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La Cina torna a correre, l’uragano Sandy taglia il Pil Usa. Piazza Affari in ribasso

FIRSTonline

LA CINA TORNA A CORRERE,  L’URAGANO SANDY TAGLIA IL PIL USA
CAMFIN, LA PAROLA AGLI ARBITRI. FIAT SI CONSOLA CON L’INDUSTRIAL

La Cina torna a correre: per il secondo mese di fila si riprende l’indice delle attività manifatturiere. Anzi, ad ottobre l’indicatore a quota 50,2 ha varcato al rialzo quota 50, cioè il confine che separa la contrazione dall’espansione. Un ottimo segnale a una settimana dall’inizio del Congresso del partito

Ripresa lenta, invece, a New York:  Dow Jones -0,08%, S&P + 0,02%, Nasdaq -0,39%

Gli Usa, a cinque giorni dal voto, fanno i conti dell’impatto dell’uragano Sandy sull’economia. Al di là dei danni, c’è da considerare una minore produzione di merci e servizi nel quarto trimestre 2012 pari a circa 25 miliardi di dollari, dice l’economista Gregory Daco della società di ricerche Ihs Global Insight. Il che vuole dire che nel quarto trimestre la crescita del Pil potrebbe rallentare a un tasso compreso fra +1% e +1,5%, contro una precedente previsione di +1,6%.

Dopo una mattina di diffusi rialzi i mercati europei,  con l’eccezione di Milano (indice FtseMib in progresso dello 0,1%), hanno ripiegato in sintonia con i listini Usa.  La Borsa di Londra è scesa del 1,1%, Parigi -0,8%, Francoforte -0,3%.


ASIA

 

Tokyo avanza dello 0,16%, Hong Kong sale dello 0,60%.

In Giappone si assiste, nel giorno delle trimestrali, al tracollo dell’elettronica di consumo. Panasonic incassa una perdita del 19%, la peggior caduta dal 1974. A fine seduta piombano sul mercato i conti di Sony (-2,3 % prima degli annunci): il colosso ha perduto nel trimestre  15 miliardi di yen.

Di tutt’altro tenore i dati in arrivo dalla Cina: per il secondo mese di fila si riprende l’indice delle attività manifatturiere. Anzi, ad ottobre l’indicatore a quota 50,2 ha varcato al rialzo quota 50, cioè il confine che separa la contrazione dall’ espansione.     

 

AMERICA

La  stagione delle trimestrali ha vissuto  i suoi giorni più affollati. Ieri hanno dato i numeri   del terzo trimestre ben 24 società. Finora, secondo una statistica compilata da Bloomberg, il 72% delle società che hanno comunicato i dati hanno presentato utili superiori alle attese del mercato.

Di rilievo l’annuncio dell’ingresso del raider Carl Icahn in Netflix +13,88% con una quota del 9,98%, approfittando del calo seguito alle indiscrezioni per cui Microsoft avrebbe rinunciato a rilevare il principale noleggiatore di film e serie tv via Internet. 

Tiene banco il settore auto: dopo i risultati migliori delle attese Ford  +6% e General Motors +8%.

Perde colpi al contrario  Walt Disney  -2%, dopo  l’acquisizione per 4 miliardi di dollari della Lucas Film, la casa di produzione di Guerre stellari e Indiana Jones. Disney ha annunciato l’uscita, nel 2015, di Star Wars numero 7, film d’avvio di un a nuova trilogia.

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EUROPA

Sull’andamento dei mercati ha influito  la rinnovata incertezza sul “grande malato” Grecia. Oggi si è riunito l’Eurogruppo, il consesso dei ministri finanziari della Ue, che ha trovato l’accordo sulla concessione di più tempo ad Atene per raggiungere gli obiettivi di risanamento del bilancio pubblico, ma i ministri sono tornati a discutere con opinioni diverse sulla necessità di un eventuale nuovo writedown del debito pubblico greco. In più ad Atene i partiti della maggioranza non sono d’accordo sulle nuove misure di austerity concordate con la Troika .

Nel corso di ottobre, comunque, il rendimento del Bond decennale greco è sceso da 19,2% di fine settembre a 17,20%.

Al contrario, il rendimento del Bund decennale tedesco è salito da 1,44% di fine settembre a 1,49% .

A guidare le Borse in Europa sono stati alcuni risultati trimestrali particolarmente deludenti. A Londra British Gas è caduta in ribasso del 13% perché ha fornito una previsione di produzione in calo per l’anno prossimo.

Ad Amsterdam ArcelorMittal, primo produttore mondiale di acciaio, è scesa del 6,4% dopo avere comunicato l’utile trimestrale più basso degli ultimi tre anni con in più un taglio al dividendo.

 

ITALIA

 

Stabile il Btp con il rendimento al 4,94% e lo spread a quota 347.

Nel corso di ottobre il rendimento del BTP è sceso dal 5,06% di fine settembre al 4,94% di ieri, ovvero di 12 punti base.

Peggiore blue chip milanese è Fiat -4,3%, messa a terra dai pronunciamenti dei broker seguenti le comunicazioni del trimestre e la presentazione delle strategie con le quali il Lingotto conta di restare a galla.

La cugina Fiat Industrial è salita del 3% dopo aver diffuso dati del trimestre superiore alle aspettative.

Sulla fusione con la controllata Usa Cnh, le parti continuano a trattare, ma sarà “più costosa” per il gruppo italiano, secondo il presidente Sergio Marchionne.

Anche per Fiat Industrial ci sarà una revisione degli obiettivi 2013 e 2014, in particolare a gennaio con i dati dell’anno, ma non bisogna aspettarsi “brutte notizie draconiane”, ha detto Marchionne.

Exor, la finanziaria che controlla entrambe, ha perso lo 0,5%.

Omai Vittorio Malacalza e Marco Tronchetti Provera comunicano solo via avvocati. Malacalza Investimenti ha inviato a GPI e a Marco Tronchetti Provera & C. S.a.p.A. formale comunicazione con la quale, “oltre a contestare il mancato rispetto delle pattuizioni parasociali in essere”, ha chiesto di procedere senza indugio, in esecuzione dell’accordo quadro intercorso il 25 giugno 2010, al trasferimento in proprio favore del 13% di Camfin.

Richiesta “pretestuosa e infondata” replica Tronchetti. La parola passa ora agli arbitri.

Nel segmento dell’industria è da registrare il +2,1% di Prysmian: la società dei cavi ha annunciato ieri di aver vinto una maxi commessa da 400 milioni di euro. 

Finmeccanica  è salita del 2,8%. StM è finita in ribasso del 2,1%. 

Telecom Italia ha guadagnato l’1,6% all’indomani della presentazione dei dati del trimestre della controllata brasiliana Tim Brazil.

Lottomatica ha messo a segno un rialzo dell’1,7%.

In evidenza le utility, in particolare Snam +1,3%.

Al rialzo di Piazza Affari è mancato il contributo delle banche: Unicredit è scesa dell’1,1%, Intesa -0,8%, MontePaschi ha perso il 2,4%.

Fra le mid cap, chiusura in ribasso per Mondadori -3,3% e positiva per Piaggio +3,4%.

“Considerata la mancata comunicazione degli elementi richiesti entro il termine stabilito, la Commissione ritiene necessario rendere noto che, allo stato, non sono stati forniti né sono stati altrimenti reperiti elementi in grado di attestare la veridicità di quanto comunicato alla medesima e al mercato dal signor Proto con riferimento al.  patto di sindacato su Rcs”.  E’ questo il verdetto della Consob sul presunto patto di sindacato forte del 2,8% in Rcs mediagroup.

Categories: Finanza e Mercati