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La Borsa rimbalza, la guerra fa meno paura

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Piazza Affari rimbalza dopo due sedute in calo e chiude con un guadagno dello 0,6% a 23.723 punti. È in evidenza il risparmio gestito, mentre le banche risultano moderatamente positive. Sono misti gli altri listini europei: bene Francoforte +0,73%; piatte Parigi e Londra; in lieve calo Madrid -0,21%, nel giorno in cui il socialista Pedro Sanchez ottiene il sostegno del parlamento, con il margine di due voti soltanto, per formare un nuovo governo dopo due elezioni nell’arco di un anno.

Si resta prudenti, visto il clima geopolitico poco tranquillizzante, a seguito dell’uccisione del generale iraniano Soleimani da parte degli Usa, mentre si surriscalda la guerra civile in Libia. L’opening bell è stonata a Wall Street, come ieri del resto, anche se alla fine la borsa Usa ha chiuso in rialzo. Dopo le prime ore di scambi le vendite restano stabili a New York, ma il Nasdaq è passato sopra la parità, con Micron Technology in rialzo del 6,46% dopo che Cowen&Co ne ha modificato il rating ad “outperform”.

Alcuni dati macroeconomici sono confortanti, come il deficit in calo. In Europa si registra invece una ripresa dell’inflazione: +1,3% il tasso annuale a dicembre, contro l’1% di novembre, lo 0,7% di ottobre, lo 0,8% di settembre. Pesa soprattutto il prezzo dell’energia, a causa delle quotazioni del petrolio. Dopo quattro sedute in rialzo però oggi l’oro nero è negativo. Il Brent cede l‘1,2% e scambia a 68,08 dollari al barile. L’oro resta ben intonato, a 1572,45 dollari l’oncia, mentre si diffonde una febbre da palladio, che si muove oltre i 2000 dollari, dopo aver toccato in mattinata il record storico di 2047 dollari l’oncia.

Sul mercato monetario l’euro è in ritirata sul dollaro e il cambio  si muove intorno a 1,1138. Il biglietto verde si rafforza anche contro yen e franco svizzero, tipiche valute rifugio di cui si andava a caccia nei giorni scorsi. In Piazza Affari le blue chip migliori del giorno sono nel risparmio gestito: Azimut +3,94%; Finecobank +3,1%; Poste +2,58%; Banca Generali +1,55%. 

In ripresa Diasorin, +3,14%, dopo la debolezza del mese di dicembre. In evidenza Stm, +2,54%, in linea con il comparto a livello europeo e in scia alle indicazioni positive fornite ieri da Microchip, società americana leader nei microcontrollori. Fra i petroliferi resta in alta classifica Tenaris +2,09%, mentre Eni (+0,03%) prende fiato.

Bene Unipol, +2,36%, grazie al giudizio di Jp Morgan che ha ripreso la copertura del titolo con una raccomandazione overweight e un prezzo obiettivo a 6,35 euro. Ancora acquisti su Pirelli +1,4%; rialza la testa Atlantia, +2,03%, su spiragli per il proseguimento di una trattativa con il governo.

Le vendite mandano in rosso Campari -1,23%; Telecom -0,9%; Juventus -1,14%; Cnh -0,67%. Timide le utility. I guadagni sono frazionali per le banche, trascinate da Unicredit +0,6%.

Fuori dal paniere principale Brunello Cucinelli, +7,55%, festeggia i numeri preliminari 2019 e le rosee stime per il 2020. Lo scorso anno i ricavi netti sono saliti a 607,8 milioni di euro, con un aumento del 9,9% a cambi correnti.

Sul secondario sale lo spread fra decennale italiano e tedesco a 166 punti base (+1,6%), mentre il rendimento del Btp si porta a 1,37%.

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