Londra, questa volta in scena anzi in “concerto” una bella collezione di lettere, manoscritti e Memorabilia, provenienti dalla famiglia di Arturo Toscanini, circa 88 lotti particolarmente interessanti per il collezionismo e venduti da Sotheby’s per 1 milione e mezzo di euro.
Top Lots:
- Manoscritto autografo di Giuseppe Verdi (stima 99,152-123,940 EUR) aggiudicato a 194,895 EUR.
- Manoscritto autografo di Giuseppe Verdi (Ave Maria) – (stima 99,152-123,940 EUR) aggiudicato a 180,022 EUR.
- Lettera autografa di Beethoven (stima 49,576-61,970 EUR) aggiudicata a 69,964 EUR.
- Pianoforte: STEINWAY AND SONS. MODEL D GRAND PIANO, FORMERLY OWNED BY ARTURO TOSCANINI (stima 37,182-61,970 EUR) aggiudicato a 55,091 EUR.
- Una prima collezione di 25 scritti e manoscritti (stima 49,576-61,970 EUR) aggiudicata a 53,604 EUR e una seconda di 70 lettere e cartoline (stima 4,957-6,197 EUR) aggiudicata a 24,788 EUR.
- Infine da segnalare 3 belle lettere di Giacomo Leopardi , la prima che partendo dalla stima 7,436-9,915 EUR è stata aggiudicata a 18,591 EUR , la seconda, con stima 9,915-12,394 EUR aggiudicata a 18,591 EUR e infine la terza lettera autografa (stima 743-991 EUR) aggiudicata a 2,014 EUR.
Di Toscanini si può affermare che fu amato e apprezzato in tutto il mondo, sia per le sue capacità artistiche di direttore d’orchestra che per il suo grande temperamento, anche se a volte risultava essere particolarmente focoso. Fu un uomo di grande personalità e soprattutto un grandissimo perfezionista, dando il meglio di sé stesso nei più grandi teatri al mondo: La Scala di Milano, il Metropolitan Opera di New York, il Festival di Salisburgo e Bayreuth, la New York Philharmonic, l’Orchestra Palestina e la NBC Symphony Orchestra e altri.
Si impegnò anche in politica e per il suo odio per il fascismo non si esibì in Italia dopo il 1931, in Germania a partire del 1933 e così pure dal 1938 anche in Austria. Sostenne e diede rifugio ai rifugiati antifascisti e antinazisti dall’Europa, come Friedelind Wagner, nipote del compositore. Ma ciò non gli impedì di impegnarsi professionalmente con la musica realizzata da compositori tedeschi, infatti diede le prime italiane di Siegfried Wagner e Götterdämmerung e inoltre, interpretato molte decine di opere di Richard Strauss, tra cui la prima produzione in Italia di Salomè e una serie di spettacoli indimenticabili di poemi sinfonici, tra cui più memorabili: Tod und Verklärung e Ein Heldenleben.
La collezione attuale deriva in gran parte dal lascito del direttore d’orchestra, si presenta esattamente come è stata ereditata dal figlio Walter (1898-1971) e suo nipote Walfredo (1929-2011) e contiene elementi acquistati da lui direttamente dai compositori, dalle loro famiglie e dai suoi amici. Inoltre, non è mai stata messa in vendita sul mercato.
Troviamo i primi schizzi per l’apertura di Falstaff, una bozza completa dell’ “Ave Maria”, dai quattro pezzi sacri. Ci sono lettere e manoscritti inviati a lui da Puccini, Boito, Leoncavallo, Catalani e Richard Strauss, che non sono mai allo stesso modo apparsi sul mercato.
Uno dei momenti culminanti, è sicuramente il manoscritto autografo, ritenuto perduto almeno fino a questo momento, e il suo pianoforte Steinway Grand Piano.
La prova più tangibile di Toscanini del maestro, è una raccolta dei suoi bastoni, di cui quello che nel 1888 segnò il suo debutto a Milano. Alcuni di essi sono danneggiati, visto che Toscanini era famoso per lanciare bastoni nei momenti di frustrazione acuta durante le prove. Possiamo dire che tale raccolta contiene elementi di prova del suo carattere feroce. Infine, ci sono una serie di elementi di cimeli e fotografie: una caricatura di Caruso e una testa d’argento di San Giovanni Battista…