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La Cina frena ma non troppo, petrolio al top da 7 anni

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Si avvicina il Capodanno cinese (martedì 1° febbraio), e si avvicinano le Olimpiadi (cerimonia d’apertura: venerdì 4 febbraio): intanto, Pechino riprende l’iniziativa anche in economia. Stamane la Bank of China ha annunciato un doppio taglio di dieci punti base di due tassi di riferimento per il prestito alle banche, uno sulle operazioni a un anno ed un altro sui finanziamenti di brevissima scadenza a sette giorni.

PECHINO SALE DEL 4% (+9,1% NEL 2021), RIPARTE L’EXPORT

È il primo intervento del genere in due anni e coincide con la pubblicazione dei dati del pil del quarto trimestre, in frenata ma migliori del previsto. Fra ottobre e dicembre la crescita è stata del 4% anno su anno (minimo da 18 mesi), dal +4,9% del terzo trimestre: il consensus si aspettava +3,3%. Nel 2021 il Pil è salito dell’8,1%. Sopra le aspettative anche la produzione industriale di dicembre (+4,3%), mentre le vendite al dettaglio, probabilmente a causa delle restrizioni ai movimenti delle persone introdotti nelle ultime settimane dalle autorità sanitarie, hanno deluso: a dicembre la crescita è stata dell’1,7%, mentre il consensus era +3,8%. La mossa di politica monetaria dovrebbe sostenere un’economia che soffre la frenata del mercato immobiliare ma, in compenso, registra una forte crescita dell’export.

SALE SHANGHAI, A TOKYO ATTESA PER LA BOJ

L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è in rialzo dello 0,9%. Hang Seng di Hong Kong -0,6%. Taiex di Taiwan +0,5%. Nikkei di Tokyo +0,6%, in attesa della riunione della Banca centrale. La borsa di Seul perde l’1,5%. Il ministero della difesa della Corea del Sud ha detto che la Corea del Nord ha sparato stanotte in mare due missili balistici.

In terreno positivo stamane i future dell’Eurostoxx. Chiuse le Borse Usa, resta alta la tensione sulle obbligazioni: il Treasury Note a dieci anni è a 1,79% di rendimento, livello mai visto da quando è scoppiata la pandemia.

CORRE IL PETROLIO, LA SPECULAZIONE VEDE NUOVI RIALZI

Il petrolio WTI è sui massimi dal 2014, a 84,2 dollari il barile. Vitol, uno tra i più grandi intermediari, ritiene che il rialzo del greggio proseguirà, perché i future di breve periodo sono più costosi dei contratti di medio-lungo periodo.

FERME LE BORSE USA, OCCHIO ALL’INFLAZIONE ITALIANA

Con i mercati Usa chiusi per il Martin Luther King day, la settimana si è aperta così all’insegna dei dati sul Pil cinese del quarto trimestre, in attesa domani della riunione della banca centrale giapponese che prenderà atto della (gradita) ripresa dell’inflazione. In settimana sia il presidente cinese XI Jingping che quello indiano Modi parteciperanno in forma virtuale al vertice di Davos.

L’altro tema forte di inizio settimana è, al solito, l’inflazione. Oggi l’Istat diffonderà il dato definitivo di dicembre dell’Italia; mercoledì sarà la volta di Gran Bretagna e Germania, mentre giovedì sarà comunicata la lettura finale relativa all’Eurozona. Nello stesso giorno verranno pubblicate le minute della riunione della Bce. Oggi si terrà la riunione dell’Eurogruppo, presente Christine Lagarde.

LA FRANCIA: PIÙ CRESCITA, MENO STABILITÀ PER L’EUROPA

Cresce intanto l’attesa per il discorso che Emmanuel Macron terrà a Bruxelles mercoledì, in vista del semestre Ue a guida francese. Nel fine settimana il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha anticipato che Parigi intende accelerare il dibattito sul nuovo patto di Stabilità e Crescita europeo: “Non dobbiamo chiederci se “spendere di più o di meno” – dice il politico – ma trovare il giusto equilibrio tra gli investimenti necessari per affrontare le sfide del ventunesimo secolo, come già fanno la Cina e gli Stati Uniti, e la necessità di tornare a finanze pubbliche sane”.

RIBALTONE AL CREDIT SUISSE: SILURATO HORTA OSORIO

La settimana si apre con il licenziamento del numero uno del Crédit Suisse Antonio Horta Osorio, costretto alle dimissioni dopo diverse infrazioni al lockdown imposto ai residenti in Svizzera nella scorsa estate. Al suo posto è stano nominato Axel Lehman.

Tacciono i banchieri centrali Usa in attesa della riunione della Fed del 25/26 gennaio. L’amministrazione Biden ha nominato tre nuovi membri del board della Federal Reserve: Lisa Cook, Philip Jefferson e Sarah Bloom Raskin. I primi due sono neri, e la Fed non era mai stata così multirazziale nella sua composizione in più di un secolo di storia.

Va in scena l’attesa riunione della Bank of Japan, che, pur senza aumentare i tassi, potrebbe segnalare la volontà di uscire presto dalla politica dei rendimenti sottozero. È in vista invece un nuovo aumento da parte della Norges Bank. Non è escluso nemmeno l’ennesimo taglio della Banca centrale turca.

Dagli Usa sono in arrivo due dati per saggiare il mercato immobiliare: l’avvio di nuovi cantieri e la vendita di case esistenti, rispettivamente mercoledì 19 e giovedì 20 gennaio. Sempre giovedì sono attesi i sussidi settimanali di disoccupazione, che dovrebbero salire di 2.000 unità, a quota 232.000.

SENSODYNE, RIFIUTATA UN’OFFERTA DA 50 MILIARDI DI STERLINE

GlaxoSmithKline ha ricevuto e rifiutato da Unilever tre offerte per la GSK Consumer Healthcare, la joint venture con Pfizer sui prodotti farmaceutici a largo consumo. Il gruppo, in una nota, ha confermato ufficialmente gli approcci, l’ultimo dei quali giunto poco prima di Natale per 50 miliardi di sterline in contanti e azioni, ma ha giudicato le proposte “non adeguate al valore della jv e del suo sviluppo futuro”. La jv con Pfizer può contare su un portafoglio di marchi, fra cui Voltaren e Sensodyne.

CARO ENERGIA E RISTORI IN AGENDA DEL GOVERNO

Sale in Italia la febbre per il Quirinale. Ma il governo è impegnato nella definizione dei provvedimenti per ristorare nuovamente le imprese colpite dalle nuove restrizioni che stanno rallentando i consumi e contenere l’allarme energia.

LABRIOLA PER TIM, SI PREPARANO LE SQUADRE PER GENERALI

In Piazza Affari terranno banco le vicende societarie. Tim è avviata a promuovere Pietro Labriola quale ceo con l’obiettivo di separare rete e attività commerciale dell’ex incumbent in competizione con il pressing di KKR. Cresce la tensione in Generali, dopo le polemiche dimissioni di Francesco Paolo Caltagirone dalla vicepresidenza del Leone. Guadagna terreno l’ipotesi che ad organizzare la squadra anti-Mediobanca sarà chiamato Fabrizio Palermo, liquidato senza troppi complimenti da Mario Draghi dalla guida di Cdp.

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