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Comunità energetiche rinnovabili: la crisi di governo ritarda l’approvazione dei decreti. Appello delle associazioni

Il ritardo dei decreti sulle Comunità energetiche rinnovabili- CER- preoccupa le aziende del settore. Le sollecitazioni al governo per approvarli a settembre.

Comunità energetiche rinnovabili: la crisi di governo ritarda l’approvazione dei decreti. Appello delle associazioni

L’ appello per incentivare la formazione delle comunità energetiche rinnovabili rischia di restare lettera morta. La crisi di governo con tutti gli effetti sulla situazione energetica del Paese fa temere all’Associazione delle aziende delle fonti rinnovabili l’ennesimo rinvio.

L’invito a fare presto e dare attuazione ad una serie di azioni sui territori è stato lanciato dal Coordinamento Free-energia. Il momento per calare nella realtà dei Comuni le aggregazioni tra cittadini è favorevole, visto che le linee di indirizzo del governo sono per un risparmio generalizzato dei consumi. In inverno ci sarà la la prova decisiva ma è bene cominciare a costruire tutto quello che ci farà sentire più protetti.

Il cammino delle Comunità, però, è lento. Non è più il tempo di affermazioni generiche- si legge nel documento del Coordinalmento- che si rivolge direttamente al Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani. Il Ministro sostiene che “le comunità energetiche sono una grandissima risorsa” ma i procedimenti ritardano. L’emanazione dei decreti sono necessari per dare certezze ai cittadini che non attendono altro, per avviarsi verso un percorso virtuoso. L’obiettivo finale ,ancorché a livello locale, è la decarbonizzazione, il risparmio economico e la socializzazione dell’energia. Cingolani su questo non ha cambiato opinione e la sua determinazione di queste settimane per abbassare le criticità della crisi russso-ucraina gli vengono riconosciute.

Comunità energetiche: l’appello delle associazioni a Cingolani

«Non bastano le buone intenzioni e le parole» spiega dal suo punto di vista Livio de Santoli, Presidente del Coordinamento FRee. L’appello è apparso sui media per stimolare il governo a fissare tempi e modalità che detto per inciso non saranno certo rapidissimi. Quanto a ritardi il Coordinamento ricorda che i decreti attuativi erano attesi per il mese di marzo ed ora, forse, arriveranno a settembre. Tuttavia secondo indiscrezioni potrebbero slittare addirittura a fine 2022. “E’ un ritardo intollerabile che farebbe partire i processi di formazione delle Cer impedendo ai cittadini d’organizzarsi per fare fronte al caro bollette che di sicuro di accompagnerà per tutto il 2023″ dice la nota.

Gli industriali ricordano a Cingolani che le comunità sono anche un valido aiuto nella lotta contro la povertà, condizione verso la quale il gas fossile a 170 euro a Megawattora sta spingendo migliaia di famiglie. Nulla viene ricordato a proposito degli interventi del governo Draghi per alleggerire le accise e ridurre gli oneri di sistema.Le comunità hanno comunque bisogno anche di una spinta solidaristica tra le persone. Una buona notizia arriva dalla Fondazione Con il Sud. La settimana scorsa ha lanciato il “Bando per le comunità energetiche e sociali al Sud” . Ci sono 1,5 milioni di euro a disposizione per le nuove aggregazioni che nelle regioni meridionali proprio favorirebbero le famiglie e i quartieri più disagiati. La povertà energetica da inizio anno è cresciuta , per questo entro il 21 settembre le famiglie devono presentare la domanda per valutare i progetti.

Secondo Legambiente, le comunità rinnovabili costituite ad oggi sono solo 20 . Con il PNRR e i 2 miliardi di euro previsti dovrebbero diventare centinaia. Ma solo se il governo approverà i provvedimenti necessari e chi vuole che la transizione energetica non naufraghi non sia di ostacolo.

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