LA CINA DA’ LA CARICA. ATTESA PARTENZA TORO. MILANO, LA BORSA MIGLIORE, ATTENDE MOODY’S
Parte bene la settimana sui listini asiatici. A Tokyo l’indice Nikkei sale dell’1% abbondante, favorito dal calo dello yen. Ma la nota più positiva riguarda Shangai +1,7% sull’onda dell’andamento positivo dei consumi durante il Capodanno. In evidenza le auto elettriche: il taglio dei contributi statali è stato minore del temuto. Festeggia così Warren Buffet, grande azionista di Byd, in rialzo del 10 %. Il saggio di Omaha non è il solo a brindare. Nel 2013 George Soros ha guadagnato 5,5 miliardi di dollari grazie al Quantum Fund.
Dopo la tempesta di otto giorni fa i mercati finanziari sembrano aver ritrovato smalto. Le attenzioni sono ora concentrate sui dati clou della settimana, tra cui spiccano l’uscita del report del Fmi e del Beige Boook americano. Ma l’evento clou sarà la testimonianza di Janet Yellen, nei presidente della Fed, al Congresso di domani e mercoledì. Wall Street ha chiuso la settimana in ascesa, nonostante i deludenti dati sull’occupazione negli Stati Uniti nel mese di gennaio. Dai massimi del 15 gennaio l’indice S&P 500 arretra del 2,8%, ma tra giovedì e venerdì ha recuperato il 3%.
Forte rimbalzo per i listini europei dopo le parole di Mario Draghi e la decisione della Corte Costituzionale di Karlsruhe di rimettere alla Corte Europea di Giustizia il verdetto sul piano Omt varato dalla Bce. Il bilancio settimanale è negativo solo per Francoforte -0,1%. Salgono invece Londra+ 0,9% e Parigi +1,5%. Dall’inizio del 2014 sono in terreno positivo Madrid +1,6% e Zurigo +1,5%, precedute da Milano.
Con il guadagno messo a segno venerdì (+0,9%), l’indice FtseMib ha registrato una performance settimanale positiva dell’1,4% che porta a +3,8% la variazione dall’inizio dell’anno di Piazza Affari, la Borsa migliore.
L’OMBRA DI MOODY’S SULLA BAD BANK. LO SPREAD? PUO’ SCENDERE A 160 ENTRO L’ANNO
Alla vigilia del giudizio di Moody’s si terranno le aste del Tesoro di metà mese. Oggi verrà comunicato l’ammontare delle emissioni di medio-lungo termine del 13 febbraio. Mercoledì 3 toccherà ai Bot a 3 mesi (importo 3 miliardi) e 12 mesi (8 miliardi), il giorno dopo andranno in asta i Btp a 3 anni.
Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo, ha avanzato a margine dell’Assiom/Forex, la stima di uno spread a 160 punti per fine anno. “C’è un grande appetito per il rischio e l’Italia ha un buon trade/off tra rischio e rendimento”, ha detto l’economista. “La Bce resterà con tassi bassi più a lungo rispetto alla Fed. Salvo la politica, in questo quadro l’Italia può attrarre di più come la Spagna”, ha aggiunto. Venerdì lo spread Btp/Bund ha chiuso a 208 bp.
VISCO APRE ALLA BAD BANK, LETTA FRENA
Sabato, al congresso Assiom Forex, il governatore della banca d’Italia non ha escluso un intervento “ambizioso” per una bad bank di sistema per affrontare il nodo dei crediti deteriorati pari a circa 300 miliardi,oltre agli interventi privati in corso che vanno “nella giusta direzione”. Ma, ha precisato il direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi, l’Italia non seguirà di sicuro l’esempio della Spagna, finanziato con soldi del fondo europeo salva-stati. La soluzione bad bank, secondo il Financial Times, incontra anche l’opposizione di Enrico Letta che ne teme gli effetti sul rating dell’Italia. Venerdì 14, giorno di San Valentino, arriva infatti il temuto aggiornamento del rating Italia da parte di Moody’s.
BANCHE, TRA “LAVANDERIA” E RISIKO
Nel frattempo Piazza Affari ha premiato le bad bank private.
a) Unicredit +4% da inizio 2014, ha già finalizzato due operazioni di cessione di crediti per complessivi 1,65 miliardi di euro.
b) Intesa Sanpaolo +4,2% ha annunciato di avere in cantiere una ‘bad bank’ interna nella quale far confluire parte dei suoi 55,5 miliardi di crediti problematici. La stessa, insieme a UniCredit, ha colloqui in corso con il private equity KKR per verificare la fattibilità di un veicolo in cui far confluire i crediti ristrutturati dei due gruppi.
c) Mediobanca invece, sta lavorando a un progetto per la creazione di veicoli che raccolgano i crediti problematici di banche italiane di media dimensione con l’obiettivo di partire entro l’estate. Riparte intanto il risiko. Sotto i riflettori Banca Pop dell’Etruria e Carige, nell’attesa dei colpi più importanti.
BANCA MONTE PASCHI
Osservato speciale Banca Monte Paschi, il titolo top della settimana con un rialzo del 6,8%. La Fondazione, azionista al 33,5%, ha approfittato della risposta del mercato per alleggerire la sua partecipazione sfruttando i momenti in cui il titolo della banca toscana è stato più vicino a 0,20 euro, comunque sotto gli 0,24 euro a cui la quota è iscritta nel bilancio dell’ente. Ma l’ad Fabrizio Viola spera in ben altre novità. “Quello che auspico – ha detto al margine del congresso Assiom/Forex- è che la definizione degli assetti azionari si attui realmente al più presto e che alle parole, e in questo periodo ne sono state spese davvero tante, seguano finalmente e a breve fatti concreti”.
Sulla rampa di lancio anche l’aumento della Banca Popolare di Milano. L’ad Giuseppe Castagna intende effettuare l’operazione da 500 milioni di euro entro il 30 aprile, data in cui scade il consorzio di garanzia.
GESTITO RECORD IN ATTESA DI ANIMA
Volano i titoli del risparmio gestito, premiati dalla raccolta e dai buoni voti di Citigroup. Azimut +6,6% in settimana si porta sui nuovi massimi storici a 23,12 euro. Da inizio anno il guadagno è del 10% dopo il +88% del 2013.
Gli analisti di Citigroup hanno alzato il prezzo obiettivo a 26 euro da 21, confermando il giudizio Buy. Target price alzato anche da Intermonte (25 euro) e da Equita (24,3 euro). La società ha annunciato di aver raccolto a gennaio 701 milioni di euro, cifra record su base mensile. Promozione da Citigroup anche per Banca Generali (buy, prezzo obiettivo da 21 a 27 euro). Da inizio 2014 il titolo guadagna il 6%. Il 2013 si era chiuso con un rialzo del 75%.
Tra i migliori titoli figura anche Mediolanum +6% nella settimana: per Citigroup il titolo è Buy. Target price a 7,6 euro. E’ in questa cornice che si accinge a fare il debutto in Piazza Affari un altro big del settore: Anima holding, ricavi, 2013 di circa 220 milioni (+30%). Tra i venditori Monte dei Paschi e Banca Popolare di Milano resteranno soci di riferimento anche dopo l’Ipo. Uscirà invece Clessidra, il private equity guidato da Claudio Sposito.
TELECOM NELLA TOP TEN DELL’EUROSTOXX
Da inizio 2014 Telecom Italia ha guadagnato il 18% ed è l’ottavo miglior titolo dell’indice Eurostoxx 600. I mercati, in attesa di novità su Tim Brasil e la governance, hanno accolto con soddisfazione i primi dati sui conti 2013: è stata rispettata l’indicazione precedentemente fornita sul debito, ovvero che questo sia calato al di sotto della soglia dei 27 miliardi, e che verranno rispettati anche i target sul margine operativo lordo, nonostante i ricavi dell’anno passato siano risultati in calo a causa della sempre maggiore competizione nel comparto delle tlc. Inoltre è stata decisa la cancellazione del programma di emissione di bond ibridi per un totale di 3 miliardi di euro.
L’amministratore delegato Marco Patuano, ha rinunciato a un incremento dell’emolumento da 400mila euro, rimanendo fisso al milione a lui precedentemente assegnato. Lo stesso Patuano ha proposto che l’importo definitivo del suo compenso – nel caso in cui venga confermato ad – sia determinato dal consiglio che emergerà dall’assemblea di aprile secondo gli importi e i criteri che il nuovo vertice intenderà adottare.
BRILLANO I CONTI DI ENEL E DEL CEMENTO
E’ stata la settimana di Enel +5,2% ed Enel Green Power +5,1%. Il mercato ha premiato la riduzione dei debiti della capogruppo sotto la soglia dei 40 miliardi. In ascesa anche Buzzi Unicem +4,6% dopo l’annuncio dei risultati preliminari del 2013, chiuso icon ricavi in calo del 2,1% a 2,754 miliardi ma debiti in calo a a 1,066 miliardi rispetto a 1,125 miliardi di fine 2012.
Nel lusso rimbalza Yoox +6,3, ma continua a soffrire Tod’s -4,4%. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno tagliato da 100 euro a 95 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per il 2013. La maglia nera della settimana tocca invece a Saipem –5,5%. Marshall Wace ha incrementato la posizione short sul titolo allo 0,63% del capitale.