Wall Street avanza dopo la discesa, superiore al previsto, degli ordini dei beni durevoli in luglio. Il dato, infatti, rende meno probabile la frenata, già a settembre, degli stimoli da parte della Federal Reserve: Dow Jones +0,20%, Standard & Poor’s +0,28%, Nasdaq +0,59%.
Le Borse europee migliorano, in sintonia con gli Usa: Parigi -0,06% , Francoforte +0,22%%. Madrid -0,51%. Londra è chiusa per festività.
A Milano è andato in scena un altro film. L’indice Ftse Mib chiude con un calo del 2,11%, a quota 16.977 dopo aver segnato in mattinata un calo del 2,5%. Piazza Affari è trascinata all’ingiù dal timore che il governa Letta possa cadere a causa delle divisioni nella maggioranza sull’Imu e sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.
La pressione si è scaricata sullo spread, che si è allargato di 10 punti base. Il Btp tratta a 4,38% (+6 punti base) mentre il Bono spagnolo a 10 anni rende il 4,43% (+1 punto base).
Perde colpi la scuderia Berlusconi. Peggior blue chip è stata Mediaset, in calo del 6,25% dopo una sospensione per eccesso di ribasso. Mediolanum e Mondadori, le altre due società nell’orbita della famiglia Berlusconi, sono in calo del 3,16 % e dell’1,44%.
Sotto tiro il settore bancario. Unicredit -3,5%, Intesa -3,33%. Perde colpi anche Banca Popolare di Milano (-2,2%) dopo un avvio di seduta al rialzo sull’onda di voci su possibili aggregazioni con altre popolari: Ubi -3,79%, Banco Popolare -3,7%, Pop.Emilia -4,4%.
L’unica blue chip milanese in rialzo è Tenaris, +0,35%. Scendono tutte le altre: Generali -1,23%, Fondiaria 3,38%. Giù anche le utilities: A2A -2,40% Enel -2,28%. Eni -1,15%: Equita Sim che ha confermato sul titolo il rating buy e il target price a 21,5 euro dopo che Anadarko Petroleum ha siglato un accordo per cedere il 10% dell’Area 1 di un giacimento di gas naturale al largo della costa del Mozambico ad una filiale dell’indiana Oil and Natural Gas Corporation in cambio di 2,64 miliardi di dollari.
Telecom Italia in calo dell’1%. Gtech-4,69%: pesano sul titolo anche le indiscrezioni secondo cui gli interventi su Imu, Iva e Cassa in deroga potrebbero essere finanziati in parte da aumento delle accise su giochi, bolli, sigarette e alcolici. Ribassi diffusi anche fra i titoli industriali: Fiat -2,28%, Finmeccanica-3,94%, StM-2,06%.