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La Cina fa paura: tempesta su oro e petrolio. Successone per il Btp Italia ma Milano inizia male

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LA CINA  FA PAURA: TEMPESTA SU ORO E PETROLIO. BTP ITALIA HA GIA’ FATTO IL PIENO: OGGI SI CHIUDE

Le Borse asiatiche accusano anche oggi il colpo del rallentamento dell’economia cinese. Tokyo, dopo un avvio positivo, perde lo 0,20%, Hong Kong –0,57%. Assai più pesante la perdita di Shanghai -2,1%. La frenata del Drago si fa sentire soprattutto nel mondo delle materie prime: il colosso Glencore perde stamane il 3,2%. Cadono le quotazioni del petrolio, precipita l’oro.

Dopo essere sceso venerdì del 5%, l’oro ha subito un salasso ancor peggiore: in due giorni la perdita è stata del 13,5%. Stamane il metallo giallo tratta a 1351,40 dollari. Nuovi ribassi stamane per il petrolio: il Brent segna un ribasso del 1,09 a 100,34 dollari al barile, il Wti perde stamane un altro  1,29% a  87,60  dollari.

E’ partito invece alla grande il collocamento del nuovo Btp Italia indicizzato all’inflazione nazionale: le richieste hanno superato nel primo giorno quota 9 miliardi. Il Tesoro ha così deciso di chiudere già oggi l’offerta. Il tasso definitivo del titolo con scadenza aprile 2017, il cui tasso cedolare reale è stato fissato venerdì al 2,25%, sarà annunciato stasera  al termine del periodo di raccolta ordini e non potrà essere inferiore alla cedola.

GLI INDICI

In calo ieri  anche la  Borsa americana, sotto lo shock degli attentati di Boston: Dow Jones – 1,79%, S&P500 -2,30%, Nasdaq -2,38%. Oltre alla crescita debole della Cina ha pesato  una serie di dati deludenti sull’economia Usa.

L’indice Empire manufacturing, che dà l’indicazione sull’attività industriale nello Stato di New York, è caduto ad aprile a quota 3 da 9,25 del mese precedente. Gli economisti lo avevano previsto in media a 7. Anche  le Borse europee hanno chiuso in ribasso.

A Milano l’indice FtseMib scende dello 0,96% a quota 15628. Londra arretra dell’1,1%, Parigi -0,64%, Francoforte -0,43%. Madrid -0,33%. L’euro è stabile nei confronti del dollaro a 1,306 (1,311 la chiusura di venerdì). Calma piatta sul mercato dei titoli di Stato: lo spread è invariato a quota 307. Il rendimento del Btp a 10 anni è al 4,32%.

INSIDE PIAZZA AFFARI

Vola Saras +7,12% dopo la cessione di una quota del 13,70% ai russi di Rosneft. Le note negative riguardano Telecom Italia che cede il  3,23%: nonostante l’apertura dell’ad di Intesa Enrico Cucchiani, la strada per l’accordo con H3G sembra in salita.

Rcs scende del 3,36% dopo l’annuncio della perdita di esercizio (509,3 milioni). Oltre al calo dei titoli delle materie prime, pesano sui listini azionari europei le perdite del settore auto, collegate alla frenata del pil cinese. Volkswagen Bmw, le più esposte sul mercato asiatico, perdono rispettivamente il 2,4% e l’1,6%.

A Milano Fiat, che pure ha appena avviato la sua attività tra Pechino e Shanghai, scende del 4,21%, Fiat  Industrial -1,8%, Pirelli -2,3%. Variegato l’andamento delle banche Le banche, dopo un rimbalzo, chiudono in calo: Unicredit perde l’1,26%, Intesa +0,81,%, Banco Popolare -0,26%. Mediobanca che sale dell’1,4%, MontePaschi +1,06%.

Fra le assicurazioni, Generali perde lo 0,38%. FondiariaSai è in parità: dal 17 aprile il titolo entrerà nel paniere dell’indice FtseMib. In Piazza Affari i ribassi fra le blue chip sono diffusi con poche eccezioni. Fra queste spicca Lottomatica che guadagna il 2,26% dopo essersi aggiudicata la gara per la gestione della lotteria dello Stato americano del New Jersey.

La discesa del greggio si fa sentire su Eni -1,1% e sugli altri titoli petroliferi. Saipem -1,4%, Tenaris -1,2%. Tengono bene le utility:  Enel segna un lieve calo dello 0,38%, A2A sale dello  0,64%, Enel  Green  Power +0,13%.

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