La Costa Allegra non è più alla deriva. La nave da crociera, ferma da lunedì nell’Oceano indiano al largo delle Seychelles a causa di un’avaria causata da un incendio a bordo, è stata rimorchiata dal peschereccio francese “Trevignon” che la sta portando nell’isola di Mahè (e non a Desroches, come previsto inizialmente).
L’arrivo è previsto nella giornata di giovedì, ma nel frattempo i passeggeri (che stanno tutti bene) sono assistiti da un elicottero della Costa che in collegamento costante con la nave sta fornendo cibo, cellulari per telefonare, generi di conforto e torce elettriche.
Poiché l’incidente è avvenuto in acque internazionali, la competenza per un’eventuale indagine (al momento le autorità escludono l’ipotesi dolosa) è della Procura di Genova, città dove ha sede legale la compagnia. Lo ha riferito oggi il procuratore capo, Michele Di Lecce, limitandosi a dire che il caso verrà esaminato e che è presto per dire se verrà o meno aperta un’inchiesta.
Nel frattempo il Codacons ha avviato le pratiche per una nuova azione di risarcimento nei confronti di Carnival e Costa Crociere. “In attesa dello sbarco dei passeggeri appare evidente come i viaggiatori a bordo della Costa Allegra abbiano subito ingenti danni, di tipo materiale (vacanza rovinata, servizi pagati e non usufruiti) e di tipo morale (paura e stress per l’incendio scoppiato a bordo)”, hanno fatto sapere dall’associazione. Secondo il Presidente Carlo Rienzi, “tali danni dovranno essere adeguatamente risarciti, e se Costa Crociere si limiterà ad un indennizzo da elemosina come nel caso della Concordia, per i passeggeri si aprirebbe addirittura la possibilità di inserirsi nell’azione di gruppo avviata negli Usa a seguito del naufragio del Giglio”.