Venti di libero mercato a Pechino. La Repubblica popolare aprirà agli investitori esteri alcuni servizi di telecomunicazioni e internet. Si tratta di cinque aree – riferisce la Bbc – inclusi i call center e collegamento web da abitazione. In questi casi, gli stranieri potranno possedere anche il 100% delle aziende in questione.
Attualmente, le società che forniscono servizi online e di analisi possono avere soci stranieri per un massimo del 55%.
Per entrare nell’affare, basterà avere un quartier generale nella zona di libero scambio di Shanghai, fa sapere l’agenzia di stampa cinese Xinhua. I vincoli riguardano solo la sede, per il resto sarà possibile offrire servizi in tutto il Paese, ha aggiunto Xinhua citando Wen Ku, capo del dipartimento sviluppo telecomunicazioni.
L’unica eccezione sarà la fornitura di accesso a internet nelle abitazioni, con le aziende estere che potranno offrire il servizio sono all’interno della zona di libero scambio.
La free trade area di Shanghai è stata lanciata a settembre dello scorso anno, come parte degli sforzi della Cina di aprire al mercato alcuni settori dell’economia, rilanciando la crescita.
All’inizio della settimana, il governo aveva fatto sapere di avere intenzione di permettere alle società straniere di produrre console per videogame nella zona di libero scambio e di venderle in tutta la Cina, previo controllo da parte del dipartimento della cultura.