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La crisi dei Paperoni: “solo” 8,5 trilioni nel 2019

Secondo il Billionaires Insights pubblicato da Ubs e Pwc nel 2019, i miliardari del mondo hanno visto scivolare via 388 miliardi di dollari dopo 5 anni di crescita costante. In Italia ci sono 8 Paperoni in meno, ma due new entry sono donne. Ecco la classifica aggiornata.

La crisi dei Paperoni: “solo” 8,5 trilioni nel 2019

Nel mondo ce ne sono oltre duemila, per la precisione 2.101. Si dividono una quota di ricchezza pari a 8,5 trilioni di dollari. E l’anno 2019 non sembra essere stato d’oro. Di chi si parla? Dei miliardari che anche quest’anno sono stati annoverati nel Billionaires Insights, la classifica redatta da Ubs e Pwc sugli uomini e le donne più ricchi del pianeta. Di questi 2.101 Paperoni, 35 sono italiani anche se sono ben otto in meno rispetto alla classifica dello scorso anno quando erano 43. Nell’attuale classifica entrano due donne e un uomo.

Nel corso del 2019, però, qualcosa è andato storto e i ricchi più ricchi del mondo a causa di un dollaro molto forte e di un mercato azionario altrettanto volatile hanno visto scendere le loro ricchezze di 388 miliardi di dollari, dopo 5 anni di crescita.  

“Il boom nella nascita di nuovi miliardari a cui abbiamo assistito negli ultimi cinque anni ha subito una correzione naturale. Il dollaro più forte, nonché una maggiore incertezza dei mercati azionari in un contesto geopolitico movimentato, hanno creato le condizioni per questa decrescita. Tuttavia, a dimostrazione di come il loro business sia prospero, i miliardari continuano a creare e guidare imprese che sovraperformano costantemente gli indici dei mercati azionari. Questo talento si è riversato anche nelle loro attività filantropiche, dato che questa élite è sempre alla ricerca di nuovi modi per contribuire all’evoluzione ambientale e sociale. Il “Billionaire Effect” è forte ed in buona salute in tutto il mondo”, ha commentato Paolo Federici, Market Head Italy di UBS Global Wealth Management.

Lo studio congiunto di Ubs e Pwc attinge alla vasta rete di clienti e dati dei quali entrambe  dispongono UBS e PwC con l’obiettivo di offrire informazioni dettagliate sui miliardari di tutto il mondo. L’analisi è il risultato di più di 30 interviste personali con i miliardari e i loro eredi e, per la prima volta, anche un sondaggio svolto su più di 100 client advisor di UBS. 

Leggendo lo studio e prendendo come riferimento un periodo di 15 anni contati fino alla fine del 2018, le aziende quotate sul mercato azionario controllate da miliardari hanno registrato una performance in aumento del 17,8%, rispetto alla media dell’indice MSCI AC World che si ferma al 9,1%. Il 2019 è stato l’anno della svolta, in cui il dollaro forte e il mercato azionario volatile hanno fatto guadagnare ai Paperoni “solo” 8,5 trilioni di dollari. Oltre oceano, in America, si è assistito a un leggero incremento della ricchezza, con 33 nuovi miliardari in 12 mesi. Il numero netto di miliardari lì è aumentato del 4,8%, raggiungendo quota 749 entro la fine del 2018. La crescita è stata rilanciata dai titani tecnologici statunitensi, mentre gli imprenditori esistenti hanno continuato a mantenere la loro crescita e i nuovi arrivati hanno iniziato a fare buoni progressi.

Nella regione Emea la ricchezza è calata di quasi il 6,8%, raggiungendo i 2,4 trilioni di dollari. Il numero di miliardari europei è diminuito del 4,9%, scendendo a 598.
La regione dell’Asia pacifica rimane quella con il più alto numero di miliardari a livello globale. Tuttavia, il numero di miliardari in APAC è sceso del 7,4%, arrivando a 754 Paperoni nel 2018. La Cina ha prodotto 56 miliardari nel 2018, che equivale a uno alla settimana.

Le quote rosa aumentano in classifica, prendendosi il loro spazio. In cinque anni il loro numero è cresciuto del 46%, frutto di una maggiore autonomia imprenditoriale e divorzi stellari, come quello tra Jeff Bezos di Amazon, e la moglie MacKenzie, a cui sono andati 36 miliardi in azioni, trasformandola nella quarta donna più ricca del pianeta. Secondo lo studio, nel mondo attualmente ci sono 233 miliardarie donne, rispetto alle 160 del 2013 che crescono ad un tasso (39%) più alto di quello degli uomini. In Asia, oltre la metà, in particolare il 57%, delle donne miliardarie sono arrivate a questi risultati da sole, mentre quattro su 10 delle miliardarie che sono arrivate a questo risultato hanno costruito questa ricchezza, operando nel settore del consumo e della vendita al dettaglio.

Negli ultimi cinque anni, la ricchezza delle donne che hanno costruito da sole il loro lavoro ha visto aumentare i profitti del 131% – da 70,5 miliardi a 162,8 miliardi di dollari – rispetto a quella multi-generazionale che è aumentata del 14%, cioè da 620,1 a 708.4 miliardi.

Tra i punti più importanti che emergono da report c’è quello del settore più redditizio per i Paperoni: i più ricchi sono quelli che si occupano di tecnologia e che hanno visto la loro ricchezza aumentare più che in qualsiasi altro comparto, grazie alle aziende già esistenti e ai nuovi protagonisti del mercato.

Guardando in casa Italia, il numero totale dei miliardari italiani è sceso del 19% nel 2018, passando da 43 a 35. Di questi 35 miliardari, tre sono nuovi arrivi e da soli hanno ottenuto 3,9 miliardi di dollari di ricchezza. Il 40% dei miliardari italiani si è fatto da solo, mentre la ricchezza miliardaria totale nella penisola è scesa del 16% fino a raggiungere 142,7 miliardi di dollari. Nel 2018, l’unica ricchezza che è cresciuta in Italia è quella legata al settore industriale, che ha registrato un marginale del 2%, passando da 11,9 miliardi a 12,1 miliardi di dollari.  

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