Le dimissioni del ministro inglese della Brexit, Dominic Raab, arrivate pochi minuti dopo quelle di altri ministri del governo di Theresa May, quello sull’Irlanda del Nord e quello della Previdenza e pensioni (“l’accordo tradisce il voto”), hanno innescato il pessimismo sui mercati europei. E’ stato infatti raggiunto il quorum sufficiente a chiedere la sostituzione della premier. Cresce così il rischio di una hard Brexit, la soluzione più dannosa per le sorti dell’Eurozona.
Ne ha approfittato l’Orso, che ha ricacciato i listini europei in rosso. Peggio di tutti Milano, sempre nel mirino di Bruxelles, sotto dello 0,5% sotto quota 19 mila. Perdono poco meno di mezzo punto percentuale Parigi e Madrid, Francoforte -0,2%. Per paradosso, va meglio alla City -0,05%. Paga un prezzo più alto la sterlina che si indebolisce su euro a 0,878 (-1%), il bond decennale della Gran Bretagna si rafforza a 1,41% di rendimento, da 1,49% di ieri.
C’è tensione anche sui titoli di Stato italiani, dopo un lieve miglioramento in apertura. I tassi sui Btp a 10 anni hanno toccato un massimo al 3,51%, lo spread si riallarga intorno ai 310 punti base, ai massimi da venti giorni rispetto al Bund che tratta a 0,36%. Bruxelles darà una risposta ufficiale sulla manovra italiana il 21 novembre prossimo, per cui “ci aspettiamo – si legge nella nota di Unicredit – che il tasso sui Btp a 10 anni non si muova in modo significativo fino a quel momento”.
Nuovi progressi per il petrolio: il Brent guadagna lo 0,3% a 66,3 dollari, ieri +1%. A Piazza Affari recuperano Saipem +0,24% e Tenaris +1%, piatta Eni (+0,03% prima delle 13).
Soffrono i bancari per effetto del nuovo allargamento dello spread. Banco Bpm -1,77%: sono arrivate tre offerte vincolanti per il portafoglio di crediti problematici e la piattaforma di gestione del gruppo. Cali analoghi per Bper Banca, Ubi. Piatta Banca Carige a 0,020 euro dopo il balzo iniziale. Avanza Pirelli +1,3%: ieri la società ha presentato i conti trimestrali in linea con le attese degli analisti e le stime sul 2018.
Soffre Stmicrolectronics -1,17% sulla scia del taglio della guidance dei ricavi da parte del competitor Ams che però dopo un tonfo iniziale ha invertito la rotta +8,7%. Tim -0,73%. E’ in corso la riunione comitato nomine che dovrà fornire un parere consultivo sul successore di Amos Genish alla carica di Ceo. Tra i membri del comitato c’è Alfredo Altavilla, in pole position per diventare nuovo amministratore delegato.
Prysmian -4,75%, ha chiuso il terzo trimestre con 238 milioni di euro di Ebitda rettificato, in rialzo del 31% anno su anno, leggermente meglio delle stime. A fine settembre il debito era 2,87 miliardi di euro, in linea con le previsioni del consensus: la società prevede per fine anno 2,33 miliardi di euro. Nel resto del listino da rilevare il balzo di Ima +6,46% e Gima TT +3,8% che hanno annunciato l’avvio del piano di buyback.