.

Spread oltre i 200 punti base

Sale leggermente lo spread tra decennale italiano e tedesco, che chiude a 201 punti base (+1,46%) con tassi rispettivamente a +3,20% e +1,19%.

Il secondario risente anche della confusa situazione politica italiana, dopo che nel pomeriggio Montecitorio ha dato il via libera al dl aiuti, ma senza i cinque stelle che non hanno partecipato al voto. A causa dell’atteggiamento dei grillini il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha chiesto ufficialmente a Mario Draghi una verifica di governo.

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