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La Borsa si sgonfia in attesa di Fed e Bce, risale lo spread

Milano chiude piatta ma meglio di Francoforte che paga il calo di fiducia degli investitori tedeschi mentre Londra soffre con il nodo Brexit. Rialzi stellari per Finecobank e Banca Ifis, bene Poste e utility. Fuori dal Ftse Mib decolla Banca Intermobiliare

La Borsa si sgonfia in attesa di Fed e Bce, risale lo spread

Seduta tiepida per le Borse europee, che chiudono poco mosse in attesa delle decisioni delle banche centrali, con la Fed che terminerà domani la sua riunione e la Bce in calendario giovedì.

Milano riduce i guadagni nel finale, fermandosi in rialzo dello 0,15%, 22.119 punti, dopo un rallentamento da parte delle banche (bene però Bper, +1,19%). A raffreddare gli acquisti contribuisce la risalita dello spread fra decennale italiano e tedesco, 243.50 punti base (+2,48%), con un rendimento del Btp 10 anni del 2,929%. Passata la bufera sul rischio Italia fuori dall’euro, imperversa al momento quella sulla politica dei migranti, con Francia e Spagna schierate contro il Belpaese.

Le tensioni si erano già fatte sentire in mattinata sui Bot annuali messi in asta dal Tesoro (venduti sei miliardi) con un rendimento medio positivo dello 0,55%, salito di 91 dall’ultima emissione.

Nel complesso però Piazza Affari se la cava meglio di Francoforte che chiude in perfetta parità; Londra -0,43%; Parigi -0,38%.

Sul fronte macro crolla la fiducia degli investitori tedeschi (l’indice Zew scende ai minimi da 5 anni, -16,1 punti), mentre resta stabile l’occupazione in Italia nel primo trimestre 2018 rispetto all’ultimo quarto 2017, anche se, su base annua, il bilancio è di 147mila occupati in più.

Wall Street procede moderatamente positiva dopo lo storico incontro fra Donald Trump e Kim Jong Un. I due presidenti hanno sottoscritto un documento congiunto in cui Pyongyang s’impegna a realizzare una denuclearizzazione, ma secondo gli osservatori non ci sono prove concrete sulle reali intenzioni della nazione più isolata al mondo.

L’attenzione al momento è sulla Fed, che avvia oggi la quarta riunione dell’anno e domani potrebbe annunciare un aumento dei tassi. Si ipotizza una revisione del numero delle strette nel 2018, che potrebbero passare da 3 a 4, dopo il dato sull’indice dei prezzi al consumo di maggio, diffuso oggi e salito dello 0,2% mensile e del 2,8% annuale (la performance più forte da oltre sei anni). Per quanto riguarda la Bce la grande attesa è per l’avvio della discussione sulla fine del Qe.

Stabile il cambio euro-dollaro, a 1,179. In leggero calo petrolio, Brent, 76,33 dollari al barile (-0,17%) e frforo, 1298,11 dollari l’oncia (-0,18%).

In Piazza Affari i maggiori rialzi di oggi sono per risparmio gestito e utility. Stellare Finecobank +4,85%. Seguono Italgas +2,9%; Poste +1,9%; A2a +1,64%; Campari +1,51%.

 

Le vendite penalizzano Saipem, -1,91%; Prysmian -1,74%; Unipolsai -1,47%; Buzzi -1,45%; Banca Mediolanum -1,41%. Fuori dal paniere principale decolla Banca Intermobiliare +10,95% e rimbalza Banca Ifis (+5,62%), che in due sedute recupera quasi il 10% dopo i ribassi delle scorse settimane.

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