All’università di Lund, in Svezia, è stata presentata una nuova classifica delle università nel mondo. Una classifica che si differenzia dalle altre perché tiene presente anche dell’ambiente istituzionale in cui si inserisce l’università. Chi voglia studiare, e questo vale specialmente per chi voglia andare a studiare all’estero, non sceglie solo una università ma anche un paese.
E questo ranking, elaborato dal Melbourne Institute of Applied Economic and Social Research, Università di Melbourne, tiene conto anche delle risorse – pubbliche o private – che il paese dedica all’istruzione terziaria, del ‘prodotto’ (ricerca, impatto della ricerca, e laureati con le abilità adeguate a quello che domanda il mercato del lavoro), la ‘connettività’ (rete di contatti esterni, che protegge dalla insularità) e l’ambiente, nel senso di norme, regolamenti, diversità e opportunità di partecipazione. I cinque paesi in cima alla classifica sono: Stati Uniti, Svezia, Canada, Finlandia e Danimarca. Su 48 paesi esaminati, l’Italia è al 30esimo posto, dopo Spagna, Ucraina, Portogallo, Slovenia e Grecia.