A Davos, dove si svolge in questi giorni il Forum economico mondiale, la Vale, la seconda impresa mineraria del mondo, è riuscita a battere perfino la giapponese Tepco come peggior impresa dell´anno. Dopo aver raccolto su internet oltre 25mila voti, GreenPeace e Bern Declaration hanno assegnato il “Public Eye Award”, meglio noto come Oscar della Vergogna, al colosso brasiliano a partecipazione statale.
La Vale, seconda impresa del Brasile, è una dei principali partner del consorzio NESA che sta realizzando la megadiga di Belo Monte, un’opera estremamente controversa che sorgerà nel cuore della foresta Amazzonica. La Vale, spiegano gli ambientalisti, vanta “una storia lunga 70 anni macchiata da ripetute violazioni dei diritti umani, condizioni umani di lavoro, saccheggio del patrimonio pubblico e sfruttamento crudele della natura”. Tutte accuse che naturalmente l´azienda restituisce al mittente sull´apposito sito “Vale esclarece” (Vale chiarisce).
Sono state soprattutto le forti polemiche che ruotano intorno al progetto di Belo Monte che hanno permesso alla compagnia di minerazione brasiliana di scavalcare in classifica (seppur di poco) perfino la Tepco, il colosso dell´energia del Sol Levante che lo scorso anno fu al centro di pesanti critiche per l´operato svolto prima e dopo lo tsunami che colpì il Giappone e che distrusse la centrale atomica di Fukushima.Al terzo posto dell´Oscar della Vergogna, la coreana Samsung, accusata di utilizzare sostanze tossiche proibite senza informare i suoi operai. Il risultato sarebbe quello di almeno 140 lavoratori affetti da cancro e di 50 morti causate proprio dall´esposizione ai materiali tossici.
La quarta indicazione per la società peggiore del mondo è spettata a Barclays, la banca d´affari britannica accusata di speculare sul prezzo del cibo “comprando e vendendo contratti sul mercato finanziario” con il risultato di aver affamato ulteriormente le comunità delle regioni più povere del mondo.Le ultime nomination sono andate anche alla Syngenta, impresa svizzera specializzata nella produzione di pesticidi altamente tossici, e alla Freeport, compagnia americana che opera nel settore delle estrazioni.
