La Cina torna a crescere. I dati Pmi segnalano stamane il primo rialzo dell’attività delle imprese da sei mesi a questa parte. L’indice Pmi è risalito oltre quota 50. La novità ha offerto nuovo slancio al Toro. E così Tokyo ha aperto la settimana con un un rialzo dello 0,4% portandosi nel corso della seduta ai massimi da 5 mesi per poi rallentare. L’indice Asia Pacific sale dello 0,7%, Hong Kong +0,23%.
Sale ancora il greggio (115,16 il brent) sull’onda delle notizie dall’Iraq ove si intensifica l’offensiva dell’Isil. Ma i venti di guerra in Iraq, così come la crisi ucraina, non frenano più di tanto i mercati: l’iniezione di fiducia nei mercati effettuata dalla Federal Reserve ha accentuato, a pochi giorni dal giro di boa di metà anno, l’ottimismo.
E così:
– L’indice Vix (o della paura), che misura la volatilità dei mercati è scivolato ai Chicago ai minimi dal febbraio 2007.
– L’Msci All Country World Index, basato su un paniere di blue chips dell’intero pianeta è ai massimi di sempre. L’incremento di valore negli ultimi cinque giorni è stato di 380 miliardi di dollari.
– Salgono le Borse Usa: nella settimna Dow Junes +1,3%, S&P +1,1%, Nasdaq +1,4%.
– Ai massimi anche l’Eurostoxx 600 +0,3% , per la decima settimana consecutiva in rialzo.
– Aumenta la propensione al rischio sui mercati emergenti; il Kenia ha il Kenya (rating singola B)ha emesso in settimana 2 miliardi di dollari a 5 e 10 anni con cedole rispettivamente di 5.875% e 6.875%, Cipro (Caa3/B /B-) h un titolo 5 anni in euro intorno al 5% di rendimento. E l’Iraq, mentre si avvinano a Baghdad i blindati di Al Qaeda ha collocato un bond a medio termine al 7,2%.
– L’oro +3,3% oltre i 1300 dollari l’oncia e l’argento + 5,1% oltre 20 dollari.
In questa cornice sorprende all’apparenza il passo indietro di Piazza Affari -0,7% in settimana, condizionato dalle scadenze tecniche di future ed opzioni: da inizio anno il guadagno è del 16,1%. Il rendimento dei Btp 10 anni è salito al 2,94% (da 2,91%), spread a quota 160. Il Tesoro offrirà all’asta del 25 giugno Ctz e Btpei tra 2,5 e 3,5 miliardi. Oggi sarà comunicato l’ammontare dei Bot all’asta il 26 giugno. Tra gli appuntamenti della settimana si segnala la pioggia di indici Pmi (quello che misura la fiducia dei responsabili acquisti delle aziende) tra Eurozona e Asia; le vendite di case negli Usa; i consumi in Italia, negli Stati Uniti e in Germania.
Oggi pioggia di cedole su Piazza Affari. Staccano il dividendo:
A2A 0,033 euro;
Acea 0,17 euro a saldo (acconto 0,25 euro distribuito il 23 dicembre 2013)
Enel 0,13 euro
Exor 0,3350 euro
Iren 0,0523 euro
Italmobiliare ordinarie 0,15 euro e risparmio 0,255191 euro
Mc Link 0,055 euro
Moncler 0,10 euro
BANCHE. AL VIA L’AUMENTO BPER, VOLATA FINALE PER MPS
Al via stamane una delle ultime operazioni sul capitale delle banche italiane; Banca Popolare dell’Emilia-Romagna (-4,4% venerdì) offre 7 nuove ordinarie ogni 16 già possedute al prezzo di 5,14 euro per titolo di cui 3 di valore nominale e i restanti 2,14 come sovrapprezzo. Bper propone ai soci un’operazione assai meno diluitiva di quelle in corso a Mps e Carige: 750 milioni richiesti contro una capitalizzazione di 2,6 miliardi. Lo sconto sul Terp (il prezzo teorico dopo lo stacco del diritto) è attorno al 26,5% contro il 35,5 di Mps e il 40% di Carige.
Sotto pressione il resto del settore. Venerdì, ultimo giorno di contrattazione per i diritti d’opzione con esercizio entro il 27 giugno, Banca Monte Paschi si è adeguato alla parità con i diritti dopo forti oscillazioni: il titolo dopo avere passato buona parte della seduta in ribasso, scendendo fino a 1,874 euro, nel finale ha messo a segno un balzo che lo ha portato a chiudere a 2,184, in rialzo del 4,6%. Il diritto d’opzione ha terminato la seduta a 20,87 euro, in rialzo del 9,2%. Secondo l’analisi di Equita chi compra MontePaschi a 1,46 euro per azione la paga 0,77 volte il Tangible equity (patrimonio netto senza gli avviamenti) e può puntare a un rialzo del titolo fino a una volta il Tangible equity. Il prezzo obiettivo fissato dal broker è 1,9 euro e il giudizio è Buy.
Pieno successo per l’aumento di capitale del Credito Valtellinese sottoscritto al 99,62%, per un ammontare di 398,5 milioni. Il mercato ha punito anche i ritardi nella cessione delle bad bank di Banco Popolare 2,37% e di Unicredit -2,43%. L’ad di Prelios, Sergio Iasi, ha paventato venerdì lo slittamento delle offerte per Release e Uccmb, le società che gestiscono i crediti problematici dei due gruppi. Il Banco Popolare ha ammesso che la tabella di marcia iniziale subirà qualche ritardo. Anche per Uccmb si profila lo slittamento del termine per le offerte vincolanti a metà luglio.
DIRITTI TV, MEDIASET FAVORITA, SKY GRIDA AL RIGORE
Giornata cruciale per Mediaset (-2,2% venerdì). Oggi, infatti, la lega calcio assegna i diritti per la serie A di calcio dal 2015. Sky, battuta dal Biscione sui diritti per la Champions League, ha presentato l’offerta più alta sia per il satellite (355 milioni per le migliori 8 squadre) che per il digitale terrestre (430 milioni) mentre Mediaset offre di più per il pacchetto D (le altre 12 squadre in esclusiva). In termini economici, dunque, prevale Sky ma la Lega sembra intenzionata a non assegnare i due lotti più pregiati allo stesso offerente.
La soluzione che Infront proporrà alle società sarà quindi quella di assegnare i diritti per il digitale terrestre a Sky che ha offerto 422 milioni e il satellite a Mediaset (350 milioni), soluzione che aprirà la strada a ricorsi di Murdoch in ogni sede. Intanto l stessa Sky ha siglato l’accordo con Telecom Media Broadcasting per l’utilizzo di cinque canali da utilizzare eventualmente per il calcio. La novità ha spinto venerdì al rialzo L’Espresso +1,3%: in aprile TI Media e L’Espresso hanno sottoscritto un accordo per l’ integrazione fra le controllate Telecom Italia Media Broadcasting e Rete A , titolari rispettivamente di tre e due multiplex digitali. A conferimento ultimato, TI Media e L’Espresso deterranno rispettivamente il 70% e il 30% della jv che già ospita il canale in chiaro Cielo (Sky). La guerra delle frequenze (e del pallone) non ha portato bene invece a Urbano Cairo, editore de La 7 e presidente del Torino: Cairo Comunications ha perso il 6,61%, bruciando l’effetto positivo dell’accordo con Ei Towers.
Non meno importante per Mediaset la partita spagnola su Digital +. Entro il 4 luglio. Il Biscione dovrà decidere se aderire alla proposta, allettante, di Telefonica che offre 355 milioni per il 22% della piattaforma (che comunque richiederà investimenti per un miliardo circa) oppure se rilanciare. Scelta delicata: da una parte c’è la prospettiva di un forte sforzo finanziario, dall’altra il rischio di perdere un’occasione industriale unica. Telefonica intanto ha sorpreso il mercato facendo cassa con la vendita del convertendo in Telecom Italia -2,6%. Il colosso spagnolo procede sulla strada dell’integrazione tra servizi tradizionali (sempre meno redditizi) e la fornitura di contenuti via pay tv. Non è ben chiaro se in conflitto od in accordo con il gruppo Mediaset.
IN PIAZZA AFFARI ARRIVANO LE MATRICOLE
Tra i temi da segnalare anche le Ipo. Debutta domani in Piazza Affari il Cerved dopo l’Ipo che ha visto una buona domanda dall’estero : su 96 milioni di azioni 89,6 (su richieste per 183,9 milioni) sono state assegnate a investitori istituzionali stranieri.
Al terzo giorno di roadshow l’ipo di Fineco ha già ricevuto domande sufficienti a coprire almeno una volta l’intero ammontare offerto. E’ quanto si legge in una nota inviata da una delle banche che seguono l’operazione.Unicredit, che attualmente detiene il 100% di Fineco, venderà il 30% del capitale della controllata, quota che potrebbe salire al 34,5% nel caso di integrale sottoscrizione della greenshoe.
Intanto Rottapharm, la società farmaceutica controllata da Luca e Lucio Rovati , scalda i motori per la quotazione in borsa, con i primi incontri con gli analisti e la diffusione degli studi sulla società. Banca Imi, uno dei bookrunner dell’operazione, attribuisce alla società una valutazione complessiva tra 1,68 e 2,12 miliardi di euro. La società punta a lanciare l’offerta a inizio luglio. Lo sbarco a Piazza Affari è atteso a metà mese, dopo quelli di Fincantieri e Fineco.
Salini Impregilo ha completato il collocamento di azioni a 3,7 euro, raggiungendo l’obiettivo di portare il flottante al 40,03% del capitale. L’operazione ha riguardato 44.740.000 azioni di nuova emissione, pari al 9,96% del capitale, per un controvalore complessivo di 165,538 milioni di euro, e la vendita di 94 milioni azioni detenute da Salini Costruttori, per un controvalore di 347,8 milioni. Inoltre, Goldman Sachs, Mediobanca e Banca Imi hanno esercitato l’opzione di overallotment per l’acquisto o la sottoscrizione di ulteriori 13,5 milioni di azioni. In seguito all’operazione, Salini Costruttori avrà in mano il 59,97% del capitale e sarà legata a un vincolo di lock-up di 360 giorni.
AL VIA LA NUOVA SALINI, SOLO IL LUSSO E’ DEBOLE
Brillante Finmeccanica, +3,46% a 6,735 euro dopo che il board ha dato il via libera alle linee guida del piano che prevede la fusione per incorporazione delle principali controllate (AW, Alenia Aermacchi, Oto Melara, Wass, Selex Es) nella holding e la loro trasformazione in divisioni.
“Come dice Renzi, ce ne faremo una ragione”. Sergio Marchionne , ad di Fiat ha replicato così, nel corso della Bocconi Alumni american conference a New York, alle critiche del segretario della Cgil, Susanna Camusso, che ha definito “pericolosa” la posizione assunta dalla Fiat con il blocco degli straordinari e la sospensione del trasferimento di 500 lavoratori in cassa integrazione da Mirafiori a Grugliasco.L’ad di Fca ha confermato la quotazione a Wall Street “entro ottobre di quest’anno”e ribadito il suo appoggio al premier Matteo Renzi. “Mi piace il suo atteggiamento, la sua freschezza. Qualsiasi piano che va a cambiare regole non più competitive lo appoggio”.
Luxottica ha chiuso in rialzo del 3,5% dopo che Bank of America ha alzato il target price a 47 euro. Ma continua la frenata del lusso. Da inizio anno Brunello Cucinelli è arretrato del 37%,Ferragamo del 25%, Tod’s -22%. Yoox, la boutique digitale il cui titolo all’inizio dell’anno era arrivato a valere 35 euro è sceso al di sotto di 20. Intanto Carlyle ha venduto il 7,13% di Moncler, -0,50% (-22% da inizio 2014) azzerando la partecipazione ad un prezzo di 12,04 euro per azione.