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La Costa Concordia ruota ma servono 18 ore invece di 12

Il primo giorno è quasi finito. La fase più lunga e più critica dell’operazione Concordia è andata bene. I lavori per raddrizzare la nave sono cominciati alle nove di questa mattina; l’inizio delle operazioni per la rotazione della Costa Concordia sono slittate di tre ore a causa del temporale che stanotte ha colpito l’isola del Giglio. “Pensavamo che ci volessero 12 ore, ma se anche ne servono 15 o 18 l’obiettivo è fare bene. Non ci sentiamo in ritardo, siamo contenti di come le cose stanno andando”.ù ha detto il responsabile del progetto di rimozione della Concordia per la Costa Crociere, Franco Porcellacchia, parlando dell’operazione di rotazione. “Non ci preoccupano meteo e buio” hanno aggiunto i tecnici.

Dopo le prime tre ore di operazione la nave si è inclinata in modo da rendere visibili i segni lasciati dal mare e anche di rilevare una “deformazione importante” della fiancata, ha detto il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. “Al momento non è finito in mare nulla di inquinante e di impattante”, ha detto. “Ma siamo solo all’inizio – ha aggiunto – mentre sversamenti in mare ce li aspettiamo per le prossime ore. L’importante è essere pronti, come lo siamo, a bonificare le aree”.

La rotazione ha superato i dieci gradi. L’operazione, detta parbuckling, ha consentito finora di risollevare la nave di un paio di metri. La parte emersa si distingue nettamente da quella che era già fuori dal fatto che è arrugginita. Si cerca anche di recuperare i due corpi dispersi di Maria Grazia Trecarichi e Russel Rebello, morti durante il naufragio.

Nel corso dell’operazione di rotazione della Concordia, è possibile che ci sia il rilascio di gas prodotti dalla decomposizione dei materiali organici ma al momento non sono stati superati i limiti di emissioni nell’atmosfera. “L’emissione di H2s, cioè di gas prodotti dalla decomposizione di materiale organico, è una possibilità – ha detto il project manager della Micoperi, Sergio Girotto – In ogni caso, abbiamo un controllo costante delle emissioni nell’atmosfera dal quale, al momento, non risulta alcun superamento dei limiti”. Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, ritiene che “ci siano tutte le condizioni” per un’eventuale richiesta di risarcimento, da parte del governo, dei danni ambientali provocati dal naufragio.

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