CINA, VERRA’ RIVISTA LA LEGISLAZIONE SUGLI INVESTIMENTI ESTERI
Pechino potrebbe mettere sotto lo stesso ombrello legislativo tutte le aziende che operano in Cina, a prescindere dalla proprietà. A sollecitare questa soluzione sono molti funzionari di alto livello. “Dovremmo assicurare lo stesso trattamento ad aziende locali e di proprietà estera operanti nella Cina continentale e segnare un importante progresso nella corporate governance cinese” ha recentemente raccomandato Wang Zhile, senior researcher degli investimenti stranieri della Chinese Academy of International Trade and Economic Cooperation, un think tank del ministero del Commercio.
Il parlamento cinese ha confermato che cercherà di accelerare il processo in vista di un ammodernamento del diritto corporate e che proporrà una bozza “non appena i tempi saranno maturi”. Qiu Guangling, direttore del Dipartimento dell’amministrazione degli investimenti esteri del ministero del Commercio ha aggiunto: “Questa volta la revisione punta a unificare leggi domestiche e il trattamento di società estere, rafforzando i controlli di sicurezza e portando avanti le riforme necessarie”. In un recente comunicato, il US-China Business Council aveva chiesto ai legislatori cinesi di considerare l’eliminazione di certa terminologia, quale “foreign-invested enterprises” perché “l’uso di tale termine invita a un trattamento differenziale per una serie di società domestiche, basate solamente sulla proprietà”.
In un piano di riforme reso noto l’anno scorso, il governo centrale cinese ha promesso di espandere l’accesso agli investimenti, unificare i trattamenti legislativi delle aziende operanti in Cina e di mantenere politiche trasparenti negli investimenti esteri.