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La Cina rallenta ma le Borse festeggiano

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Enjoy! Come scrive Donald Trump quando festeggia su Twitter i nuovi massimi di Borsa. Il grido è suonato più volte ieri a Wall Street, dove tutti gli indici hanno segnato nuovi massimi, a partire dall’ S&P 500, per la prima volta oltre i 3.300 punti. Stamane la scena si è ripetuta sulle piazze asiatiche, tutte in terreno positivo nonostante la Cina abbia annunciato la crescita più bassa dal 1990: +6,1% per il 2019, solo +6% per l’ultimo trimestre, il più colpito dal conflitto sui commerci con Washington, che ha comportato un calo degli investimenti produttivi del 3,1%. Ma questo ormai è il passato e le Borse, si sa, amano ragionare sul futuro. E questo impone alla Cina un robusto sforzo per affrontare una realtà nuova: il tasso di natalità del Paese è sceso all’1,05%, il minimo di sempre. Per i mercati questa realtà impone a Pechino di accelerare sulla strada delle riforme e della tecnologia. E la sfida, a giudicare dai listini, è già lanciata.

SHANGHAI E TOKYO IN RALLY

Stamane la Borsa di Shanghai e Shenzhen avanza dello 0,6%, sulla scia di un rialzo che dura da sette settimane a conferma che la frenata del Pil è già stata ampiamente digerita dal mercato.

A Tokyo l’indice avanza dello 0,5%, dopo aver toccato nel corso della seduta il massimo da 15 mesi.

Nuovi record, il quarto consecutivo, anche per l’Australia (+0,46%) e per il Kospi coreano.

Si rafforza lo yuan, a 6,8651 sul dollaro, il massimo da luglio.

VOLA MORGAN STANLEY, GOOGLE OLTRE I MILLE MILIARDI

L’accordo sui dazi, ma anche i dati strepitosi in arrivo dalla trimestrale di Morgan Stanley (+6,6%) e dell’indice Fed di Philadelphia hanno provocato nuovi fuochi di artificio a Wall Street: Dow Jones+0,92%, S&P 500 +0,84%, Nasdaq +1,04%.

Alphabet si è aggiunta ieri al club delle società che valgono più di mille miliardi di dollari. In evidenza anche Microsoft (+1,8%) e i produttori di chip.

I mercati delle materie prima sono tranquilli. Oro in rialzo dello 0,2%, a 1.555 dollari l’oncia, petrolio piatto dopo aver chiuso ieri in rialzo dell’1%: Brent 64,6 dollari, Wti 54 dollari.

Sul fronte dei bond, rendimenti in salita per i Treasury decennali, a 1,81%, +4 punti base, dopo il dato boom dell’indice di Philadelphia.

MA LA UE ANTICIPA: RICORREREMO AL WTO

Phil Hogan, il neocommissario europeo alla Concorrenza, si è assunto ieri il ruolo del guastafeste nel giorno degli applausi all’accordo sui dazi tra Cina e Usa. Parlando a Washington, Hogan, irlandese di Kilkenny, ha detto che l’accordo, sotto il profilo economico, non vale granché, ma è solo un’arma preelettorale in mano a Donald Trump. E se le intese puniranno i commerci con la Ue, Bruxelles non esiterà a ricorrere al Wto. Sempre ieri il “Washington Post” annunciava che il presidente era pronto ad applicare l’aumento delle tariffe del 25% sulle auto europee nel caso in cui Francia e Germania non denunciassero l’accordo nucleare con l’Iran. Due esempi che confermano come la tregua sui commerci tra i due Grandi non sia l’anticamera della pace, bensì un episodio del conflitto. La novità è che nel mirino di Trump ora c’è l’Europa.

FUTURES IN SALITA ASPETTANDO L’INFLAZIONE

I future sulle Borse europee anticipano un avvio in rialzo dello 0,2%.

Occhi puntati oggi sul dato sull’inflazione di dicembre nella zona euro, atteso in crescita a +1,3% su base annua e a +0,3% su base mensile.

Piazza Affari ha reagito ieri ai ribassi della vigilia. La Borsa di Milano ha messo a segno un rialzo dello 0,74%, a 23.940 punti.

Francoforte è piatta (-0,02%); poco distante Parigi (+0,11%); Madrid +0,58%; in calo Londra (-0,39%).

TRUMP MINACCIA L’AUTO EUROPEA (IN RIPRESA)

La minaccia Usa sull’automotive ha penalizzato l’intero settore, che però ha registrato a dicembre, per il quarto mese di fila, una ripresa delle vendite che ha consentito di chiudere l’anno con il segno più: +1,2% grazie alla performance del mese (+21,4%). Nell’intero 2019, le immatricolazioni hanno superato i 15,8 milioni di unità (+1,2%), toccando i volumi più alti dal 2008.

FCA INSIEME A FOXCON SULLE BATTERIE

In flessione Fca (-0,7%). Il Lingotto e il produttore taiwanese Hon Hai Precision, che tramite la controllata Foxconn costruisce anche gli iPhone per Apple, intendono stabilire un’alleanza per la creazione di una società paritetica attiva nella componentistica per le auto a batteria. La novità è emersa da un file depositato alla Borsa di Taiwan. Ferrari -0,7%.

LA GERMANIA CHIUDE CON IL CARBONE

Ancor più significativo, anche sul piano politico, il rialzo delle utility, sui massimi dal 2010. La performance è legata in particolare al piano tedesco di chiusura totale di miniere e centrali a carbone entro il 2038. Il ministro delle Finanze Scholz ha promesso 40 miliardi che faciliteranno la transizione verso le rinnovabili. Rwe sale del 2,15%.

A Piazza Affari Enel (+1,7%) vola sui massimi dal 2007. Hera +1,1%. Snam +0,6%.

LE RICHIESTE SUI BTP 30 VOLANO A 47 MILIARDI

Il mercato delle obbligazioni della zona euro si stabilizza sui livelli di mercoledì, in attesa dell’uscita delle minute dell’ultima riunione della Bce e dell’intervento del presidente della Bce Christine Lagarde. Il rendimento del Bund decennale tedesco è poco mosso a -0,21%.

Qualche tensione in più per il Btp decennale, a 1,42%, +5 punti base, con lo spread in allargamento a 163 punti base, ai massimi da dicembre. Il tasso del Btp a 2 anni è passato in territorio positivo durante la seduta.

Il nuovo Btp 30 (cedola 2,45%) è stato aggiudicato ad investitori stranieri al 68%. Il titolo ha raccolto richieste per 47 miliardi di euro, un record superato solo dal decennale spagnolo (55 miliardi).

GOLDMAN PROMUOVE LE BANCHE: UBI E BPM ALLE STELLE

Tra i temi di Piazza Affari spicca il comparto bancario, sostenuto da un report di Goldman Sachs che ha promosso Unicredit (target price a 18 euro da 17,50) e gratificato Ubi (+3,93%) con un Buy in vista di una possibile aggregazione con Banco Bpm (+2,3%).

Mps (+0,83%) ieri ha piazzato un bond subordinato tier 2 da 400 milioni di euro.

Giornata di tregua per Atlantia (+1,17%). Il cda di Autostrade per l’Italia ha programmato ieri di mettere in campo risorse complessive entro il 2023 per 7,5 miliardi tra investimenti e spese di manutenzione della rete. In particolare, le spese in manutenzione saliranno a 1,6 miliardi di euro con un aumento del 40% rispetto al quadriennio precedente.

La questione della concessione ad Autostrade per l’Italia non sarà oggi all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri.

JUVENTUS: PER KEPLER NIENTE PAREGGIO FINCHÉ C’È RONALDO

In terreno negativo il tutolo Juventus (-1,3%): Kepler Chevreux ha avviato la copertura del titolo (hold, target 1,30euro). Secondo la visione del broker, la società non raggiungerà il pareggio di bilancio fino alla scadenza del contratto del suo giocatore di punta, Cristiano Ronaldo. L’attaccante portoghese ha firmato un accordo di quattro anni nel 2018 con un salario annuo indicato a 30 milioni di euro. Ma non c’è stato solo Ronaldo nella lista della spesa. Lo scorso anno, secondo i calcoli degli addetti ai lavori, la società avrebbe sborsato circa 234 milioni di euro per rafforzare la squadra. “Una strategia che si sta rivelando particolarmente impegnativa, sia in termini di costi che di investimenti”, ha scritto Marco Baccaglio nel report, ma che porterà a una robusta crescita dei ricavi.

Potenzialmente i ricavi “core” potrebbero aumentare del 30% ogni anno, una volta che le attuali prestazioni sportive, la diffusione sui social media e il valore della squadra si rifletteranno in modo strutturale sui fondamentali del titolo, ha chiarito l’analisi.

IN EVIDENZA CAMPARI E INWIT

Campari +1,4%: Jefferies ha promosso il giudizio da Hold a Buy, portando il target price da 8,50 a 10 euro.

Salvatore Ferragamo -0,52%: Société Générale ha abbassato la raccomandazione a sell.

Inwit +4,2%. La società delle torri che nascerà con gli apporti delle antenne di Tim e di Vodafone ha avuto l’ok dalla Commissione Europea.

Abitare IN +8%. Il Cda ha approvato il progetto di passaggio dall’Aim all’Mta, segmento Star.

Confinvest +9%: ricavi per 27 milioni di euro nel 2019 da 14,7 milioni nel 2018.

In rally anche Askoll Eva (+17,05%). Dall’approvazione del Milleproroghe avvenuta il 21 dicembre scorso, che ha prorogato al 2020 il bonus per gli ecoscooter, ovvero gli incentivi per l’acquisto di motorini o scooter ibridi ed elettrici per chi rottama le due ruote, il titolo ha registrato un aumento di circa il 38%.

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