L’effetto panico non c’è stato. Piazza Affari ha assorbito senza traumi il giudizio di Fitch nell’attesa di informazioni più chiare sull’impostazione del Documento di Economia e Finanza. Dopo una mattinata debole, l’indice incrementa i guadagni, salendo dello +0,6% poco sotto i 22.400 punti. In lieve ribasso gli altri listini dell’Eurozona, frenati dalla prospettiva dei dazi: Francoforte -0,23%, Parigi -0,06%, Madrid +0,02%. In sensibile rialzo Londra +0,80% aiutata dalla debolezza della sterlina e dalle incertezze legate a Brexit che sostengono le blue chip. Oggi Wall Street è chiusa per festività.
Si attenua la pressione sui Btp. Il rendimento del decennale scende a 3,16% da 3,22% di venerdì (massimo dal 2013), spread a quota 283, -6 punti base. Il differenziale Btp/Bonos spagnoli rimane vicino ai massimi dal 2012 a 172 punti base. Le due anime del governo giallo-verde continuano a scontrarsi a suon di dichiarazioni mentre il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, continua a lanciare messaggi distensivi sui conti pubblici.
Si moltiplicano nel frattempo i segnali d’allarme sulla congiuntura globale. Secondo il ‘Business and Finance Outlook’ dell’Ocse, “vari indizi inducono ad alzare il livello di guardia. A cominciare dagli Npl delle banche europee, che pur ridotti, restano troppo alti e dal fatto che i mercati si sono abituati al ‘denaro facile’, il che ha portato le obbligazioni, e in una certa misura anche le azioni, ad essere sopravvalutate”.
Frena l’attività manifatturiera in tutta l’Eurozona. In Italia l’indice Pmi ha toccato ad agosto il minimo da due anni a 50,1 a ridosso del confine tra espansione e recessione. L’indice europeo Pmi è sceso ad agosto al minimo da 21 mesi a 54,6 da 55,1 di luglio. Copione simile in Germania e in Francia e Italia.
Intanto il petrolio è tornato a salire: Brent +0,25% a 77,80 dollari, sui massimi da un mese e mezzo. Saipem (-0,63%) ha accumulato contratti per oltre 5 miliardi dall’inizio dell’anno e ha raggiunto una copertura che supera il 92% della guidance 2018, pari a 8 miliardi di euro. Tenaris +0,4%.
In sintonia con i titoli di Stato, in Piazza Affari rimbalzano i titoli del credito anche per l’ok Ue alla proroga delle Gacs, lo strumento di garanzia pubblica per le cartolarizzazioni delle sofferenze, fino al 7 marzo 2019. Lo stoxx del settore guadagna lo 0,39%. Da inizio anno l’indice ha perso circa il 19%.
In evidenza: Mediobanca +2,8%, Ubi +2,1%, Banco Bpm +1,1%. Nel gestito avanza Anima +2%.
Sale Fiat Chrysler +1%. A Borsa chiusa verranno diffusi i dati sulle immatricolazioni di agosto. Ferrari -0,7% dopo il flop al GP di Monza.
Vola Fincantieri +5% in scia all’upgrade di Mediobanca da neutral a outperform. Il target price sale a 1,8 euro, che implica un potenziale di rialzo del 40%. Il mercato delle navi da crociera è un fattore di crescita significativo per il gruppo visto che i passeggeri dovrebbero raddoppiare entro il 2030 a 50 milioni.
In grande evidenza Maire Tecnimont +3,7% che si è aggiudicato un contratto da 248 milioni di dollari per un contratto in Algeria. Nuova frana per Astaldi -3%, sui minimi storici. Slitta ancora, al 28 settembre, il cda di Astaldi per l’esame e l’approvazione della semestrale. Una modifica, spiega il gruppo in una nota, “al fine di avere maggior contezza sulla tempistica relativa alla finalizzazione della trattativa per la vendita degli asset relativi alla Concessionaria del Terzo Ponte sul Bosforo in Turchia.
Da segnalare ancora: Spunti di rilievo per Amplifon +3,5% ed Iren +1,9%. Bio-on +5%. La società di Bologna quotata all’Aim, specializzata nella plastica 100% biodegradabile, sta lavorando con alcuni dei marchi mondiali del fashion per studiare nuovi materiali per abiti e accessori non inquinanti.