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La Borsa risale, ma le banche sono ancora nel mirino

In deciso rialzo tutte le Borse europee, Piazza Affari torna positiva nonostante la forte volatilità sulle banche. Soffre Unicredit finita sotto esame Bce per le sofferenze. Ancora un tonfo per Mps sospesa a -11,9% – Crolla anche Bpop, giù Bper e Bpm – Greggio in ripresa, bene Eni – Riprende quota Telecom Italia

La Borsa risale, ma le banche sono ancora nel mirino

Il rimbalzo delle banche in Piazza Affari ha perso slancio dopo un avvio baldanzoso.

L’indice FtseMib è prima passato in negativo, per poi realizzare un recupero arrivando ora a segnare +1,12% sotto quota 20 mila punti. La volatilità sul mercato resta altissima.

Sul fronte macro da segnalare la tenuta dell’indice Zew sull’economia tedesca e la pubblicazione del bollettino quadrimestrale del Fondo Monetario Internazionale: per il 2016 la crescita italiana è prevista all’1,3%, solo l’1,2% per il 2017. La crescita globale scenderà al 3,4%, dal +3,6% di ottobre a causa della frenata dei Paesi emergenti (+ 4,3%, stima rivista dal precedente +4,5%. Il taglio è dovuto alla frenata del Brasile e della Russia, mentre sono state confermate le stime su Cina (+6,3%) e su India (+7,5%).

Le altre Borse europee sono largamente positive: Parigi sale del 2%, Francoforte +1,9%, Madrid +1,6%. Anche Londra avanza dell’1,7%.

A condizionare Piazza Affari è una nuova violenta ondata di vendite sul comparto bancario che non tocca però Intesa +1,35% e Credem +3,3%, risparmiato dalle richieste di esami da parte della Bce. Così come Mediobanca +1,21% mentre Ubi -1,83%.

Va peggio per le banche che hanno ricevuto dal regolatore europeo un questionario sulla situazione delle sofferenze in bilancio e sui piani di emergenza da far scattare in caso di peggioramento degli indici sulla qualità dell’attivo,

L’attacco più violento lo subisce Monte Paschi -11,95% a 0,674 euro nonostante il divieto di vendite allo scoperto e varie sospensioni nel corso della mattina. Segue a ruota Carige -10,38%, l’altro istituto nel mirino delle vendite.

Ma crolla anche il Banco Popolare -9,95%, una delle banche con il livello più elevato di sofferenze. In pesante ribasso anche Bper -5,05% Meno gravi le perdite di Bpm -2,27%.

Sotto tiro ancora una volta Unicredit– 4,09% a 3,99 euro, facendo segnare il prezzo più basso degli ultimi tre anni. L’istituto di Federico Ghizzoni, dopo aver confermato che la Banca Centrale Europea ha proposto un assessment (valutazione) sugli Npl (crediti in sofferenza) ha precisato in una nota che “rispetto a quanto comunicato in occasione dell’ultima trimestrale (al 30 settembre 2015) non si evidenzia pertanto alcun elemento di novità'”. A livello di gruppo – ricorda – “le sofferenze (non performing loans) lorde si attestano a 50,6 miliardi di euro, in calo di circa il 3% rispetto a dicembre 2014 e il tasso di copertura è pari al 61,4%, tra i più alti in Italia. Di conseguenza, le sofferenze al netto delle riserve ammontano a 19,5 miliardi, in calo rispetto a dicembre 2014”.

A sostenere l’indice è la ripresa dei petroliferi, trainata dal rialzo del greggio: il prezzo del Brent è risalito del 4% a 29,7 dollari.

 Eni+2,6%. Tenaris guadagna il 2,7%, Saipem lo 0,7%.

Sale Telecom Italia +4%. Secondo La Repubblica, ieri si sarebbe svolta una riunione tra Matteo Renzi, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il presidente della Cassa Depositi e Prestiti Claudio Costamagna e il direttore generale della stessa società Fabio Gallia. Per contrastare questo disegno egemonico dell’operatore francese, il governo avrebbe deciso di puntare su Xavier Niel, imprenditore francese delle tlc e secondo socio di Telecom Italia. 

  Nel resto del listino UnipolSai scende del 2,3%, penalizzata dal secco downgrade di Goldman Sachs, che ha tagliato il giudizio a Neutral da Buy.

Fiat Chrysler sale dell’1,2%, Ferrari +2,8%,Finmeccanica +0,6%, StM  +1,7%.

Nel lusso brilla Yoox +3,2%. Ferragamo perde lo 0,3%, declassata da Ubs a Sell.

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