L’Occidente, per ora, ha scelto la strada delle sanzioni “soft” nei confronti della Russia. E le Borse, in particolare Milano, hanno gradito. Anche ieri, infatti, Piazza Affari è stato il listino dei record: l’indice FtseMib + 2,5% si è avvicinato a quota 21 mila punti. Intanto, grazie al rally delle ultime sedute Enel è diventata la miglior blue chip dell’Eurostoxx 50 da inizio 2014, con un guadagno del 27%, scavalcando un altro titolo di Piazza Affari, Intesa San Paolo, che si ferma a +21%. Al terzo posto Unicredit +20%.
Al boom ha senz’altro contribuito l’esito della missione tedesca di Matteo Renzi. La cancelliera Angela Merkel ha espresso forte sostegno alle riforme economiche annunciate dal presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi che rappresentano, ha fatto intendere, un buon punto di equilibrio tra l’esigenza di spingere la crescita e il consolidamento dei conti pubblici. L’attenzione dei mercati si sposta ora verso Washington dove tra poche ore comincerà la prima riunione del comitato monetario della Fed presieduta d Janet Yellen.
In Asia, intanto, è proseguito stamane il rally dei mercati azionari. A Tokyo l’indice Nikkei rimbalza oltre l’1,5%. In terreno positivo tutti gli altri indici compresi Hong Kong e Shanghai, entrambi su di mezzo punto percentuale. Nel primo giorno di scambi a banda allargata la moneta cinese è arretrata dell’1,1%.
Seduta al galoppo a Wall Street: il Dow Jones avanza dell’1,13%, S&P +0,96%, Nasdaq +0,81%. La produzione industriale americana di febbraio, salita a sorpresa dello 0,6%, contro attese di +0,2%. Da segnalare l’avanzata di Yahoo! + 3,3% dopo la notizia che Alibaba, di cui la società Usa ha il 24%, sarebbe pronta a quotarsi entro il prossimo mese. Secondo Reuters, l’intera Alibaba, colosso dell’e-commerce cinese, è stimata intorno ai 128 miliardi di dollari. A questi prezzi la quota posseduta da Yahoo! in Alibaba , potrebbe valere 30,7 miliardi di dollari Oggi la società Usa capitalizza in tutto 39 miliardi.
Giornata positiva anche per il Vecchio Continente. La Borsa di Londra è salita dello 0,7%, Parigi +1,3%, Francoforte +1,3%, Madrid +1,6%. A Mosca l’indice Micex ha recuperato il 3,74%. Lo spread btp/bund si è attestato a 180, sceso di 5 punti ma sopra al bonos spagnolo che ha registrato una variazione negativa di 4 punti a quota 175. Si sgonfiano i prezzi dei beni rifugio. L’oro, dopo aver superato quota 1.390 a fine settimana, è scambiato a 1.361 dollari l’oncia (-0,87%). Sul mercato petrolifero il Brent scende dell’1,1% a 106,6 dollari al barile, Wti a 97,7 dollari (-1,1%). Il cambio euro/dollaro oscilla attorno a 1,392.
FED, CON YELLEN CAMBIANO LE REGOLE
C’è grande attesa per la riunione della Federal Reserve che si concluderà domani con una conferenza stampa di Janet Yellen. I mercati danno per scontato che la nuova squadra del Fomc esordirà con un nuovo taglio degli acquisto sul mercato, destinati a scendere a 55 miliardi/mese. Ma l’attenzione è concentrata sulle nuove linee guida dell’azione della banca centrale. Il tasso di disoccupazione, infatti, è al 6,7% ormai molto vicino all’obiettivo dichiarato da Ben Bernanke all’inizio dell’ultima fase di Quantitative Easing (6,5%). Di qui la necessità di indicare un nuovo target da raggiungere cui collegare la strategia di mantenere i tassi bassi. E’ probabile che la nuova forward guidance poggi su tre elementi: la continuazione,seppur in frenata, degli acquisti di titoli per il 2014; lo sforo per riportare l’inflazione al 2 per cento; più indicatori, non solo il tasso di disoccupazione, di cui tener conto per misurare il mercato del lavoro, con un occhio particolare ai senza lavoro di lungo periodo.
PIONEER SPINGE UNICREDIT. SALE L’ATTESA PER IL PIANO DI INTESA
Non si ferma la corsa degli istituti di credito. A tirar la volata è stata Unicredit salita del 5,5% dopo le indiscrezioni del Financial Timessulla prossima quotazione/vendita della controllata Pioneer, società del risparmio gestito. Secondo il quotidiano la divisione potrebbe essere valutata tra due e tre miliardi di euro. Unicredit aveva tentato di vendere Pioneer nel 2010 alla francese Amundi.
Bene anche le altre banche: Intesa +0,8% mentre affiorano i primi rumors sul business plan che sarà presentato il prossimo 28 marzo. Sotto i riflettori l’asset management: dall’integrazione tra Fideuram e Intesa Sanpaolo Private potrebbe nascere un gruppo di dimensioni almeno europee, con un patrimonio gestito ad oggi pari a 160 miliardi di euro, ma che potrebbe salire a circa 200 miliardi anche grazie ad alcune acquisizioni.
MontePaschi +3,4%, Banca Popolare Milano +2,7%. Banco Popolare +1,74%. Dalle comunicazioni alla Consob sulle partecipazioni rilevanti emerge che Goldman Sachs e Norges Bank hanno comprato ciascuno una quota di poco superiore al 2%. La banca d’affari americana ha accumulato una quota del 2,11%, a titolo di gestione del risparmio, la banca centrale norvegese ha acquistato una quota del 2,346%. I due diventano rispettivamente il secondo e terzo Primo azionista resta Ubs con il 3,84%. Il titolo guadagna il 24% circa da inizio 2014.
Avanzano le assicurazioni. Generali ha guadagnato l’1,3%. La svizzera Julius Baer torna a valutare Banca della Svizzera italiana (Bsi), società controllata da Generali, per una possibile acquisizione. UnipolSai+2,7%, ha raggiunto un accordo per cedere ad Allianz una serie di attività ex Milano Assicurazioni per 440 milioni di euro.
Azimut + 2,3% è entrata sul mercato turco grazie ad un accordo con la Notus Portfoy Yonetimi che prevede un patto parasociale per dare inizio ad una partnership nel settore del risparmio gestito in Turchia.
ENEL AL TOP. ANALISTI PRUDENTI SULLE SCINTILLE DI A2A
Brividi elettrici a Piazza Affari. E’ proseguito il rialzo di Enel +3,7% che diventa la miglior blue chip dell’indice Eurostoxx 50 da inizio 2014. Continua a stupire A2A che, dopo i conti, ha messo a segno un balzo del 7%: l’utility lombarda ha chiuso il 2013 con un utile netto contabile di 62 milioni, dopo svalutazioni di asset termoelettrici per 267 milioni, da un utile di 260 milioni nel 2012. Il Cda proporrà una cedola a 0,033euro, da 0,026 euro l’anno precedente.
Gli analisti sono alquanto prudenti, ma il mercato non sembra tenerne contro.In particolare Fidentiis ha confermato il Sell, alzando il range di target a 0,7/0,8 euro da 0,54/0,56 euro. Kepler-Cheuvreux ha mantenuto il giudizio Hold, ritoccando il prezzo obiettivo a 0,90 euro da 0,87 euro. Giudizio analogo per gli analisti di Equita che hanno portato il target a 1,03 euro da un euro. Banca IMI ha lasciato tutto come prima, raccomandazione Add (accumulare) e target a 1,05 euro. In totale, su 10 analisti censiti da Bloomberg solo 2 consigliano di comprare. Il target medio è fissato a 0,86 euro, ben al di sotto della quotazione di oggi.
ENI RILANCIA IL BUY BACK AL 10% DEL CAPITALE
Eni + 0,93%. Il Cda ha deciso di rinviare in attesa delle nomine, l’eventuale cessione degli asset di perforazione della Saipem. E’ stato invece deciso che il cda proporrà all’assemblea convocata per il prossimo 8 maggio in unica convocazione un buyback fino ad un massimo di 363 milioni di azioni ordinarie, pari a circa il 10% del capitale sociale, per un ammontare massimo di 6 miliardi di euro, a un prezzo unitario non inferiore a 1,102 euro. Il Cda, che ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio di esercizio di Eni per il 2013 che chiudono rispettivamente con l’utile netto di 5.160 milioni di euro e di 4.410 milioni di euro, (come già annunciato lo scorso 13 febbraio) ha anche deliberato di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea l’adozione di un nuovo piano di incentivazione monetaria di lungo termine 2014-2016. Il Cda ha deliberato inoltre l’emissione di uno o più prestiti obbligazionari per l’importo complessivo massimo di 1,5 miliardi.
IL RISIKO DELLE TLC INFIAMMA TELECOM
Telecom Italia ha guadagnato il 3,9% sull’onda dell’acquisto della spagnola Ono da parte di Vodafone per 7,2 miliardi di euro che ha riaperto le ipotesi di risiko sulle tlc in Europa. Gli operatori scommettono su prossimo mosse aggressive da parte di Liberty Media, At&t e degli sviluppi del mercato francese dopo lo sbarco di Numericabel in Sfr.
Si vanno intanto stringendo i tempi per la presentazione entro venerdì 22 marzo delle liste per il rinnovo del consiglio al vaglio dell’assemblea del 16 aprile. La composizione delle candidature dei soci Telco verrà messa a punto domani in una riunione del board della holding. Stamane il dossier sarà all’attenzione del comitato nomine di Mediobanca. L’attesa è che i grandi soci puntino comunque su una candidatura super partes e gradita anche alle minoranze. Tra i nomi circolati, quello del presidente di Borsa Massimo Tononi, del numero uno dell’Eni Giuseppe Recchi e dell’ex ministro Francesco Profumo, oggi presidente di Iren.
PIRELLI-ROSNEFT, CALA L’APPEAL SPECULATIVO
Pirelli è caduta in ribasso del 2,2% dopo l’annuncio dell’accordo che vede entrare la russa Rosneft nell’azionariato di Camfin (prenderà il 50%): il mercato sperava in un ingresso diretto nel capitale del gruppo degli pneumatici. I nuovi accordi avranno una durata di 5 anni, rinnovabili a scadenza. “L’accordo rinforza il posizionamento di Marco Tronchetti Provera rispetto a quello delle istituzioni finanziarie che sono entrate nella società un anno fa”, commentano in una nota gli esperti di Banca Akros (rating hold e target price a 11 euro confermati sul titolo). Per Mediobanca Securities (outperform e target price a 14 euro) si riduce “significativamente” l’appeal speculativo sul titolo. l’operazione valuta Pirelli 12 euro, il titolo ha chiuso a 11,77.
FINMECCANICA PREPARA I TAGLI POST F 35
Positivi gli altri titoli industriali. Fiat è salita del 3,2%. Finmeccanica +6,2% dopo le indiscrezioni su un piano di taglio dei costo. Alessandro Pansa starebbe pensando ad un’ulteriore azione di contenimento dei costi con l’obiettivo nei prossimi 24/36 mesi di risparmiare tra 600/900 milioni di euro lordi a regime in grado di più che compensare un eventuale taglio dell’ordine di F35 dagli attuali 130 a 90 che potrebbe avere un impatto negativo sul fatturato di gruppo intorno a 200/300 milioni di euro annui. (Finmeccanica vanta un fatturato di circa 16 miliardi nel 2013). StM+2,4%.
Nel lusso rimbalzo di Yoox +3%, dopo aver chiuso la peggior settimana dal 2011 (-12,5%). Ferragamo -0,1%. Credit Suisse ha confermato la raccomandazione Underperform e ha tagliato il target price a 21 euro da 24 euro. Gli analisti svizzeri hanno tagliato le stime di utile del periodo 2014-2016 in media del 4%.
EQUITA MANDA IN ORBITA RCS
Rcs Mediagroup si avvia a chiudere in rialzo del 7,4% a 1,8 euro e si riporta su livelli di prezzo che non vedeva da luglio 2013. Equita ha promosso il titolo a Buy da Reduce (alleggerire). Da inizio 2014 il titolo guadagna il 35%. Tra le mid/small caps, infine, da segnalare Servizi Italia +3,6%, dopo un accordo per entrare nel mercato indiano. TxT e-Solutions +9%.