Partenza contrastata per i listini, oggi orfani di Wall Street. Rallenta ancora l’economia cinese. L’indice Pmi rilevato da Calvin, il più sensibile all’andamento delle medie imprese, è in bilico tra crescita e recessione per la prima volta da aprile.
I mercati asiatici, sulla spinta della chiusura al rialzo di venerdì delle Borse Usa, segnalano rialzi nell’ordine dello 0,3% trascinati da Taiwan+1% e Seul. Sale anche l’India. Fa eccezione Tokyo -0,5% ove prevale il pessimismo a tre sole settimane dall’inizio delle Olimpiadi.
Il Financial Times segnala problemi per la salute finanziaria di Jack Ma e di altri Tycoon finiti nel mirino del presidente Xi. Il magnate ha dovuto cedere una partecipazione in Alibaba.
La scure di Xi si è abbattuta anche su Didi, l’Uber cinese appena quotato a Wall Street. Pechino ha vietato la App per gravi violazioni alla sicurezza.
Giornata cruciale per l’accordo sul petrolio dopo la ribellione degli Emirati arabi uniti che chiedono un aumento della propria quota. Il barile sale stamane del 3,7% dopo le schermagli tra sauditi ed Emirati Arabi Uniti che chiedono una revisione al rialzo della propria quota. La Russia è schierata con Riyad
BEZOS LASCIA LA GUIDA DI AMAZON. GUERRE STELLARI CON BRANSON
I mercati Usa oggi sono chiusi per la festa dell’indipendenza. Ma per la finanza Usa è comunque una giornata storica: Jeff Bezos cede oggi la carica di Ceo di Amazon a vantaggio di uno dei veterani del gruppo, Andy Jassy, artefice dei successi nel cloud che ha un peso rilevante nei 400 miliardi di fatturato del colosso dell’e-commerce (1.700 miliardi di dollari di valore). A rendere speciale la giornata sono le guerre spaziali all’orizzonte: tra 15 giorni Bezos s’imbarcherà per la prima missione spaziale per i turisti normali. Ma sarà preceduto da Richard Branson in partenza l’11 per bruciare sul tempo il rivale. Nella sfida non poteva mancare Elon Musk. In settimana prende il via anche la missione di Space X per creare una rete Internet planetaria.
Wall Street si è congelata venerdì sull’onda dell’entusiasmo per i dati del mercato del lavoro, positivi ma non eccezionali, quel che ci voleva per un’iniezione di fiducia senza generare timori in un prossimo rimbalzo dei tassi. Rispetto ad un anno fa mancano all’appello 6,8 milioni di posti di lavoro.
L’indice S&P ha chiuso la settimana in rialzo dell’1,9% davanti al Nasdaq +1,6%.
Premesse positive anche per i listini europei. Ma l’incognita del Covid 19 pesa specie sulla stagione turistica. Quest’anno andranno perduti in Europa 2.400 miliardi.
RIFLETTORI SUI VERBALI DELLA FED, INDICI PMI PER l’EUROPA
Tra i dati macro della settimana spiccano:
- la pubblicazione lunedì degli indici Pmi servizi dei Paesi dell’Eurozona: in Italia, a giugno il punteggio è stato pari a 56,7 punti (da 53,1 di maggio). Si tratta del tasso di crescita più veloce da gennaio del 2018. Nell’Eurozona l’indice Pmi composito è salito a 59,5 punti, servizi a 58,3.
- Da seguire martedì la riunione della banca centrale australiana. Non è escluso un irrigidimento della politica monetaria.
Mercoledì verranno pubblicate le minute dell’ultima riunione della Fed, quella in cui, a sorpresa, il linguaggio del board ha lasciato intendere aumenti del costo del denaro, almeno due, già l’anno prossimo, previsione poi corretta dai successivi interventi di Jerome Powell. Sarà il dato più atteso della settimana perché consentirà di capire la forza dei falchi perplessi di fronte sull’atteggiamento morbido di Powell in merito all’inflazione.
IN USCITA LE NUOVE PREVISIONI DELLA UE
Sempre mercoledì usciranno le nuove previsioni della Bce sulle prospettive dell’Eurozona. Christine Lagarde ha già detto di prevedere un 2022 in forte accelerazione.
In settimana usciranno anche le stime sulla fiducia degli europei, il Sentix, e l’indice tedesco Zew.
La calma sui mercati monetari si riflette anche sul debito italiano con forti benefici per il Tesoro bisognoso di conforto dopo le proposte della commissione parlamentare sulla riforma del fisco da cui emergono tagli alle Entrate per 40 miliardi. Stamane il Btp decennale parte a 0,77%.
IL G20 A VENEZIA DECIDE SULLE TASSE PER I BIG
Venezia si accinge ad ospitare nel fine settimana il G20 che dovrà dare il via libera alla tassazione delle multinazionali.
(Ultimo aggiornamento: ore 12 del 5 luglio).