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La Borsa sale aspettando il voto greco: Piazza Affari +1,28%

Seduta al rialzo per il Ftse Mib che chiude sui massimi di seduta a +1,28% trascinato da alcuni titoli che beneficiano del dollaro in rafforzamento dopo le parole della Yellen sul rialzo dei tassi di interesse. Positive ma meno effervescenti le altre piazze europee: Parigi +0,29%, Francoforte +0,20% e Londra invariata. Lo spread Btp-bund è stabile a 124 punti in chiusura e rendimento in calo al 2,02%.

I mercati si sono mossi in attesa dell’esito del voto al Parlamento greco sulle riforme decise nell’ambito dell’accordo siglato a Bruxelles nei gironi scorsi: le riforme, che prevedono interventi su pensioni e Iva, devono ottenere il via libera entro la mezzanotte per far partire il negoziato sul terzo piano di aiuti di Atene e sbloccare i 7 miliardi di aiuti di finanziamento ponte necessario perché Atene riesca a far fronte ai propri impegni. Prestito che verrà erogata dall’European Financial Stability Mechanism (Efsm), che verra` a propria volta rimborsato dallo European Stability Mechanism (Esm) una volta perfezionato l’accordo per sbloccare il terzo programma degli aiuti da 86 mld.

“Se qualcuno ha una soluzione alternativa me la dica”, ha detto ha detto ai parlamentari di Syriza secondo quanto riporta il sito online del The Guardian da Atene. La maggioranza degli esponenti della direzione del partito di Governo Syriza, riuniti questa mattina ad Atene, si è espressa contro l’accordo concluso nel fine settimana con l’Eurogruppo secondo quanto riportato dal quotidiano greco Kathimerini.

Gli operatori hanno anche registrato l’intervento del governatore della Fed Janet Yellen del pomeriggio che ha ribadito che entro l’anno la Banca centrale americana potrebbe decidere di alzare i tassi. “L’andamento dell’economia può probabilmente giustificare un rialzo dei tassi più avanti nell’anno”, ha detto Yellen sottolineando che l’inflazione americana è destinata “a tornare verso il 2% poiché i fattori transitori andranno dissipandosi e il mercato del lavoro continuerà a progredire”.

Il primo effetto si è avuto sul cambio euro dollaro che è sceso dello 0,4% a 1,0965. E poi sui  anche i T-bond che si sono mossi al ribasso con rendimenti al rialzo dopo la testimonianza di Yellen.

Sul fronte macroeconomico la produzione industriale Usa è migliorata dello 0,3% sopra le attese degli analisti (+0,2%). Anche l’indice Empire State della Federal Reserve di New York ha fatto meglio delle attese: a luglio è salito a 3,86 punti da -1,98 del mese precedente. Le attese erano per 3 punti. Sopra le attese anche i prezzi alla produzione di giugno: +0,4%, il miglior rialzo dallo scorso ottobre.

ll dipartimento all’Energia americano ha pubblicato i dati sulle scorte settimanali: gli stock di greggio, dopo due aumenti di fila, si sono attestati in ribasso molto superiore alle previsioni. Il prezzo del Wti ha ampliato i ribassi e alla chiusura dell’Europa cedeva l’1,66% a 52,16 dollari al barile.

I listini Usa si muovono piatti +0,06% il Dow Jones e +0,08% l’S&P500. Vendite su Netflix, il leader americano dello streaming di film e programmi televisivi, nel primo giorno di contrattazioni dopo il frazionamento azionario (split) in ragione di 7 a 1, annunciato a fine giugno ed effettivo appunto da oggi. Oggi dopo la chiusura sono attesi i conti del secondo trimestre.

A Piazza Affari corrono i titoli che beneficiano del dollaro in rafforzamento come Finmeccanica +3,16%, Luxottica +3,15% e Fca +3,03%. In evidenza anche Bper +2,94% e Buzzi Unicem +2,58%.

In fondo al Ftse Mib ancora i titoli del risparmio gestito sulla scia del richiamo Consob sulla direttiva Mifid che ieri aveva già affossato il settore. Azimut -1,98%, Mediolanum -1,14%. Controtendenza Banca Generali +1,35%. Il titolo beneficia del giudizio del broker Merril Lynch che conferma il giudizio buy. “Non crediamo che le commissioni da performance siano a rischio con il comunicato stampa della Consob”, hanno affermato gli analisti precisando di ritenere che le vendite non sono giustificate perché si tratta di un comunicato che “ricorda” che le gli intermediari devono agire nel miglior interesse dei clienti evitando conflitti di interesse e che “non menziona che le commissioni da performance debbano essere cambiate da questi fondi”.

Giù, tra i titoli peggiori del Ftse Mib, anche il lusso con Tod’s -1,33% e Moncler -0,42%.

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