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La Cina corre, pace sui chips, spread Btp-Bund più alto

Lo spread sale e in Borsa oggi è bufera sulla Juventus per l’eliminazione dalla Champions: -22% in apertura – Il balzo del Pil cinese non infiamma i mercati asiatici

La Cina corre, pace sui chips, spread Btp-Bund più alto

Il Drago ha rialzato la testa. Il prodotto interno lordo cinese nel primo trimestre è salito del 6,4%, meglio delle previsioni. Ma tra i dati diffusi nella notte piace ancor di più agli analisti l’accelerazione della produzione industriale +8,5%, a fine marzo contro +5% fino a febbraio: la decisione Usa di non procedere all’aumento dei dazi sull’import di Pechino ha avuto così un effetto immediato, assieme ai robusti stimoli messi in capo dalle autorità per scongiurare la recessione. L’effetto positivo si è già trasmesso anche ai consumi +8,7%.

Le notizie positive non hanno eccitato più di tanto le Borse cinesi che, del resto, hanno già ampiamente anticipato la riscossa: da inizio anno l’indice Csi 300 ha guadagnato il 35%:

Salgono il Nikkei di Tokyo (+0,2%) ed il Taiex di Taipei (+0,5%), Deboli i listini di Shanghai e Shenzhen -0,3% così come l’Hang Seng di Hong Kong. Piatta la Borsa della Corea del Sud. La valuta cinese, il renmimbi, è ai massimi da un mese a 67034 sul dollaro.

I risultati, in linea di massima positivi, delle trimestrali Usa non hanno provocato scoppi d’euforia a Wall Street: Dow Jones +0,26%, S&P 500 +0,05%, Nasdaq +0,3%.

A suscitare l’entusiasmo ci ha pensato l’accordo tra Apple e Qualcomm che ha scongiurato ieri lo scontro in tribunale tra i due gruppi. La Mela, chiuso il contenzioso, ha firmato un accordo di fornitura per sei anni con il prodotto di chips. Il titolo Qualcomm è salito del 23%.

PERDE COLPI NETFLIX, CONTI OK PER BLACKROCK

Debole invece Netflix (-1%), nonostante i risultati positivo. Ma l’offensiva di Walt Disney nello streaming ha spinto l’azienda a ridurre le previsioni sui nuovi abbonati. Le nuove sottoscrizioni nel primo trimestre si sono fermate a 5 milioni, meno dei 5,5 milioni previsti.

In forte ascesa dopo i conti Blackrock (+3,2%). Frena invece nell’after hours Ibm (-3,6%).

Il miglioramento della congiuntura economica frena l’avanzata dei beni rifugio: l’oro scende a 1.276 dollari l’oncia ai minimi dell’anno.

Le tensioni geopolitiche, Libia in testa, spingono invece al rialzo le quotazioni del petrolio. Il Brent è sui massimi da fine ottobre a quasi 72 dollari il barile, in rialzo dello 0,4%.

L’euro stamattina si apprezza a 1,130 su dollaro (+0,2%), ieri ha perso lo 0,2%. 

A sostenere i listini europei è stato lo Zew, l’indice della fiducia della Germania, salito ai massimi degli ultimi 13 mesi. Ma gli umori della finanza europea restano contrastati. Reuter ha rivelato ieri che, nel corso dell’ultima riunione della Bce, una “rilevante minoranza” del direttorio ha contestato le previsioni troppo ottimistiche degli uffici di Francoforte.

Debole Milano, frenata dall’energia. Grazie ad una scossa nel finale, l’indice ha comunque chiuso in rialzo dello 0,12%, portandosi a 21.918 punti, al termine di una seduta incolore.

Le piazze più brillanti sono state Zurigo +0,71% e Francoforte +0,66%. Proseguono le trattative tra Deutsche Bank e Commerzbank +0,8% a 7,81 euro ad un prezzo assai inferiore al valore di carico, 26 euro, della partecipazione in mano allo Stato che controlla il 15,6% della banca.

Parigi +0,36%. Londra +0,44%. Ferma Madrid (-0,01%).

NUOVO BENCHMARK, S’ALLARGA LO SPREAD

La carta italiana archivia una seduta negativa appesantita da una serie di fattori, tra cui i timori di Bankitalia sui conti pubblici, che hanno provocato un allargamento dello spread Italia-Germania di 10 punti base.

In vigore da ieri i nuovi benchmark. Attorno alle 17,30, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund ha chiuso a 254 punti base dai 237 del finale di seduta di lunedì dopo oscillazioni comprese tra 249 e 259 punti base.

Alla stessa ora, il tasso del decennale in scadenza al primo agosto 2029 è salito a 2,59% da 2,43% dell’ultima chiusura (sul vecchio benchmark dicembre 2028).

BANKITALIA: SENZA IVA IL DEFICIT AL 3,4%

A pesare sulla seduta i timori della Bce sulle prospettive di crescita della zona euro nel secondo semestre e quelli di Bankitalia sul deficit/Pil del 2020 che potrebbe lievitare a 3,4% in assenza di un aumento dell’Iva. Eugenio Gaiotti, capo del dipartimento Economia e Statistica di Banca d’Italia ha infatti definito “lo scenario macroeconomico presentato nel Def complessivamente condivisibile”. Ma senza includere nei saldi di bilancio i 23,1 miliardi attesi dall’aumento di Iva e accise, il deficit si collocherebbe meccanicamente al 3,4% del Pil nel 2020, al 3,3% nel 2021 e al 3% nel 2022.

Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), il programma di

privatizzazioni del governo italiano potrebbe “rivelarsi in tutto o in parte inattuabile”.

TIRO AL BERSAGLIO OGGI SU JUVENTUS, SOFFRE ENI

Si profila una giornata difficile per il titolo Juventus, -1,08% ieri, dopo l’eliminazione dalla Champions League ad opera nell’Ajax.

A frenare l’indice principale di Piazza Affari è stato ieri il calo di Eni (-1,56%), in ribasso da quattro sedute, cui Fitch ha assegnato il rating A- con outlook stabile per il merito di credito a medio termine.

ALLUNGA TENARIS, UTILITIES SOTTO TIRO

Al contrario, sempre tra i petroliferi, ha allungato Tenaris (+3,38%), la migliore blue chip. La Corte d’Appello argentina, che ha esaminato la decisione preliminare del 27 novembre emessa dal giudice di prima istanza che ha ha annullato l’incriminazione di Paolo Rocca.

Saipem (-0,2%) ha superato le qualificazioni in una maxigara in Qatar.
Saras +1%. I margini di raffinazione sono in aumento nell’area Mediterraneo.

In rosso le utility:Enel -1,86%, Terna -1,74%, Snam -1,4%.

A2A -0,7% ha presentato un’offerta per le attività di distribuzione del gas di Ascopiave.

L’accordo tra Apple e Qualcomm ha spinto al rialzo i chips in Europa. Stm +2,33%.

FRANA NEXI AL DEBUTTO, LA MULTA USA SPINGE UNICREDIT

Debutto debole in Piazza Affari per Nexi: -6% a 8,48 euro dopo scambi per 62 milioni di pezzi. A 9 euro, prezzo dell’Ipo, la capitalizzazione era pari a 5,6 miliardi di euro. “E’ il primo giorno di un lungo percorso” ha detto l’ad Paolo Bertoluzzo.

Tra le banche sale Unicredit (+2,6%), che ha accettato di pagare 1,3 miliardi di dollari alle autorità Usa per risolvere violazioni delle sanzioni statunitensi all’Iran.

PASSERA RILEVA 650 MILIONI DI NPL DI BPM

Ubi Banca +1,3%. Intesa Sanpaolo +0,8%. Banco Bpm (+0,77%) ha raggiunto con Illimity un accordo per l’acquisto di un portafoglio Npl del valore lordo di circa 650 milioni di euro. Nel gestito Azimut +2,7%.

Bene Moncler, +0,99%, nel giorno dell’assemblea di bilancio. Per il ceo Remo Ruffini i conti del primo trimestre sono positivi e in linea con le attese. ?)/g

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