Azioni in leggero calo e pioggia di vendite sui governativi: la giornata finanziaria si chiude con Piazza Affari in frazionale ribasso, -0,33%, ma oltre quota 21.000 punti (21.015) e lo spread che ricomincia a galoppare. I titoli obbligazionari, dagli Usa all’Europa, pagano pegno alla prospettiva di una progressiva, seppur graduale, normalizzazione della politica monetaria da parte delle banche centrali, ma il bennchmark decennale italiano soffre di più. Il differenziale fra Btp e Bund sale a 176.40 punti (+4,32%) e il rendimento al 2,34%.
Contrastati, ma poco distanti, gli altri listini europei: Londra sale dello 0,19%; Francoforte +0,06%; Madrid -0,09%; Parigi -0,14%. Wall Street apre ben intonata, con il dato sui nuovi occupati di giugno, superiore alle attese, anche se la dinamica dei salari non tiene il passo e il tasso di disoccupazione sale leggermente. Al momento i tre principali listini di New York risultano in crescita e non sembrano risentire troppo del nuovo crollo del petrolio, altro elemento di rilievo della giornata.
Dopo la positiva performance di ieri, infatti, in scia al calo delle scorte Usa, oggi il greggio inverte pesantemente la rotta, perché l’attenzione si concentra sull’aumento della produzione, in attesa dei dati Baker Hughes sugli impianti di trivellazione americani, in programma questa sera. Brent -2,66%; 46,83 dollari al barile; Wti -2,66%, 44,31 dollari.
In deciso calo anche l’oro: -1,38%, 1208,755 dollari l’oncia. Risale leggermente il dollaro, tonificato dal dato sul lavoro. Il cross euro-dollaro è 1,138 (-0,28%).
Maglia nera di Piazza Affari è Mediaset, -3,07%, all’indomani della presentazione dei palinsesti, con notizie un po’ incerte sul futuro dei diritti Champions League, della pay tv Premium e sui ricavi pubblicitari, senza dimenticare la partita aperta con Vivendi. Il titolo è probabilmente penalizzato anche dal downgrade di JP Morgan e Exane Bnp Paribas. Seduta da dimenticare per i petroliferi, Tenaris -2,61%; Saipem -1,85%; Eni- 0,99%. In netto calo Finecobank, -2,81%. Vendite intense su Ferragamo -2,13%.
Il denaro si concentra di nuovo su Brembo, +1,72%. Bene Stm +1,23% e Prysmian, +1,19%. Frazionali guadagni per Enel +0,43% e Terna +0,81%.
Prese di profitto sui bancari, tendenzialmente deboli, con l’eccezione di Ubi, +0,34%. Sotto tiro Carige -4,77%, dopo il rally dei giorni scorsi.