Janet Yellen mette il turbo ai mercati e anche Piazza Affari prende slancio dopo l’apertura di Wall Street, chiudendo in rialzo dell’1,52%, a 21.432 punti. Nel suo intervento semestrale al Congresso, anticipato per iscritto, la presidente della Fed è sembrata più colomba del previsto e questo ha infiammato il dollaro e le borse, mentre l’obbligazionario europeo ha ripreso quota, con i rendimenti in calo. Il Btp Italia 10 anni scende al 2,26%, mentre il differenziale col Bund fa un balzo all’indietro del 4,84% a 167.30 punti.
Toniche tutte le piazze continentali, che già in mattinata erano partite col piede giusto, grazie ai comparti energetico e minerario e sulla scia dei buoni risultati delle catene di vendita al dettaglio. La migliore è Parigi, +1,59%, in zona Francoforte +1,52%, quindi Londra +1,19% e Madrid +1,07%. A New York, dopo circa un’ora dall’apertura il Dow Jones tocca nuovi massimi storici. La seduta per prosegue positiva anche per Nasdaq e S&P.
Il petrolio, in deciso rialzo fino a mezzora prima della chiusura dei listini europei, frena bruscamente dopo il dato Eia, anche se le scorte settimanali Usa risultano in calo in misura superiore alle previsioni. La produzione resta leggermente in crescita. Brent +0,42%, 47,72 dollari al barile. Oro in lieve recupero: +0,27%, 1221,04 dollari l’oncia.
La moneta unica scivola sul dollaro dello 0,43%, il cross scende a 1,412. Tra le regine di Piazza Affari c’è il cavallino rampante: Ferrari, +3,66%. Sempre nell’automotive risulta in ripresa Brembo, +3,06%. Fra i finanziari svettano Azimut +3,8% e Banca Generali 3,48%. Ben intonate le banche, con l’eccezione di Ubi -1,79%, peggior titolo del Ftse Mib.
Brillante Saipem, 3,29%, con il via libera del Cipe al progetto Tav Brescia-Verona, la cui progettazione e realizzazione sono state affidate da Ferrovie dello Stato al consorzio Cepav due, guidato appunto da Saipem (52%) e Pizzarotti (24%), oltre che Condotte e Impresa costruzioni Maltauro, entrambe al 12%. Per Saipem, secondo quanto riportato dalla stampa, si tratterebbe di una commessa da 1,3 miliardi. Denaro anche sugli altri petroliferi, Tenaris +3,10%, Eni +1,70%.
In spolvero Stm +3,29% e Telecom +2,16%, dopo le incertezze delle ultime sedute. Debole Ferragamo, -0,39%.