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La crisi delle banche spagnole manda al tappeto la Borsa di Madrid e inguaia i listini europei

Dopo un’apertura in rialzo, Piazza Affari perde lo 0,7% – Male anche le altre Borse, Wall Street chiusa – Spread a 435 punti e rendimenti dei Btp decennali al 5,7% malgrado il buon andamento dell’asta dei Ctz – In ribasso i titoli bancari – In controtendenza Autogrill, Tod’s, Pirelli, Azimuit e Tenaris

La crisi delle banche spagnole manda al tappeto la Borsa di Madrid e inguaia i listini europei

L’OMBRA DELLA SPAGNA SPAVENTA IL TORO

MILANO -0,7%. LO SPREAD CHIUDE A 435 BP

Nonostante la chiusura di Wall Street, ferma per il Memorial Day, che ha impedito alle bocche da fuoco della speculazione di colpire i periferici europei e nonostante il buon esito dell’asta dei Ctz, e della Svizzera (ferma per Pentecoste al Lussemburgo ed alla Norvegia) le Borse hanno imboccato la strada del ribasso nell’ultima parte della seduta.

Le Borse europee invertono la rotta, condizionate anche dalla chiusura degli sportelli bancari in Francia e Germania: Parigi cede lo 0,11%, Francoforte -0,19%. Pesante perdita a Madrid -2,05% per la voragine di Bankia (-28%). A Piazza Affari l’indice Ftse Mib chiude a quota 13063 –0,69%.

Una volta tanto le note peggiori non arrivano da Atene. In tutti i sondaggi preelettorali Nea Democratia, europeista, precede le forze estreme. Intanto il governo greco ha versato 18 miliardi di euro nei forzieri di quattro istituti nazionali . Il 16 di maggio la Bce aveva annunciato di aver adottato misure nei confronti delle banche greche sottocapitalizzate escludendole temporaneamente dalle normali aste di rifinanziamento. Il governo ellenico si era impegnato a sbloccare rapidamente i fondi che le erano stati girati dall’Efsf . Si dovrebbe dunque riaprire a breve per le banche elleniche la porta delle consuete aste di rifinanziamento della Bce.

Vanno peggio le cose a Madrid. La Spagna ha chiarito di non aver ricevuto il via libera dalla Bce sul piano di salvataggio delle banche (che prevede l’emissione di titoli di Stato ad hoc) ma di avere solo informato la Banca Centrale.

Ieri sono circolate altre indiscrezioni sul fabbisogno di capitale delle banche spagnole, in particolare di Bankia, che ha già ricevuto 4,5 miliardi di euro di aiuti e, secondo il Financial Times, potrebbe aver bisogno di altri 19 miliardi di euro. Il titolo della banca nata dalla fusione di 7 casse di risparmio regionali perde il 13% ma stamattina era arrivato a perdere il 30%.

Il dollaro, nonostante l’asenza dei grandi operatori Usa, torna a rafforzarsi sull’euro a 1,253 da 1,261 dell’apertura.

Sul mercato dei titoli di Stato risale la febbre, nonostante l’esito positivo dell’asta dei titoli di Stato dell’Italia.

Lo spread tra il Bono spagnolo scadenza 10 anni e il Bund tedesco sale di 16 punti base a quota 506, nuovo record negativo. Quello del Btp sale di 6 punti base a 435.

Le incertezze pesano sui bancari. Unicredit arretra dell’1,42%, Intesa SanPaolo -1,9%, Ubi Banca -2,01%, Banco Popolare cede il 3,74%, Bper -4,75%.

Nel comparto delle società finanziarie si mette in luce Azimut +2,14%.

Fiat Industrial è in rialzo dello 0,06% mentre Fiat perde il 2,21%. Exor sale del 1,02%, Pirelli +0,5%. Ansaldo Sts lascia sul terreno il 2,07%. Eni arretra dello 0,13% meno di Snam – 0,81%.

Salgono i titoli del lusso: Luxottica +0622%, Ferragamo +1,01% e Tod’s + 1,16%. In evidenza Autogrill + 1,89%.

Prosegue il crollo dell’Espresso -8%.

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