Joe Frazier, ex campione del mondo di pugilato dei pesi massimi, è morto all’età di 67 anni nella sua casa a Filadelfia, stroncato da un cancro al fegato. Smokin’ Joe, come veniva soprannominato, era da tempo malato. A dare la notizia della sua scomparsa sono stati i familiari.
Frazier vinse il titolo dei pesi massimi nel 1964 ed è stato inserito nella Hall of Fame del pugilato insieme a leggendari nomi come quello di Mohammed Alì. Di lui rimarrà nella storia proprio l’incontro con il campionissimo Alì, nel 1971 nell’arena del Madison Square Garden di New York.
Smokin’ Joe fu infatti il primo a battere Mohammed Alì ai punti, per decisione unanime dopo 15 durissimi round, in quello che allora fu definito il “match del secolo”. Ali poi si prese la rivincita tre anni dopo, sempre ai punti ma dopo dodici round, prima di aggiudicarsi anche la bella a Manila nelle Filippine al termine del 14esimo round in un altro match mondiale ormai entrato nella storia della boxe.
Proprio Mohammed Alì, noto anche come Cassius Clay, si era stretto vicino a Frazier nelle ultime ore prima della morte: “Le ultime notizie a proposito di Joe sono difficili da credere e ancora più difficili da accettare. Joe è un combattente e un campione, e io prego che lotti anche adesso”.
Ricordato per il suo gran sinistro, Frazier è stato un campione vero e nel 1964, anno della corona mondiale, ha anche vinto l’oro olimpico a Tokyo. Fuori dal ring resterà invece nella memoria come un autentico gentleman, che ha persino tentato la carriera di cantante con il gruppo dei ‘Joe Frazier and the Knockouts’.
Da professionista Smokin’ Joe ha sostenuto 37 incontri, vincendone 32 (27 prima del limite), perdendone 4 (di cui i due famosi con Alì) e pareggiandone uno. Per tre anni (1967, 1970 e 1971) è stato proclamato ‘pugile dell’anno’ dalla rivista americana ‘Ring Magazine’.
Lascia ben 11 figli, tre dei quali (due maschi e una femmina) hanno cercato di ripercorrere le sue orme sul ring.