Dopo la bocciatura della manovra italiana giunta ieri da Bruxelles, Piazza Affari chiude in parità (-0,04%,19.080 punti) una seduta particolarmente nervosa e volatile, incoraggiata nel pomeriggio dall’andamento positivo di Wall Street e dai toni del commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici.
Le banche chiudono contrastate (Mediobanca è la blue chip migliore, +3,06%), ma recuperano dai minimi di seduta anche a seguito della brusca inversione di rotta dell’obbligazionario.
Lo spread fra decennale italiano e tedesco rimane stabile rispetto alla chiusura di ieri a 314.70 punti base, dopo aver aggiornato in mattinata i massimi da 5 anni. Il rendimento ripiega al 3,59%.
Restano però le preoccupazioni sulla manovra 2019. “Ora la palla è all’Italia” dice Moscovici, che non teme un contagio dello spread al resto dell’Europa. “Ho preso nota dell’impegno di Tria per rilanciare la crescita e ridurre il debito – afferma – condividiamo questi obiettivi, credo che il governo italiano debba tenere questo a mente”.
E ancora: “nessuna decisione è stata presa al momento. Dunque la risposta di Tria sarà molto importante. Le preoccupazioni principali sono tre: deficit strutturale, livello del debito, la capacità di generare crescita. È su questo che attendo risposte da parte di Tria”. Il commissario osserva che non avrebbe “alcun senso che l’Italia uscisse dall’euro” e si dice convinto che ci sia una maggioranza degli italiani che vuole restare nella moneta unica. Il premier Giuseppe Conte sostiene che non c’è bisogno di correggere la rotta e una riposta alla lettera della Commissione sarà pronta già lunedì prossimo.
Contrastati gli altri listini europei: Francoforte (-0,32%) e Parigi (-0,63%) risultano appesantite dai titoli dell’auto, dopo i profit warning di Michelin e Daimler, con vendite che restano anche sulle compagnie aeree. Meglio Madrid (+0,31%) e Londra (+0,34%), che risalgono dopo l’apertura della Borsa americana.
A New York infatti i listini si muovono in rialzo, trascinati da una serie di ottime trimestrali, come quella di di P&G, che fa da traino all’indice delle 30 blue chip. Bene PayPal e Apple. I mercati a stelle e strisce non sono turbati dal rallentamento del Pil cinese del terzo trimestre (+6,85%), cresciuto al ritmo più basso dal primo trimestre 2009, soprattutto a causa della guerra commerciale con gli Usa. L’euro recupera posizioni sul dollaro e si avvicina nuovamente alla soglia di 1,15.
Recupera il petrolio, con il Brent a 79,53 dollari al barile, +0,99%.
Stabile l’oro, in area 1227 dollari l’oncia.
In Piazza Affari la graduatoria dei titoli principali è guidata da Mediobanca. Bene Poste (+2,45%). Saipem (+1,98%) festeggia un contratto in Thailandia per un valore di 1,4 miliardi di dollari. Guadagni per Terna (+1,96%) e Recordati (+1,82%).
Le vendite penalizzano Pirelli (-5,05%), zavorrata dall’andamento del settore a livello europeo dopo il taglio delle stime della rivale francese Michelin. Male anche Banca Generali, -3,7%; Telecom -3,15%; Prysmian -3,51%; Finecobank -2,88%.
Fuori dal listini principale vanno a picco Mps (-4,36%) e Carige (-3,77%). Debutto in frazionale rialzo per Piovan (+0,72%) sul segmento Star in una giornata difficile.