X

La Cina scuote i mercati e taglia i tassi sui mutui, Borse sempre volatili, le banche proteggono Milano

Foto di moerschy da Pixabay

La Cina muove un primo passo a favore del Toro. La banca centrale ha tagliato i tassi sui mutui immobiliari di 15 punti a 4,45% nel tentativo di risvegliare il mercato, in letargo da mesi (addirittura -47% le vendite di case nel 2022). La mossa è interpretata anche come un segnale di allentamento della quarantena che imprigiona buona parte della popolazione. Immediata la reazione di Hong Kong +2% e dell’indice Csi di Shanghai e Shenzhen +1,3%. Ma ci vorrà ben altro per risollevare l’umore dei mercati ormai agitati dal rischio recessione. L’indice S&P 500 -18,5% è scivolato ad un passo dal temuto “Bear Market”, che scatta quando l’indice scivola del 20% sotto i massimi. Secondo Goldman Sachs e JP Morgan la reazione dei mercati all’aumento dei tassi è stata eccessiva: non è escluso perciò almeno un rimbalzino. L’Europa, che stenta a dar vita alle sospirate sanzioni sull’energia russa, non sembra in vena di ottimismo. Basta guardare la copertina dell’Economist dedicata alla catastrofe alimentare alle porte.

A Tokyo inflazione al 2,1, ai massimi da sette anni

  • I mercati di affidano comunque al segnale positivo in arrivo da Pechino.  I future di Wall Street salgono, quello del Nasdaq segna un rialzo dell’1%, da -0,26% della chiusura di ieri. Ieri l’S&P500 ha chiuso in calo dello 0,6%.
  • Il Nikkei di Tokyo guadagna l’1%, su questi livelli, la settimana termina con un incremento di quasi l’1%. L’inflazione ad aprile è salita del 2,1% rispetto all’anno precedente, registrando l’incremento più alto degli ultimi sette anni 
  • Positivo anche il bilancio settimanale di Hong Kong +3% e di Shanghai +1,7%.
  • Kospi di Seul +1,5% (+1,3%). Il BSE Sensex di Mumbai ha aperto in rialzo dell’1,7% (+1,6% il bilancio provvisorio della settimana).

Yellen preme per alleggerire i dazi sulla Cina

  • Seduta debole ieri a Wall Street.  Mentre la Federal Reserve tira dritto sulla stretta monetaria, all’apparenza non troppo interessata di quel che succede sul mercato, il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, starebbe chiedendo in modo sempre più insistente a Joe Biden di prendere qualche iniziativa deflazionistica. La ex presidentessa della Fed sarebbe a favore di un alleggerimento dei dazi sui prodotti cinesi, almeno su quelli non particolarmente strategici.
  • L’altro modo sarebbe trovare rapidamente un accordo sul nucleare iraniano per aumentare sensibilmente l’offerta e calmierare le 
  • quotazioni del petrolio.

Petrolio stamane in calo, euro in ripresa

  • ll Treasury Note a dieci anni tratta a 2,84%, da 2,90% di ieri mattina.  
  • Il petrolio Brent e WTI è in calo dell’1%: a questi prezzi la settimana si chiude intorno alla parità.
  • Oro in ripresa, per effetto del +1,4% di ieri, stamattina poi mosso a 1,843 dollari.  
  • L’euro dollaro a 1,057 si sta allontanando dai minimi di lungo periodo toccati la scorsa settimana. 

Bce verso l’aumento dei tassi. Fmi: difficile evitare recessione 

Dalle minute della riunione del Consiglio direttivo della Banca centrale europea emerge che un numero non esiguo di banchieri ritiene che sia “importante agire senza indebito ritardo per dimostrare la determinazione del Consiglio a raggiungere la stabilità dei prezzi a medio termine”. I rischi di recessione, al contrario, appaiono “limitati”. Frena il vicepresidente De Guindos: “Dobbiamo muoverci con gradualità e cautela nella normalizzazione della nostra politica monetaria”. Ma anche lui dà per imminente il cambio di rotta. E’ probabile che gli ultimi dati sull’inflazione abbiano rafforzato il partito dei falchi. Intanto il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva avverte che “è sempre più difficile per le banche centrali ridurre l’inflazione senza causare recessioni”. 

Corsa alle obbligazioni, spread a 195

Si intensificano in questo contesto gli acquisti difensivi di obbligazioni. Si intensificano gli acquisti difensivi sui bond.

 Il Bund tedesco tratta a 0,92%, sotto la soglia critica dell’1%. Tiene il passo il Btp decennale a 2,89%.

Lo spread sul bund si allarga a 195 punti rispetto ai 193 punti della precedente chiusura.

Metà dei clienti di Gazprom ha aperto conti in rubli

La dipendenza europea dal gas russo si è ridotta ad aprile dal 40% a 26%. Lo ha detto la commissaria Ue all’Energia Kadri Simson intervenendo al Parlamento europeo sul piano RepowerEu. Metà dei 54 clienti del gigante russo del gas Gazprom ha aperto conti presso Gazprombank, ha detto oggi il vice primo ministro russo Alexander Novak che ha aggiunto che il gasdotto Nord Stream 2 sarà necessario in futuro, dal momento che “l’Europa ha bisogno di gas a basso costo”.

I certificati sulla CO2 sono in calo del 2%, dopo il -8% di ieri. Il piano RepowerEU prevede la vendita di certificati per venti miliardi di euro.

Solo Piazza Affari limita le perdite. Pil in frenata al 2,5%

Piazza Affari, grazie al recupero nel finale, limita le perdite allo 0,09% grazie al ritorno di acquisti sulle banche.

La missione Italia del Fondo Monetario Internazionale si conclude con previsioni di crescita economica in rallentamento, ma “dopo aver sottolineato l’impressionante ripresa dallo choc pandemico”.  Il pil dovrebbe rallentare a circa il 2,5% nel 2022 e all’1,75% nel 2023, mentre “l’inflazione media annuale dovrebbe raggiungere il picco quest’anno al 5,5%”.Il Fondo invoca una strategia credibile per il calo del debito, riforme strutturali e piena implementazione del Pnrr.

Largo consumo in rosso: Nestlè -5%

Va molto peggio sulle altre piazze: Amsterdam -2,12%, Londra -1,84%, Parigi -1,26%, Madrid -0,91%, Francoforte -0,85%.

La caduta dei titoli Usa del largo consumo si è fatta sentire anche sui Big europei del settore. 

Perdite superiori al 5% per Nestlè, Tesco e Diageo. Limita i danni Unilever -1%. 

La Germania punisce Schroeder troppo filo Putin

Il Bundestag tedesco ha deciso di togliere a Gerhard Schröder una parte dei privilegi di cui beneficia in quanto ex cancelliere per sanzionare il suo comportamento di lobbista della Russia di Vladimir Putin  anche durante la guerra contro l’Ucraina. 

Lunedì dividend day a Milano: in arrivo 55 cedole

Piazza Affari si appresta a vivere lunedì 23 maggio il dividend day. Saranno 55 le società quotate, tra cui 19 del listino principale, che staccheranno la cedola con un impatto complessivo di 345 punti sull’indice pari all’1,45%.

Tra gli interessati: Eni, Intesa Sanpaolo, A2A, Generali, Italgas, Pirelli Moncler, Diasorin e Tenaris. 

Banche e assicurazioni: Bpm e Generali sotto i riflettori

A vivacizzare il listino hanno contribuito ieri le banche, in particolare Unicredit +1,36% e Banco Bpm +2,17%, su cui si concentrano le attese di prossime aggregazioni. Bene anche Bper 0,63%, mentre registra una modesta perdita Intesa, -0,12%.

Generali avanza dello 0,6% dopo risultati trimestrali superiori alle attese. La strategia di Del Vecchio su Mediobanca per ora non cambia, in attesa di capire le ragioni del no della Bce a nuovi acquisti di Delfin.

Frena l’auto, Saipem verso il new look

Riduce il calo ma perde comunque terreno l’automotive:

Iveco -1,1% cede parte dei guadagni delle precedenti sedute, In forte calo Cnh Industrial -2,1%. Pirelli chiude a -0,6%, Ferrari -0,3%. 

Sale Saipem +2,18% alla vigilia del raggruppamento dei titoli.

Un nuovo test per Daisorin. Brusco stop del lusso, giù Cucinelli

Da segnalare la buona performance di Diasorin +2,3%. La società annuncia stamattina la marcatura CE del test ARIES® Flu A/B & RSV+SARS-CoV-2 per l’identificazione e la differenziazione dei quattro virus respiratori più diffusi e delle infezioni da essi generate. Il test sarà eseguibile sulla piattaforma di diagnostica molecolare ARIES® ed offrirà ai laboratori clinici una soluzione diagnostica completamente automatizzata.

 Pessima giornata del lusso: Brunello Cucinelli e Ferragamo lasciano sul terreno il 4%, Moncler il 3%. 

Related Post
Categories: Finanza e Mercati