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La Borsa rimbalza aspettando la Bce, il Bitcoin torna a correre, petrolio sotto osservazione

Imagoeconomica

L’attesa per il primo taglio dei tassi dopo tre anni di politica monetaria restrittiva è quasi finita e le Borse rimbalzano dopo le perdite di ieri in attesa di ascoltare le parole di Christine Lagarde da cui potrebbero arrivare indicazioni preziose sulla tempistica e sulla gradualità dell’allentamento monetario. I mercati si attendono per domani una decisione all’unanimità, con i banchieri tutti d’amore e d’accordo sulla prima sforbiciata. La pace tra falchi e colombe però potrebbe non durare molto, vista l’incertezza già emersa sulle future mosse della banca centrale. Gli economisti aspettano inoltre le previsioni dell’Eurotower sull’inflazione dopo le ultime proiezioni di marzo che indicavano un indice dei prezzi al consumo in rialzo annuo del 2,3% nel 2024 e del 2% nel 2025.

Il Bitcoin torna a salire

Nel frattempo, in questa giornata di febbrile attesa, a fare notizia è il Bitcoin, arrivato ormai alla sua quinta seduta consecutiva in rialzo. La criptovaluta più famosa del mondo al momento sale di mezzo punto percentuale a 70.903 dollari, ma secondo gli analisti potrebbe presto tornare al record di 73.798 dollari fatto segnare a metà marzo prima dell’having. A spingere in rialzo la moneta digitale è la ritrovata speranza su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed a settembre dopo che le offerte di lavoro negli Stati Uniti sono andate peggio delle attese. Oggi sono in calendario i dati Adp, che mostrano l’andamento delle buste paga nel settore privato e preannunciano il trend del dato di venerdì, quello sul mercato del lavoro generalizzato, al netto del comparto dell’agricoltura.

Borsa: Europa in rialzo

Da questa parte dell’oceano sono arrivati i risultati dell’indagine S&P Global, secondo i quali il Pmi composito dell’Eurozona è salito ai massimi da 12 mesi a 52,2 punti nel mese di maggio rispetto ai 51,7 di aprile. L’attività dei servizi, pur rimanendo in espansione, è invece scesa a 53,2 punti a maggio rispetto ai 53,3 di aprile. 

In questo contesto, lo Stoxx 600 guadagna oltre mezzo punto percentuale, recuperando le perdite della seduta precedente. La Borsa migliore è Amsterdam, in rialzo dello 0,94%, seguita a ruota da Madrid (+0,84%) trainata dal balzo di Inditex, casa madre di Zara, che sale del 4% dopo i risultati del primo trimestre migliori delle aspettative. Avanza dello 0,62% Francoforte, mentre Parigi è in crescita di mezzo punto. Fuori dalla Ue è più timida Londra (+0,1%).

Sull’azionario è da segnalare anche la corsa di Asml (+4%), con Jefferies ha detto che il Cfo del produttore olandese di apparecchiature per semiconduttori ha fornito un feedback positivo sui colloqui con TSMC durante una telefonata di gruppo.

A Piazza Affari avanzano utility e auto, contrastate le banche

A metà giornata Milano registra una delle più solide performance del vecchio continente, guadagnando lo 0,89% a 34.579 punti. 

In vetta al Ftse Mib c’è Enel (+1,96%), seguita da A2a (+1,7%). Rimbalza l’auto dopo la frenata della vigilia con Iveco e Stellantis in rialzo (entrambe) dell’1,7% e Ferrari che sale dell’1,4%. 

Contrastato il settore bancario che prova a recuperare terreno dopo le perdite di martedì: Banca Mediolanum (+1,6%) e Unicredit (+1,2%) viaggiano in verde, mentre Pop Sondrio (-1,5%), Banco Bpm (-0,56%), Finecobank (-0,45%) sono in ribasso. Su quest’ultima pende il giudizio di Deutsche Bank, passato a “Sell” da “Hold”. 

Gli altri mercati

Scende leggermente lo spread alla vigilia della Bce. Il differenziale tra Btp e Bund si attesta infatti a 131 punti base dai 133 della vigilia, con il rendimento sul Btp decennale benchmark a quota 3,87% dal precedente 3,86%.  

Sul valutario è poco posso l’euro che scambia a quota 1,0876 contro il dollaro da 1,0870 ieri in chiusura.. Per gli economisti di Unicredit gli scambi sul mercato delle valute saranno cauti in attesa della riunione del consiglio direttivo della Bce di domani. “Il biglietto verde potrebbe rimanere fiacco soprattutto se l’indagine ADP statunitense deludesse, nonostante il rimbalzo che ci aspettiamo nell’indice ISM non manifatturiero”, hanno affermato.

Osservate speciali sono le materie prime, con il prezzo del petrolio che galleggia poco lontano dai minimi di quattro mesi sulla scia della prospettiva di un incremento dell’offerta nei prossimi mesi, quando l’Opec+ inizierà ad allentare alcuni tagli alla produzione. Il Brent è a 77,48 dollari al barile (-0,05%), il Wti a 73,12 dollari (-0,1%). Entrambi i contratti hanno perso oltre l’1% ieri, toccando i minimi dall’inizio di febbraio, dopo il calo di circa 3 dollari al barile di lunedì. Sale dello 0,9% a 34,1 euro al megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.

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Categories: Finanza e Mercati