A furia di mordere, la crisi alla fine è arrivata anche sulla Costa Azzurra che fino a oggi sembrava con il suo settore immobiliare un bunker sicuro al riparo dei venti della recessione. Niente di drammatico ma a memoria d’uomo non si ricordava un anno come il 2012 e questo primo scorcio del 2013 in cui le compravendite di case fossero crollate del 30%. Una percentuale in calo certificata dalla Chambre des notaires des Alpes-Maritimes, dove sono registrati puntualmente tutti i rogiti che vengono siglati nella regione. Un taglio di affari che mette a rischio di chiusura almeno 150 agenzie immobiliari delle 700 iscritte alla Federation nationale de l’immobilier (Fnaim). Chi vuole vendere, se non ha una particolare urgenza, attende che i prezzi tornino a salire dopo la flessione del 4-5% degli ultimi dodici mesi. Chi vorrebbe acquistare accedendo ai mutui si trova di fronte a banche che offrono ancora tassi assai convenienti ma che ormai chiedono garanzie che in molti, soprattutto i giovani sotto i 30 anni, non possono dare. A Nizza e dintorni, la città più anti-Hollande di Francia, vedono nella politica fiscale del nuovo capo dell’Eliseo un ulteriore disincentivo a rilanciare il mercato. Ci si attendeva la conferma di un alleggerimento del 20% della tassa sul plusvalore in caso di vendita ma il Conseil Constitutionnel ha bloccato il provvedimento. D’altronde più che Hollande è stato il precedente governo sotto Nicolas Sarkozy, per esigenze di bilancio, a raddoppiare da 15 a 30 anni il termine al di là del quale si è esenti dal pagamento della tassa sull’incremento di valore, in pratica una sorta della nostra vecchia Invim.
Anche gli italiani, che da sempre sono tra i non residenti i clienti più affezionati del mattone “azuréen”, hanno oggi a che fare con l’Ivie che applicata agli immobili in Francia, dove non esiste un valore catastale, si rivela un salasso soprattutto sugli acquisti più recenti, dovendosi pagare lo 0,76% sul prezzo denunciato nel rogito che a differenza di quanto accade in Italia rispecchia quasi sempre l’esborso reale. Prezzo da cui si può dedurre la taxe foncière ma non la taxe d’habitation che vengono versate al fisco francese. Mediamente un appartamento di 75 metri quadri a Nizza o a Cannes – prezzo attuale di mercato tra i 300 e i 400mila euro – ha alla fine un carico di imposte vicino ai 4mila euro annui (di cui la metà rappresentata dalla nostra Ivie). Fino a oggi sono stati gli italiani ad alimentare più di altri il flusso di compravendite di case tra i non residenti sulla Costa azzurra, che vale una buona fetta dell’intero business immobiliare. L’introduzione dell’Ivie è troppo fresca per capire l’esatto impatto che avrà. Ma di certo non è un incentivo. “La Costa azzurra ha sempre un’attrazione particolare sugli italiani. Il mattone alla fine resta sempre un bene rifugio. In più offre il piacere di vivere in una delle aree più belle ed briose d’Europa. Ma realisticamente – è l’opinione degli operatori locali pubblicata da Nice-Matin – non possiamo non prevedere un rallentamento sul fronte della clientela italiana”.
Una flessione che non potrà essere compensata dai russi che rappresentano solo il 10% del business dei non residenti e appena l’un per cento del totale degli affari, per lo più legati al settore del lusso più alto. Segmento marginale ma pur sempre importante per la Costa azzurra come vetrina nel mondo, con Montecarlo grande protagonista. E il principato per non smentire la sua fama è pronto a mettere in vendita un superattico a 91mila euro al metro quadro. Sarà in cima alla Tour Odeon, il grattacielo di 170 metri, che verrà inaugurato l’anno prossimo e che diventerà il palazzo più alto del Principato.
La torre, progettata da Alexandre Giraldi, sarà composta da 49 piani destinati principalmente ad uso residenziale che verranno occupati da 259 appartamenti, di cui 73 extra-lusso, 2 attici da 1.000 mq ciascuno circa e il super-attico su 5 piani da più di 3.000 mq che sfiorerà i 250 milioni di dollari, aggiudicandosi il primato di Penthouse più costosa del mondo, scavalcando anche quella dell’Hotel Pierre di New York che si ferma a solo 84mila euro al metro quadro per complessivi 120 milioni di dollari. Ma in tempi di crisi anche da Monaco ci tengono a precisare che la torre non sarà solo un “rifugio” esclusivo per i più ricchi del pianeta: alcuni appartamenti verranno concessi per l’edilizia sociale e i residenti potranno acquistare a prezzi più vantaggiosi rispetto a quelli previsti di circa 50 mila euro al metro quadro.