Mattinata positiva per i listini europei con l’attenzione concentrata sempre sulle banche e in attesa degli importati dati sul lavoro Usa in agenda domani, sulla base dei quali i mercati proveranno a interpretare i futuri orientamenti della politica monetaria americana. Il Ftse Mib prosegue in buon rialzo dell’1,15%, trainato da finanziari e banche, miglior listino tra le principali piazze europee. Parigi +0,95%, Francoforte +0,56%, Londra +0,02%.
Sul fronte dei dati macro, la giornata è partita con gli indici Pmi giapponesi e cinesi. L’indice pmi manifatturiero cinese, misurato dall’istituto indipendente Caixin, è sceso in agosto a 50 da 50,6 in luglio. Il Governo cinese, invece, tramite l’ufficio di statistica rende noto che l’indice pmi manifatturiero ufficiale è rimbalzato in agosto a 50,4 da 49,9 in luglio, il dato più alto dall’ottobre 2014. Entrambi i dati (sia quello ufficiale che il privato Caixin) sono comunque sopra quota 50, che marca il confine fra espansione e contrazione. In Giappone il Pmi manifatturiero è risalito ad agosto a 49,5, il dato migliore dallo scorso febbraio. Soffrono invece i profitti delle imprese scendono oltre il 10% rispetto ad un anno fa, il Capex (+3,1%) risulta inferiore alle attese.Tokyo chiude con un +0,02% una seduta contrastata.
Il dato Pmi è stato diffuso in mattinata anche per l’Eurozona. L’indice manifatturiero ad agosto dell’Eurozona si è attestato a 51,7 rispetto a 51,8 del consenso. In Germania l’indice si è attestato a 53,6 in linea con il consenso ma ai minimi da tre mesi. In Francia a 48,3 al di sotto del consenso e della stima flash di 48,5 e ai minimi da due mesi. Nonostante il rallentamento, l’indice pmi risulta in crescita da 38 mesi consecutivi. In Italia invece l’indice è risultato ai minimi da 20 mesi.
Nel pomeriggio sono attesi diversi dati dagli Usa: i dati sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, la revisione del dato sulla produttività del secondo trimestre, il Pmi manifatturiero di agosto e l’Ism manifatturiero, sempre per il mese di agosto, le spese per le costruzioni per il mese di luglio. In giornata saranno anche diffuse le vendite di auto negli Usa e a mercati chiusi verranno diffusi in Italia i dati sulle immatricolazioni auto di agosto. Il Brent cede lo 0,47%. Gli operatori sono in attesa del meeting Opec del prossimo 27-28 settembre.
A Piazza Affari miglior titolo è Azimut +4,22%, seguito da Unicredit +3,46% che continua la scia positiva. A giustificare i rialzi sono le anticipazioni sul piano di cessioni che il ceo Jean Pierre Mustier si accinge a varare entro il mese. Oltre alla vendita di Bank Pekao e la dismissione di Pioneer (ma non è esclusa la quotazione) il gruppo potrebbe cedere la partecipazione in FinecoBank e una quota di Mediobanca incassando 8 miliardi di euro. Altri 8 arriverebbero dall’aumento di capitale.
Tra le note negative la notizia che Piazza Cordusio, insieme a Generali e alla francese Carrefour si avvia a uscire, dal 19 settembre, dall’indice Eurostoxx50. In evidenza anche Bper +3,19%, Mediaset +2,75% e Ubi Banca +2,4%. Brillante Mediaset +3,10%: il mercato prova a scommettere sul coinvolgimento di qualche nuovo operatore nell’affare Mediaset-Vivendi su Premium. Secondo indiscrezioni stampa, un nuovo partner potrebbe entrare nella partita Premium.
Fuori dal Ftse Mib occhi su Rcs +1,49%: dovrebbe essere resa nota questo pomeriggio la decisione del Tar del Lazio sulla richiesta, avanzata dalla cordata sconfitta, di bloccare l’atto con cui Consob ha deciso di non sospendere l’Opas vincente di Cairo Communication (+3,2%). La cordata perdente presenterà una lista di minoranza in vista dell’assemblea del 26 settembre per il rinnovo del Cda.
Le vendite tra le blue chip colpiscono quattro titoli: Prysmian -1,08%, Tenaris -0,32%, Yoox -0,11% e Telecom Italia -0,31% mentre l’ad Flavio Cattaneo presenta, nella sua prima conferenza stampa, i nuovi servizi, prodotti e offerte del gruppo. Yoox -0,11%.